Oggi si è svolta la conferenza stampa di presentazione della terza edizione di 2Next – Economia e Futuro, il magazine di approfondimento economico condotto da Annalisa Bruchi.
Alla conferenza, sono intervenuti anche il direttore di Rai 2, Angelo Teodoli, e il capostruttura Stefano Rizzelli. Durante la conferenza stampa, è stato anche trasmesso il primo di una serie di contributi video che l’economista statunitense Jeremy Rifkin ha realizzato appositamente per il programma.
Come ribadito da Teodoli, 2Next si pone l’obiettivo di raccontare l’economia, utilizzando il linguaggio del factual per rendere il programma maggiormente accessibile anche ad un pubblico meno esperto.
L’orario di messa in onda (mezzanotte) per un programma, a suo modo, ambizioso come 2Next, però, ha provocato qualche dubbio ma il direttore di Rai 2 ha difeso a spada tratta la decisione riguardante questa collocazione oraria.
Blogo ha intervistato la conduttrice Annalisa Bruchi che, oltre a parlare nel dettaglio del programma, ha anche chiarito il rapporto tra 2Next e la politica.
2Next si pone l’obiettivo di rendere l’economia accessibile al grande pubblico. In quale modo, 2Next si distingue dagli altri programmi d’approfondimento che trattano di economia?
Spesso, l’economia non è accessibile a tutti. Parla di argomenti difficilmente comprensibili che non ti aiutano a fare scelte più libere. Noi cercheremo di spiegare anche l’abc dell’economia, cercheremo di essere propositivi e di chiedere ai nostri ospiti possibili soluzioni. C’è sicuramente la macro-economia ma soprattutto la micro-economia, quella che riguarda tutti noi, tutti i giorni, quindi Istruzioni per l’uso, la rubrica che si riferisce a tutti, quando cambia una legge, quando cambia una banconota, quando c’è un fenomeno tipo il car sharing, noi cercheremo di spiegare a tutti cos’è, di cosa si tratta. Poi avremo il professor Bini Smaghi che parla di macro-economia. Spesso parliamo di Fiscal Compact, di pareggio di bilancio, noi spiegheremo agli italiani, per esempio, cos’è il Fiscal Compact, tutti fanno finta di saperlo ma se lo chiedi in strada, nessuno sa cosa sia. Quindi, un linguaggio semplice, chiaro, che aiuti le persone a fare scelte più libere. Se tu sai le opportunità e le scelte che hai, fai delle scelte migliori e più libere.
Durante la conferenza stampa, si è parlato spesso dell’orario di messa in onda del programma. Davvero non era possibile trovare una collocazione oraria migliore?
Questa non è una domanda che si può fare a me! Il martedì sera, c’è DiMartedì e Ballarò, che sono due corazzate rispetto a noi che siamo un programma di seconda serata, del quale vado molto fiera sinceramente, però ci sono budget e studi diversi dietro per cui… chi lo sa…
I programmi d’approfondimento politico-economico sono sempre di più. Il mercato sta raggiungendo il livello di saturazione o si possono ancora sperimentare nuovi linguaggi?
Secondo me, tutte e due sì. Il livello di saturazione per quanto riguarda i talk, gli ascolti lo dicono. Noi abbiamo scelto un linguaggio diverso che è un magazine, nel senso che ci sono varie pagine, ci sono vari economisti, varie rubriche, è come sfogliare un magazine con il piatto forte dell’intervista ad un solo personaggio che secondo me rende più semplice la comprensione di tante tematiche perché spesso uno esce più confuso che persuaso da alcune discussioni. Uno esce che non ha capito, per esempio, se l’art.18 è importante o non è importante, se in Europa ce l’hanno oppure siamo l’unico paese ad averlo. Si dice tutto e il contrario di tutto. Noi cercheremo di raccontare le cose in un modo tranquillo, che sia comprensibile a tutti.
Da un punto di vista politico, 2Next è un programma al di sopra delle parti?
Io sono contenta che mi abbiano chiesto: “Ma tu sei di destra o di sinistra?”. Per me è il più grande complimento che mi abbiano fatto perché per quanto mi riguarda la politica dovrebbe restare fuori da questi programmi perché l’economia, ci sono dei dati e ci sono dei fatti, la politica spesso interpreta a seconda di cosa gli conviene di più. Ci saranno dei ministri tecnici, ovviamente, perché dovranno dare delle risposte su alcuni provvedimenti e su alcuni decreti. Quindi, noi chiederemo spiegazioni. Però, tendenzialmente la politica la vorremo tenere fuori.