Home Porta a porta Porta a porta, Anna Pettinelli contro Bruno Vespa: “Ai 90 anni della radio non invita le private, che fanno il doppio della Rai!”

Porta a porta, Anna Pettinelli contro Bruno Vespa: “Ai 90 anni della radio non invita le private, che fanno il doppio della Rai!”

Anna Pettinelli tuona contro Bruno Vespa: ha snobbato Rds & co nello speciale Porta a porta sui 90 anni della radio

pubblicato 8 Ottobre 2014 aggiornato 2 Settembre 2020 23:35

Per ogni anniversario che Bruno Vespa celebra a Porta a porta, c’è sempre qualche non invitato che resta scontento (e lo fa presente). Dopo la scandalosa assenza di Pippo Baudo ai 60 anni della Rai, è la volta dei grandi assenti ai 90 anni della Radio, nella puntata di martedì 7 ottobre: gli speaker delle emittenti private.

A denunciarlo senza peli sulla lingua è Anna Pettinelli sulla sua pagina Facebook:

“A Porta a porta si festeggiano i 90 della radio. Nessun emerito collega delle radio private invitato.E si che ognuno dei network principali ha praticamente il doppio degli ascolti delle reti Rai e dal 1976 tutte le radio hanno rivoluzionato il linguaggio e la storia di questo meraviglioso mezzo. Ma Vespa non se ne è accorto.Potere di palazzo”.

La Pettinelli non ha tutti i torti, visto che Vespa ha trasformato la ricorrenza in una marchetta selvaggia dei programmi Rai, dal SuperMax di Giusti (che promosso in tv annaspa sull’1-2% di share) al SocialClub di Luca Barbarossa, passando per Un giorno da pecora di Sabelli Fioretti e Il ruggito del coniglio di Dose e Presta. Per non parlare del sommo Paolo Limiti.

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Immancabile anche una finestra sull’Edicola Fiore, con il solito intervento jolly di un ormai bollito Fiorello (che a quanto pare ha perdonato Vespa dopo la sua brutta uscita su Twitter). Che, poi, non era Fiorello quello che gioiva per una serata in meno a Vespa?

L’intento generale di Porta a porta era quello di celebrare l’intera storia della radio, seppur dalle sue origini, dai primi concerti classici a protagonisti come Grazia Deledda e Pirandello, dai proclami fascisti ad Orson Welles, fino alla trasformazione sul web oggi. Ma di Rds, Rtl 102.5, Radio101 e company neanche l’ombra. In fondo, si sa, la Rai non regala mai nulla alla concorrenza.

Porta a porta