Orange is the new black, su Mya la serie tv che analizza l’universo femminile da una prospettiva inedita
Su Mya di Mediaset Premium Orange is the new black, la serie tv che racconta la decisione di Piper Chapman di costituirsi e di accettare la pena a quindici mesi di reclusione, entrando in un carcere femminile dove conosce nuove amiche
La serie tv che più ha colpito la critica e che ha permesso a Netflix di fare un passo avanti nella distribuzione di produzioni originali dopo House of Cards arriva in Italia: Orange is the new black, in onda da questa sera alle 21:10 su Mya di Mediaset Premium con le prime due stagioni, ha sorpreso il pubblico di tutto il mondo, che ha reso questo show un fenomeno chiacchierato e popolare.
Merito di un cast quasi totalmente al femminile che ha rappresentato una varietà di personaggi in bilico tra passato, presente e futuro, tra errori per cui stanno scontando una pena e la volontà di cercare di redimersi e migliorare. Protagonista è Piper Chapman (Taylor Schilling), ragazza appartenente alla classe borghese americana che in passato ha avuto una relazione con Alex Vause (Laura Prepon), coinvolta nel traffico internazionale di droga. Quando Alex chiede a Piper di portare in valigia del denaro dalla provenienza illecita, la donna accetta.
Anni dopo, però, Piper resta coinvolta nelle indagini relative a quel giro di droga, e decide di costituirsi. Così, viene condannata a scontare quindici mesi nel carcere federale di Litchfield. Piper è convinta di poter affrontare la detenzione forte della sua volonta di cominciare una nuova vita e di dimostrare al fidanzato Larry Bloom (Jason Biggs) di aver lasciato il passato alle spalle.
Ma il Litchfield non è il posto che Piper credeva che fosse: le restrizioni, le altre detenute ed il clima di costrizione con cui devono avere a che fare ogni giorni rende la vita del penitenziario difficile, e per una come lei, abituati agli agi ed ai lussi di una vita comoda, l’arrivo sarà un trauma.
La serie, così, racconta il tentativo della protagonista di resistere per quindici mesi all’interno di un ambiente ostile, dove alleanze e scontri sono all’ordine del giorno. Piper incontrerà delle amiche, come Nicky Nichols (Natasha Lyonne) e Lorna Morello (Yael Stone), ma dovrà anche guadagnarsi la fiducia di chi è alla guida delle detenute, come Red Reznikov (Kate Mulgrew), a capo della mensa del carcere e temuta da tutti. Numerosi i personaggi che popolano la serie, con le loro storie raccontate attraverso flashback che ne spiegano il motivo per cui sono finite in prigione, come Tiffany Doggett (Taryn Manning) e Sophia Burset (Laverne Cox). La serie segue anche le vite delle guardie, che restano inevitabilmente intrecciate a quelle delle detenute: Sam Healy (Michael J. Harney) è a capo della sicurezza, George Mendez (Pablo Schreiber) e John Bennett (Matt McGorry) sono a diretto contatto con le detenute, con cui socializzano a volte superando certi limiti, mentre Joe Caputo (Nick Sandow) si occupa della gestione della struttura.
Tratta dal romanzo autobiografico “Orange Is the New Black: My Year in a Women’s Prison” di Piper Kerman e creata da Jenji Kohan, già dietro Weeds, la serie tv in breve tempo è diventata, come detto, un fenomeno: grazie ad un cast azzeccato ed a storie che rientrano in un realismo non troppo noioso ma neanche troppo artificiale, le detenute al centro del raccontano diventano testimoni di una femminilità che attraversa diverse sfaccettature. C’è la redenzione, ma anche la ricerca di potere e di sicurezza, così come la volontà di non rendere invani gli anni in cella. Non manca l’amore, ed Orange is the new black è una delle serie con più scene saffiche che siano andate in onda. Al di là delle scene spinte, però, a rendere la serie unica nel suo genere è la capacità di raccontare le donne senza filtri, andando oltre gli stereotipi del carcere e mostrando le debolezze di personaggi che riescono a rappresentare un mondo di cui i media raccontano poco, preferendo altri contesti per evidenziare la forza delle donne.
Senza trucco, senza uomini, sole ma unite in un mondo maschilista, le protagoniste di Orange is the new black ribaltano l’ideale femminile televisivo, regalando al pubblico una storia forte, audace ma non per questo ironica.