Giancarlo Leone a Blogo: La mia Rai1 in salute, fra Tale e Quale, Ballando, Benigni, Sanremo e…la direzione generale
L’intervista al direttore di Rai1 Giancarlo Leone.
Da quasi due anni dirige la prima rete del servizio pubblico radiotelevisivo, dopo aver ricoperto molti incarichi all’interno dell’azienda radiotelevisiva pubblica, ci riferiamo a Giancarlo Leone che oggi è ospite di Blogo. Con lui parleremo della sua rete, dei programmi, degli ascolti, del suo futuro e cercheremo di toccare i vari elementi di curiosità che circondano la Rete 1 ed il suo direttore.
L’annata è partita forte per Rai1, siete sopra rispetto al medesimo periodo del 2013, soddisfatto?
Assolutamente si. Effettivamente stiamo andando molto bene. Abbiamo infatti, dall’inizio della garanzia, il 19,98% in prima serata, con un incremento dell’1,33% di share rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Mentre nel day time siamo al 17,28%, con una crescita dello 0,55%. Sono dati molto belli, in controtendenza rispetto alle altre televisioni generaliste, che accusano un calo da almeno tre anni a questa parte. Per quel che ci riguarda noi smentiamo questa tendenza, l’inizio di stagione è molto bello, ora vediamo se proseguirà.
Dati molto belli, dovuti principalmente ai grandi ascolti della fiction e dell’intrattenimento. Sono questi i capisaldi della prima rete?
L’intrattenimento e la fiction sono da sempre fra i nostri capisaldi. Trovo però interessante anche il risultato che sta ottenendo la sperimentazione della soap d’acquisto Velvet, che per esempio mercoledì scorso si è dimostrato il prodotto più visto della serata, per quel che riguarda le reti generaliste. Chiaramente non è ai livelli della fiction di produzione e dell’intrattenimento, però segna una alternativa valida sul pubblico del mercoledì, che vede gli uomini impegnati a seguire il calcio.
Tale e Quale Show è sempre più forte. Ora venerdì inizia Crozza nel paese delle meraviglie, che forse gli rosicchierà qualche punto. Dove pensa possa arrivare questo varietà in termini di ascolto?
Crozza è un artista importante, che continuerà ad avere il successo che merita, quindi immagino che sarà in grado almeno di accogliere l’8-9% di ascolto con il suo programma. Credo anche, guardando gli ascolti dell’anno scorso, che non dovrebbe intaccare il risultato di Rai1, che ricordo, nell’ultima puntata di Tale e Quale, arrivò al 30%. Ritengo dunque che ci sia spazio per tutti e quindi c’è spazio anche per Crozza e credo inoltre che nelle prossime settimane ci sia spazio per un ulteriore consolidamento di Tale e Quale. Dicevo appunto che lo scorso anno chiuse al 30%, speriamo anche quest’anno nel bis. Di questi tempi, arrivare a dati di questo tipo, è un risultato davvero straordinario.
Parliamo dei talk show che su altre reti paiono in crisi, mentre su Rai1 i risultati sembrano invertire la tendenza. Arena ha fatto il 20%, Porta a porta tiene una media di oltre il 12% e Petrolio viaggia di poco sopra all’11. I talk sono davvero in crisi e come commenta i dati dei talk di Rai1?
Quelli di Rai1 sono molto interessanti in effetti come dati. Porta a porta ha la stessa media dell’anno scorso, quindi non ha subito alcuna erosione. Petrolio è cresciuto di oltre 2 punti percentuali rispetto all’anno precedente, diventando un appuntamento più stabile. L’Arena è partita con tre punti in più rispetto al 2013. Vita in diretta, che è un contenitore importante di news con cultura, società e cronaca è sopra di 2 punti. Questo significa che probabilmente la crisi tocca solamente i talk show di prima serata, mentre nel day time ed in seconda serata, dipende moltissimo dalla formula. La nostra formula che è aperta, divulgativa e popolare per tutti evidentemente piace.
Avete messo mano al pomeriggio della prima rete. Vita in diretta con la nuova coppia Parodi-Liorni sembra lentamente crescere, come ci ha confermato ora, ma la prima parte del pomeriggio è ancora in fase di rodaggio. Che giudizi da?
Devo dire che sono contento dell’intero blocco pomeridiano. Analizziamone pezzo per pezzo e partiamo dalla fine. L’Eredità di Carlo Conti sta crescendo, quindi anche questo game sta subendo l’onda positiva di questo inizio di stagione di Rai1. Vita in diretta, come ho detto prima, sta crescendo in modo anche significativo. Il blocco dalle 14 alle 16, che abbiamo rinnovato quest’anno con la Clerici e con Torto ragione, sta facendo, sostanzialmente, gli stessi dati dell’anno scorso, quando c’era Verdetto finale anticipato e poi partiva Italia in diretta. Sono soddisfatto per un motivo, perchè comunque abbiamo creato un nuovo appuntamento, abbiamo fatto slittare in avanti gli altri appuntamenti pomeridiani: Torto ragione, Italia in diretta e Vita in diretta, con effetti positivi sulla curva degli ascolti. Adesso il lavoro molto importante che si sta facendo, è su quel blocco lì, 14-16.
Continuerete così fino a fine stagione, oppure farete dei cambiamenti in corsa? Qualcuno dice che rimpiazzerete A torto a ragione, è vero ?
Ti dico che non solo non faremo modifiche, ma che andremo avanti così fino alla fine della stagione televisiva, cioè fino a maggio. La partenza è stata difficile, anche perchè, come spesso succede, alcuni programmi iniziano con delle prove generali in diretta, mentre poi trovano la loro via, strada facendo.
Antonella Clerici si è buttata, come è sua abitudine, anima e corpo in Dolci dopo il Tiggì. Secondo lei arriverà a doppia cifra questo programma ?
Non ho dubbi, ne sono convinto, anche perchè è già molto vicina alla doppia cifra. Il programma dopo essersi assestato attorno all’8%, ora sta viaggiando sopra al 9%. Si sta quindi piano piano conquistando una fetta di pubblico, che non era abituato a questo tipo di offerta. Sappiamo tutti che per strutturare un palinsesto e rafforzarlo, occorre l’abitudine, oltre che ovviamente il consolidamento dei programmi stessi e su questo sono tranquillo. Antonella è una grandissima professionista, che ringrazio e che pian piano, su un programma nuovo che le abbiamo chiesto di fare e in una fascia difficilissima come quella nella quale sta, ogni settimana sta apportando il suo tocco che sono certo migliorerà il programma.
Abbiamo parlato di Carlo Conti e della forza di Tale e Quale, per lui quest’anno ci sarà Sanremo. Che Sanremo sarà nelle intenzioni della rete e quali saranno le differenze sostanziali rispetto al Festival dell’anno passato ?
Per ora mi posso attenere a quello che abbiamo reso noto e che si capisce dal regolamento che abbiamo appena presentato. Sarà un Festival che torna alla formula della canzone unica, con 16 concorrenti, quindi due cantanti in più rispetto agli anni passati, quando però ciascun interprete cantava due brani. I giovani saranno otto, a cui verrà dedicata una attenzione particolare. C’è un modello del Festival che sostanzialmente ruoterà molto attorno alla “tensione” della gara vera e propria, sia dei big che dei giovani. Nel caso dei giovani sarà una gara a coppie: uno contro l’altro. Per il resto c’è da lavorare. Carlo sta facendo un grande lavoro, ci vediamo di settimana in settimana. La formula televisiva del Festival la capiremo dopo, per ora ci siamo dati come obbiettivo di lavorare attorno alla musica. Sulla scelta delle canzoni, ruoteranno poi anche alcune scelte relative al programma televisivo. Sarà un Festival che guarderà a tutto tondo il mondo della musica, senza snobbare nessuno e senza sottostimare la “nouvelle vague” e le tendenze contemporanee. Si tratta però anche di essere fortunati. L’anno scorso per esempio il Festival di Fazio, che per me fu altrettanto bello, come quello di due anni fa -ma che ebbe risultati di ascolto inferiori- in qualche modo ha pagato il fatto che è stata un’annata meno felice per quel che riguarda le canzoni. E’ un po’ come il vino, o come l’olio, capitano le annate meno fortunate. Speriamo che in questo senso, l’annata sia buona.
Per il sabato pomeriggio avete in mente delle idee? Si era parlato ai suoi tempi di un programma di Baudo e di lui si parlava anche di una prima serata, ci sono novità ?
Per quanto riguarda Pippo ci stiamo parlando, ma non c’è ancora un progetto concreto e sicuro, salvo il fatto che ci stimiamo e sono certo che lo potremo avere in futuro da noi, in modo più costante. Per il resto stiamo pensando ad un format per il sabato pomeriggio, che probabilmente non andrà in onda ne in diretta, e ne da studio, perchè stiamo cercando, così come è avvenuto per altri programmi, come per esempio Così lontani così vicini, di lavorare sulle immagini e sul montaggio. Sarà un programma che partirà entro fine anno, nel tardo pomeriggio del sabato e che si occuperà di costume, società e moda.
Avete già in mente a chi affidarlo ?
Si, ma ovviamente potremo parlarne solo al momento giusto
Avete in mente degli one man show per la stagione? Si parlava di Baglioni per esempio
Con Baglioni ci stiamo parlando da quasi un anno e quindi mi auguro che prima o poi questo intenso colloquio porti a dei frutti, io credo di si, ma se avverrà sarà per il prossimo anno. Per quest’anno speriamo di avere Benigni, aspettiamo a giorni di avere una conferma su questo progetto, che dovrebbe andare in onda a dicembre. Quindi nel migliore dei mondi possibili, mi auguro un Benigni a dicembre e un Baglioni nei primi mesi dell’anno.
E Fiorello ?
Quello è il sogno di sempre. Ma nel caso di Fiorello dico una banalità, dipenderà da quando lui si sentirà pronto di farlo. Nel momento in cui ci dirà che è pronto, noi ci siamo.
Sabato scorso è terminato lo show con Massimo Ranieri. Un spettacolo di alta classe che ha dato sicuramente lustro al sabato sera di Rai1. Avete in mente altri progetti con Ranieri e se si quali?
Con Ranieri abbiamo in testa, ogni anno, di fare almeno 3-4 puntate di un suo show, come è stato ad inizio 2014 ed ora. Ci siamo lasciati l’altro giorno, dicendoci proprio questo, poi che si chiami Sogno e son desto 3 o un altra cosa, poco importa, ma ormai lo spettacolo di Ranieri è diventato un nostro punto costante. Rivedremo dunque Ranieri su Rai1 in uno spettacolo tutto suo, massimo entro l’autunno 2015. Anche in questa seconda serie di Sogno e son desto, ha dimostrato, se ancora che ne fosse stato bisogno, di essere un grandissimo professionista e uno dei pochi in grado di coniugare: spettacolo, intrattenimento e cultura, nel senso più alto della parola. Quindi non rinuncerò sicuramente a Massimo Ranieri. Tra l’altro a Massimo, mi collega una lontanissima esperienza teatrale vissuta insieme oltre 40 anni fa. Io ero l’aiuto regista di Romolo Valli e Giorgio De Rullo nella Dodicesima notte di Shakespeare, in cui Ranieri era il protagonista. E’ stato bello rincontrarsi dopo così tanti anni.
Sabato prossimo riparte Ballando con le stelle, che risultato si aspetta contro Tu si che vali su Canale 5?
Io mi aspetto ovviamente un primato di Canale5, perchè credo che l’abitudine che la De Filippi ha dato al pubblico tradizionale del sabato sera dell’ammiraglia Mediaset, potrebbe essere in grado di confermarla. Così come mi aspetto un bellissimo successo di Ballando, che ha viaggiato sulla media del 22% l’anno scorso e che è in grado di mantenere. Non ci poniamo il problema della leadership della serata. Per noi la cosa importante è che il programma vada bene, che funzioni, che abbia un ascolto coerente con gli investimenti che facciamo sulle persone e sulle cose. Immagino però, se devo fare un pronostico, in un primato di Canale5 .
Soddisfatto del team che ha messo in piedi Milly Carlucci per questa edizione di Ballando ?
Moltissimo. Sulla carta è una delle edizioni più belle questa decima di Ballando. Ci teniamo talmente tanto, che con ogni probabilità, ci ritroveremo con Milly a Febbraio, per fare una nuova edizione, dopo tanti anni, di Notti sul ghiaccio. Ballando per Rai1 è un marchio importante e che dopo due anni di riposo, che sono stati molto importanti per il format, ha dimostrato di essere rivitalizzato. Ogni tanto i marchi di successo hanno bisogno di riposarsi un po’, per poi tornare più forti di prima.
Quale personaggio di altre reti porterebbe a Rai1 ?
E’ sempre troppo complicato rispondere a questa domanda. Ce n’è più di uno, ma sarebbe sgarbato rispondere per quelli che non cito. Sicuramente in casa nostra, intendo in Rai ce ne sarebbero, ma preferisco non fare nomi.
Spesso, le famosi voci di corridoio, la danno in bilico sulla poltrona di Rai1, come stanno veramente le cose ?
Quando si dirige la rete più vista dell’intero sistema televisivo italiano, bisogna ricordarsi ogni mattina che il “bilico” è il nostro punto di equilibrio e che il mandato è sempre nelle mani dei vertici aziendali.
Da due anni dirige Rai1. Qual è l’errore più grande che ha commesso e qual è invece la soddisfazione più grande ?
Di errori se ne fanno tanti, difficile rispondere. Probabilmente c’è stato un errore di comunicazione. Cioè non aver spiegato abbastanza bene, quale era l’operazione di Mission, che era quell’esperimento che facemmo di social-reality, che creò una aspettativa negativa, dovuta io credo ad una cattiva comunicazione. Si pensava che era un programma che sfruttava il dolore, utilizzando dei personaggi noti, nei luoghi disperati e drammatici del mondo, ma evidentemente non era così: non siamo riusciti a comunicarlo alla gente. La soddisfazione più grande è quella che deve ancora esserci.
In Rai ha ricoperto molti ruoli, le manca la direzione generale, le piacerebbe arrivarci ?
Devo dire la verità, sono stato ritenuto, a torto o a ragione, molte volte candidato alla direzione generale. Quelle rare volte che lo era davvero, ho fatto di tutto per scampare questa situazione. Lo stesso farei anche in futuro. Non mi ritengo la persona adatta a svolgere quel ruolo. Conosco molto bene l’azienda, so cosa posso darle e so che sicuramente un azienda come la Rai ha bisogno di professionisti. Io sono uno dei tanti e non sono ovviamente l’unico, che ha anche capacità ed esperienza, ma da mettere sul prodotto.