Home Pippo Baudo Pippo Baudo: “La mia Domenica In era un rotocalco culturale. Oggi manca una linea editoriale. Pechino Express divertente ma truccato”

Pippo Baudo: “La mia Domenica In era un rotocalco culturale. Oggi manca una linea editoriale. Pechino Express divertente ma truccato”

Pippo Baudo contro la nuova Domenica In, The Voice e Pechino Express

pubblicato 7 Ottobre 2014 aggiornato 2 Settembre 2020 23:37

Sul numero di Chi in edicola mercoledì 8 ottobre Pippo Baudo, impegnato al teatro Sistina con Enrico Montesano. in Sistina story fino al 19 ottobre, commenta lo stato (a suo dire, disastroso) della tv italiana in mano alle giovani leve, uscite da talent show, o frutto di una società delle “macchiette”:

Hanno fatto bene a non propormi mai un “talent show” perché non vedo così tanti talenti nascosti, si deve ricorrere alla suora (si riferisce a suor Cristina, vincitrice di The voice, ndr) che canta e ad una tipizzazione dei personaggi che si riducono a macchiette. I miei talenti (Beppe Grillo, Heather Parisi, Lorella Cuccarini, ndr) li lanciavo direttamente in trasmissione e, dato che erano bravi, esplodevano.

A proposito di Domenica in (condotta per l’ultima volta nella stagione 2009 -10), oggi, affidata all’inedita coppia Paola Perego e Pino Insegno, il conduttore di Militello ha una sua indiscutibile teoria:

La “mia” Domenica in era un rotocalco culturale importante che parlava per sei ore di storia, filosofia, libri, teatro. Ho avuto ospiti come Oriana Fallaci e François Truffaut. Oggi manca una linea editoriale.

Baudo è intervenuto, anche, sul fenomeno Pechino Express, il programma che, idealmente, ha preso il posto del suo In viaggio, dove raccontava il meglio del Belpaese:

Pechino è divertente ma è truccato, girato, montato. E poi è giusto conoscere la Birmania, ma se conoscessimo meglio l’Italia non sarebbe male.

Per lui, sarebbe previsto un ritorno in prima serata sulla tv di Stato (un po’ come accaduto a Raffaella Carrà, due anni giudice di The Voice of Italy e di nuovo in video, a gennaio 2015 con Forte, forte, forte). Lasciare spazio ai giovani non vuol dire, automaticamente, tenere a casa, chi si è distinto per professionalità, impegno e cifre da capogiro. In questa tv digitalizzata c’è davvero spazio per tutti?!

Pippo Baudo