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Marco Marzocca a Blogo: “Mai obbligato a fare Ariel a Zelig. Corrado Guzzanti torna in tv”

Marco Marzocca a Blogo racconta la prima volta da protagonista in tv, nella fiction Rai in 4 puntate Una pallottola nel cuore

pubblicato 22 Ottobre 2014 aggiornato 2 Settembre 2020 22:57

Umberto Fiocchi, questo è il nome del personaggio che Marco Marzocca interpreta in Una pallottola nel cuore, la nuova fiction di Rai1, in 4 puntate, in onda a partire da lunedì 27 ottobre (conferenza stampa live). “Un fotografo che va dietro a Bruno Palmieri (Gigi Proietti), giornalista famoso e bravissimo del Messaggero”. Blogo ha rivolto all’attore romano, dal prossimo weekend nei cinema col il film di Gianni Di Gregorio dal titolo Buoni a nulla, alcune domande.

Lavorare con Gigi Proietti com’è?

Noi abbiamo lavorato la prima volta insieme in una pubblicità. È una persona meravigliosa. Dovrebbero conoscerlo tutti, ma non televisivamente. Personalmente. È troppo carino, un professionista immenso. Una persona con una grande disponibilità. Non si è lamentato una volta sul set. Sempre preciso e perfetto, ma tra un ciak e un altro diventa un compagno di banco: barzellette, battute, scherza sempre. È un piacere immenso lavorare con lui. Non è un lavoro, è un divertimento.

Da Guzzanti, passando per Distretto di Polizia, fino a Zelig hai sempre avuto il ruolo di spalla. Un po’ ne hai sofferto?

Sì, ho iniziato facendo la spalla di Corrado Guzzanti, ma praticamente l’ho fatta solo a lui. Poi ho fatto personaggi in teatro che ho portato in televisione. E a dicembre tornerò in teatro a Palermo portando in scena i miei personaggi, mi diverte molto. Ho fatto varie cose. Certo, è la prima volta che faccio il protagonista, è successo a Una pallottola nel cuore, a 52 anni; sono contento. Non ho mai scalpitato. Ho sempre pensato che le cose arrivano quando devono arrivare. Magari se avessi fatto il protagonista dieci anni fa non ero maturo, non ero pronto e sarebbe stato un disastro. Insomma, era il momento giusto per fare il protagonista. Ora spero se ne siano accorti (ride, Ndr) e che questo continui.

Nel 2011 dicesti che a Zelig eri obbligato a fare sempre lo stesso personaggio, ossia Ariel, il filippino di Claudio Bisio.

Quella fu una battuta fatta ad una tua giovane collega. Non so perché sia finita ovunque. Non ho mai detto che mi obbligavano, ho scherzato. Io sono libero di fare quello che mi pare, nessuno mi ha mai obbligato niente. A Zelig ho fatto quello perché è ciò che mi hanno richiesto. Altrove ho fatto altre cose. ‘Sta ragazza, evidentemente, l’ha preso come scoop… E non so perché di tutte le interviste che ho fatto, su internet la prima cosa che viene fuori è questa. C’avranno investito miliardi, forse.

Adesso il tuo rapporto con Zelig qual è?

Il rapporto con Zelig è finito. Io sono in ottimi rapporti, ma nel momento in cui se ne è andato Bisio, lavorando il mio personaggio a stretto contatto con lui…. Se poi loro volessero una mia partecipazione possono chiamare il mio agente, o direttamente me, tanto siamo amici. Io non ho nessun problema. Nel caso vediamo… anche perché io adesso ho un po’ abbandonato il cabaret. Lo faccio in teatro per conto mio, ma in televisione sto cercando di fare altro. In questo momento mi stimola di più fare fiction e cinema.

Per chiudere, ci dai speranze sul ritorno di Corrado Guzzanti in tv?

Quasi sicuramente. Al 99%.

Su Sky, aggiungiamo noi.