Che Tempo Che Fa, puntata 28 Settembre 2014: tutti gli ospiti e le interviste
Per il tradizionale talk domenicale di Fabio Fazio arriva come ospite il Presidente del Consiglio Matteo Renzi assieme a Willem Dafoe e Dino Zoff.
La domenica sera di Che Tempo Che Fa vuole tornare a raccontare i tempi che corrono, usando la classica e collaudata formula degli ospiti famosi con cui dilettarsi in chiacchierate che spaziano dagli argomenti seri e professionali fino a quelli più leggeri e naif, tipici della conduzione di Fabio Fazio.
Mattatore della serata è stato ovviamente il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, chiamato dopo il suo ritorno dagli Stati Uniti per discutere dei temi caldi del suo governo: e se sulla politica estera ben poco si è detto, con un’abile mossa distrattiva sul terrorismo islamico dell’Isis a favore del problema ben più locale degli immigrati clandestini provenienti dalle coste libiche, è sull’articolo 18, il mercato del lavoro la necessità di stabilizzare l’economia che Matteo Renzi ha battuto più volte il ferro, con Fabio Fazio impegnato ad arginarlo con rare domande per riportarlo in carreggiata.
Ben più affettuoso ma meno potente l’intervento dedicato a Dino Zoff, giocato sull’eterna figura del portiere taciturno dai modi placidi, mentre è stato quasi relegato ad un’introduzione veloce e discorsiva Willem Dafoe, impegnato nella promozione del film su Pasolini con un paio di scarne clip. La sua intervista è stata un esempio di come non trattare un ospite.
Luciana Littizzetto è stata ritardata dalla lunga intervista a Renzi ed oltre ad arrivare lunga coi tempi è stata pericolosamente fuori luogo: il suo momento leggerezza non ha funzionato a dovere, con la solita ritrita notizia delle nozze di Clooney, di quelle della Canalis e della ragazza che si è fatta impiantare un terzo seno, ormai scadute da giorni e poco omogenee col tenore della serata. Una Lucianina in affanno, insomma, meno brillante e forse anche stufa del suo solito ruolo.
Che Tempo Che Fa, puntata 28 Settembre 2014, diretta: Luciana Littizzetto
21.56: collegamento e saluto di Riccardo Iacona: tocca a Presa Diretta, la puntata domenicale di Che Tempo Che Fa finisce qui.
21.55 Ultima zampata di Luciana Littizzetto sullo stupro.
In Italia abbiamo bisogno di tutto, fuorchè di ridimensionare le cose orrende.
21.51 4 minuti a Iacona, più il collegamento: alle 21.56 è tassativo chiudere. Lucianina continua:
A Tampa in Florida una ragazza si è fatta aggiungere un terzo seno. Ha spiegato perché: per non piacere agli uomini. Posso dire una cosa? Agli uomini le tette piacciono! Se non vuoi piacere agli uomini perché non dai una nasata forte contro il muro? Vuoi non piacere agli uomini? Dimostra di essere intelligente.
21.49 Commento anche al matrimonio della Canalis:
Tra gli invitati c’era anche Belen col suo belin: è arrivata non esattamente per andare a messa, tutta foderata di tulle bluette. Le tette di Belen sono come la signora in giallo: anche in replica le vedi sempre volentieri. Sono molto invidiosa: vorrei avere le tette di Belen e anche la sua propensione a mostrarle, io le ho belle sigillate.
21.45 “Hai passato l’estate in garage, che sei beige?”. E subito alla notizia clou(-ney):
Si è sposato Clooney. Ragazze, niente più Martini e niente più party. Ha pagato tutto la famiglia della sposa, lui non ha portato manco le cialde del caffè…
21.44 Non manca il commento su Zoff: a detta di Lucianina, il prototipo del portiere perfetto.
21.42 Luciana Littizzetto arriva sulle note di Lollipop di Mika. E parla subito di Renzi.
Che elemento! Ti ho lasciato a maggio con Garko e ricominciamo con Renzi, diciamo che partiamo un po’ in salita…
Che Tempo Che Fa, puntata 28 Settembre 2014, diretta: Matteo Renzi
21.38 E la Rai?
La Rai è scuola, cultura e educazione. Io rispetto l’autonomia dei dirigenti Rai, scelgano chi pare a loro, non mi interessa il colore politico e non mi interessa la Rai di partito. La Rai sarà quello che riusciremo a fare dal punto di vista culturale. Bisogna che i politici smettano di preoccuparsi della Rai: è la prima cosa che fanno. So che lei tiene molto alla Rai: le confermo che se lei avrà voglia con i collleghi sui valori eductivi e culturali, la Rai dovrà essere protagonista. Se la politica deve decidere, a me interessa che il Tg1 Tg2 e Tg3 facciano notizia e cultura.
21.36 Domani è il compleanno di Bersani e Berlusconi. Prima gli auguri a Pigi, poi un monito a Berlusconi sulle regole che si scrivono assieme.
21.34 Diritti delle coppie gay? Prima bisogna risollevare l’economia, poi arriveranno i diritti: civil partnership alla tedesca, ius soli e diritto di cittadinanza con formula temperata, ci si dovrà accordare il parlamento. Quanto alle droghe leggere? Renzi è contro comunque, nonostante la bella frase di Bob Marley pescata dal film di Salvatores.
21.33 Sulla vicenda del padre, che ha ricevuto un avviso di garanzia, Renzi la butta sul rispetto delle istituzioni.
Mi aspetto da lui lo stesso rispetto delle istituzioni e come tutti i cittadini dimostri che la legge è uguale per tutti. Io so, e i miei figli lo sanno, che il nonno è un uomo perbene.
21.30 Di fronte a Napolitano convocato a Palermo nel maxiprocesso della trattativa Stato-Mafia, Renzi si dice fiducioso nella Magistratura.
La Magistratura è fatta di persone straordinariamente responsabile. Però alcune cose vanno modificate: 45 giorni di ferie sono tanti. La Magistratura non deve essere attaccata in modo strumentale.
Si prosegue col discorso di tagli e della necessità di lavorare di più anche per giudici e avvocati.
21.28 Chi sono i poteri forti?
È un’espressione che non mi piace. Vedo molti pensieri deboli più che poteri forti: è normale che mi vogliano far fuori, sono a capo del partito più importante d’Europa e del paese più bello del mondo. Un gruppo nutrito di persone che critica e che contesta va bene: io adoro il fatto che i vescovi intervengano nel dibattito politico, io cerco di imparare gli elementi critici. Ma perché i vescovi sono stati zitti di fronte ad una catastrofe educativa come quella recente? Forse perché non abbiamo più le dinamiche del passato? Possono mandarmi a casa ma non possono telecomandarmi, lo possono fare domani mattina, ma non sono una marionetta, questo bisogna che lo sappiano.
21.25 La metafora della macchina da spingere gliel’ha suggerita Marchionne? Renzi se la ride.
Marchionne ha costruito una Fiat che dal mio governo non ha ricevuto un centesimo. Per trent’anni la Fiat e altre aziende hanno funzionato con i meccanismi di aiuto dei governi. Di fronte a quel modello lì io preferisco la Fiat di oggi: è il settimo produzione mondiale, il terzo in America e nel cuore del regno dell’automobile si parla anche italiano. A Melfi e a Brugliasco ci saranno investimenti: possiamo discutere o meno, ma io sto dalla parte dell’Italia che gioca all’attacco.
21.21 Le stime però sono pessime, per l’Italia. L’Europa non si fida dell’Italia: Renzi dice di aver bloccato la caduta del passato, ma comunque non sarà positivo. Ma l’Europa cosa vuole fare per l’Eurozona?
Abbiamo ottenuto che Juncker tiri fuori i soldi per gli investimenti nella scuola e nell’ICT, la banda larga per la competitività delle aziende e per la cultura.
Fazio lo blocca: Craxi o Berlinguer? Berlinguer, dice Renzi. Nonostante molti lo associno a Craxi…
Sogno la sinistra delle opportunità, non degli opportunisti.
21.19 Confermato il bonus degli 80 euro e niente aumenti di tasse.
21.18 Dobbiamo restituire fiducia agli Italiani, dice Renzi.
L’Italia è la macchina più bella del Mondo e noi la rimetteremo in moto. Non posso accettare la gente che scommette sul fallimento.
21.1721.14 Se siamo arrivati al 41%, è perché abbiamo parlato di futuro, dice Renzi. Ma ci sono i soldi? chiede Fazio.
Un miliardo e mezzo ci sono. Si trovano, non è che uno li stampa… Si collegano con la stabilità: circa 20 miliardi di euro di operazione, non ci sarà un centesimo di tasse in più. C’è anche un miliardo per la scuola, 149mila insegnanti non saranno più per supplenze. Chiedo ai comuni di tagliare come i ministeri ma do ai Comuni la possibilità di sbloccare il patto di stabilità. Le cose da fare sono tante e ne abbiamo fatte tante.
Ed ecco gli 80 euro, niente aumento delle tasse con annessa battuta: “le sembrano poche le tasse in Italia?“.
21.10 Togliendo l’articolo 18 non è il giudice a decidere, ma l’imprenditore, dice Renzi. Per lui si parla di rivoluzione.
La sinistra deve dare innovazione, deve dare garanzie a chi non è stato al centro dell’attenzione in questi anni. Devo trovare una risposta per i lavoratori: conservare le regole attuali non è la soluzione, ci serve un mercato libero e flessibile. L’articolo 18 è un diritto ideologico: la semplificazione è eliminare 2500 articoli di diritto del lavoro e farne 50.
21.08 Non poteva che mancare un commento alle ultima parole di D’Alema, come sempre contro Renzi. Ma Renzi vuole parlare d’altro, e sempre dell’articolo 18. Porta l’esempio dell’iPhone:
Innovando, la Apple ha creato uno strumento che fuziona. Se siamo seri, dobbiamo portare le 4 milioni di piccole e medie imprese a investire. Non dobbiamo investire in un totem del passato. Possiamo pensare agli altri 22 milioni di italiani?
21.05 Ma nel dare diritti a chi non ne ha, perché non si estende un diritto che non c’è? Renzi è perentorio:
L’imprenditore ha diritto di fare a meno di alcune persone, deve avere questo diritto: lo Stato non deve lasciare a casa nessuno. Il sindacato che ci viene a fare lezioni dopo essersi dienticato dei precari, è l’unica realtà che ha più di 15 dipendenti ma non ha l’articolo 18. Chi perde il posto di lavoro deve essere preso in carico dallo stato: dobbiamo però attrarre aziende ad investire in Italia. L’imprenditore che si spacca la schiena per un’azienda perché deve essere messo in una condizione avversa? Se mando a casa 10 persone mi costa X per l’indennizzo economico. Chi oggi è una mamma e lavora nel pubblico ha diritto alla maternità, chi è nel privato, no.
21.02 Si torna in studio con la domanda centrale sull’articolo 18.
Come funziona l’articolo 18? 2523 casi. È una norma dellos tatuato di lavoratori che pretende di dare la garanzia del reintegro. Qual è l’elemento discriminante? In questo momento abbiamo un sistema che tutela solo una parte delle persone, gli altri vengono abbandonati: se il mondo del lavoro è cambiato dobbiamo difendere tutti, tutelare tutti. Lo Stato deve prendersi in carico il lavoratore licenziato e non solo sul limite dei 15 dipendenti. Noi cancelliamo il cococo, il cocopro: il precariato. Io sono per la flessibilità, non per il precariato.
20.59 pubblicità.
20.58 Una clip da House Of Cards per parlare del potere. È questo il potere?
Il potere è prendersi cura, per me. Caricarsi la responsabilità degli altri: non devi fare la battaglia ideologica sull’articolo 18 se hai un disoccupato, ma devi trovargli un lavoro.
20.55 Matteo Renzi insiste nel dire che “c’è tanta voglia d’Italia”.
Ai ragazzi delle start up ho detto di restare a San Francisco, fanno bene a restare lì. La globalizzazione non è un nemico, è una grande opportunità per il nostro Paese. Se saremo bravi, capaci di fare un’Italia più attrattiva, saranno i cervelli fuggiti a tornare a casa. Il successo di molte persone è l’italianità.
20.53 Matteo Renzi insiste nel dire che l’Europa non debba occuparsi solo di economia.
Io sono entrato in politica nel 94-95. Nel 1995 ci fu la strage di Srebrenica, fu un genocidio. Se vogliamo essere l’Europa della pace, certe battaglie vanno fatte nel nome di un ideale culturale. Il presidente egiziano ha detto che l’unico modo per sconfiggere il terrorismo sono le scuole: tornare ad una cultura, libertà, democrazia e rispetto dei valori.
20.50 Si parla subito della crisi dell’ISIS e il vertice delle Nazioni Unite con Obama.
L’italia è nella coalizione internazionale, non partecipa agli interventi militari e aerei. Siamo impegnati a dare un supporto logistico. Il ragionamento deve essere più largo: abbiamo una grande minaccia terroristica mondiale, pensi a ciò che accade in Libia… La Marina Militare ha salvato 80mila persone nel Mediterraneo nel silenzio della comunità internazionale, in Libia non c’è governo né controllo. L’Europa deve tornare a fare l’Europa: è l’unica alternativa.
20.49 È il momento di Matteo Renzi.
Che Tempo Che Fa, puntata 28 Settembre 2014, diretta: Dino Zoff
20.45 Tra gli idoli di Zoff ci sono Paul Gascoigne (anche quando arrivò nudo? Sì) e poi Francesco Guccini, con cui andò a cena. Però la figura più importante resta sempre il padre, che fu soldato per cinque anni e prigioniero per due.
Da giovane cantavo, quando ero mentalmente più libero. Mi veniva qualche canzone, però ero da solo…. Da mio padre ho imparato a non aver paura di nessuno, la dignità e l’onestà. Se hai un piatto di minestra va tutto bene.
20.43 Momento stoccata a Berlusconi, che lo apostrofò come “dilettante” quando era allenatore della Nazionale.
Potevo star lì a litigare. Dare le dimissioni è stato un gesto rivoluzionario per l’ambiente. Il calcio è sempre bello: l’aspetto business è sempre prevalso sul gioco, con diverse tarature, ma il calcio rimane sempre quello lì.
20.42 Ed ecco LA parata di Zoff, la parata di una carriera intera.
20.40 Dopo la finale del 1982 cosa fece per festeggiare?
Mi fumai una sigaretta col mio amico Scirea. E poi basta. Un avvenimento così importante, così significativo… Andare a ballare ci vado anche domani, abbiam fumato la sigaretta e poi basta. Ti gusti il successo, in silenzio, poche e sentite parole.
20.37 Perché Dino Zoff scelse di fare il portiere?
Ho scelto di fare il portiere per vocazione. Mia nonna mi lanciava le prugne, ho sempre fatto il portiere fin da bambino, i più grandi ne approfittavano di questa debolezza che volessi fare il portiere sempre. Poi è diventato consono al mio carattere.
20.36 Zoff si commuove persino per il video. Fazio chiede conto e ragione del titolo del libro:
È difficile descrivere la gloria, dura veramente un attimo. La felicità che dà lo sport dura un secondo.
20.34 Un video di un minuto sulla carriera di Zoff. E che c’entra One degli U2?
20.31 Si torna in studio con Dino Zoff che presenta il libro “Dura solo un attimo, la gloria”. Subito un equivoco: solo i portieri conoscono l’odore dell’erba, recita il libro. Momento di risate per il doppio senso, ma Zoff spiega con la sua fonazione lenta e rotonda cosa significhi:
I portieri sono sempre faccia a terra. È un profumo rassicurante, è fermo, sei in una posizione di partenza. Il portiere è un modo di essere, gioca con le mani più che con i piedi e questa è una diversità notevole. Ha i tempi morti… Io facevo la telecronaca della partita per me, cercavo di seguire il gioco per essere pronto quando arrivavano da me.
20.25 Il saluto finale a Willem Dafoe con una clip dal film che mostra Pasolini che gioca a calcio è un pretesto per introdurre al meglio Dino Zoff, il secondo ospite della serata. Ma prima, pubblicità.
Che Tempo Che Fa, puntata 28 Settembre 2014: diretta, Willem Dafoe
20.22 Come si fa a lavorare con Abel Ferrara?
Sono al quarto film con lui, abbiamo un linguaggio tutto nostro. Fa un cinema molto personale, sono attratto da quel cinema che è davvero diretto dai registi ed è fatto col cuore. Mi sforzo di condividere il loro punto di vista. È una sfida anche per me stesso.
20.21 Pasolini può ancora scandalizzare? Secondo Willem Dafoe sì:
Il suo spirito sì perché era assolutamente incorruttibile. Andava avanti comunque a denunciare persino i suoi stessi film.
20.20 Il legame di Dafoe con Pasolini è forte anche perché uno dei primi libri che gli ha regalato la moglie, Giada Colagrande, è stato un libro di poesie di Pier Paolo Pasolini. Viene ovviamente inquadrata la moglie di Willem Dafoe tra il pubblico.
20.19 Perché Dafoe sceglie sempre dei personaggi complessi?
Sono attratto da chi abbia qualcosa da dire. Mi piacciono i personaggi che devono combattere la loro battaglia, come Pasolini.
20.17 Viene mostrata una clip del film: la somiglianza fisica è davvero impressionante..
20.15 Dafoe dice che Pasolini era fisicamente interessante da studiare e la chiave del suo lavoro è stata “abitare i suoi pensieri, cercare di entrare nel profondo della scena, della situazione e dell’ambiente”. Nel film di Abel Ferrara si raccontano gli ultimi giorni della vita di Pasolini.
20.12: chi era Pasolini secondo Dafoe?
Molte cose, sapevo che era una grande cineasta. Ho letto poesie, romanzi e saggi critici: era un grande in molti campi, un modello per gli artisti, sempre avanti.
20.11 Arriva il primo ospite, Willem Dafoe. Fazio ne approfitta per ricordare che l’attore americano vive molto tempo in Italia perché la moglie è italiana e lui parla anche la nostra lingua. Ma l’intervista sarà comunque in inglese e verterà su Pasolini, da Dafoe interpretato nell’ultimo film di Abel Ferrara.
20.09 Ed ecco l’anteprima con Fabio Fazio e Filippa Lagerback per le prime anticipazioni della serata: si parla degli ospiti Willem Dafeo, Dino Zoff, Matteo Renzi e Luciana Littizzetto.
20.01 Mentre su Blob va in onda “rott’amati” incentrato su Matteo Renzi, ospite d’onore di stasera da Fabio Fazio, sulla pagina Facebook di Che Tempo Che Fa appare la squadra del programma al completo.
Che Tempo Che Fa è tornato il 27 Settembre con una formula rinnovata, più breve, che concentra il Che Fuori Tempo Che Fa con Massimo Gramellini nell’appuntamento del sabato sera, mentre per la domenica si torna al tradizionale talk: nella puntata di domenica 28 Settembre 2014 saranno quindi di nuovo in scena gli eventi più contemporanei d’Italia, con uno sguardo attento sui tempi che corrono come è costume delle interviste one-to-one di Fabio Fazio ai suoi ospiti.
Nella prima puntata domenicale di Che Tempo Che Fa, che come anticipato su Tvblog sarà accorciata come lunghezza e concentrerà tutto in un’ora e mezza di trasmissione, arriveranno quindi tre ospiti tra i più eterogenei possibile: il Presidente del Consiglio Matteo Renzi sarà l’ospite politico, mentre l’attore Willem Dafoe terrà alta la bandiera del cinema dopo la sua applaudita interpretazione di Pasolini nel film di Abel Ferrara presentato recentemente a Venezia 71. L’ex portiere della Nazionale italiana di calcio Dino Zoff sarà invece l’ospite sportivo-letterario della puntata e ne approfitterà per dialogare sulla sua autobiografia Dura solo un attimo, la gloria, uscita in libreria il 23 Settembre.
Confermata anche di domenica la presenza di Filippa Lagerback quale garbata presenza femminile a fianco di Fabio Fazio, mentre la parte comica resta affidata a Luciana Littizzetto che in chiusura di puntata si occuperà come sempre di commentare le notizie della settimana.
Noi di TvBlog vi aspettiamo puntuali alle 20.10 per la nostra consueta diretta liveblogging della puntata. A più tardi!