Tv2000, Alessandro Sortino a Blogo: “Voglio fare una tv bella ed interessante, raccontare la realtà e dare un servizio ai telespettatori”
Alessandro Sortino, direttore creativo di Tv2000, presenta la nuova stagione televisiva 2014 – 15
A margine della conferenza stampa di presentazione della stagione 2014 – 15, abbiamo intervistato il direttore creativo di Tv2000, Alessandro Sortino, per farci raccontare il “nuovo corso” della sua carriera, tra i vertici della rete della Conferenza Episcopale Italiana.
Ciao Alessandro. Potresti farmi un bilancio iniziale su questa tua nuova esperienza lavorativa?
Ho dovuto cambiare completamente modo di lavorare e intendere la televisione. Dobbiamo fare delle cose nuove non con gli stessi soldi e strutture. Si affronta un cambiamento che tocca tutti quanti in una fase in cui, anche la televisione di successo, ha qualche problema. Bisogna fare un doppio salto mortale… una televisione sicuramente più moderna sapendo che anche quella apparente modernità non è più moderna. Ci vuole un po’ di tempo. Devi portare la stessa struttura a cambiare. Per esempio, dobbiamo creare la cultura della condivisione di immagini e filmati.
Come ci si trova ad essere il direttore creativo accanto ad un direttore di rete come Ruffini?
Cerco di pensare i programmi con i limiti produttivi che abbiamo. Con Ruffini ci conosciamo da tanto tempo, abbiamo lavorato tanto assieme (a PresaDiretta, son stato autore della Dandini, poi, a La7, dove lui già ricopriva l’incarico di direttore), l’ho sempre apprezzato. Alle persone con cui lavora, lui garantisce autonomia e piena libertà, è una persona di cui fidarsi.
Puo’ essere considerato questo nuovo assetto un modo di svincolarsi dalla tv generalista di vecchia concezione?
Secondo me la tv generalista ha dei problemi. Dobbiamo dare un servizio alle persone, cerchiamo di occuparci dei telespettatori in maniera divertente ed interessante. Voglio fare una televisione bella che si pone di dare qualcosa a chi la vede. Compresa la Messa a chi non puo’ uscire di casa. Nello stesso palinsesto, dobbiamo mettere assieme diversi contenuti… dalla Messa al programma di informazione passando per il puro intrattenimento chiaramente è difficile. Abitui, pero’, il pubblico ad una sfida complicata. Risulta che preghino anche i giovani. Qualcosa si puo’ fare. Io non considero le domande profonde dell’uomo interessanti dal punto di vista televisivo, ma la domanda sull’esistenza di Dio. Non la considero una cosa minore, ma se fatta bene puo’ risultare interessante.
Hai fatto riferimento, in conferenza stampa, alla produzione di tv di qualità. Come far coincidere ascolti e budget limitato?
Non lo so (ride, ndb). Mica ho detto che ci riusciamo?! A breve, per esempio, inizia Siamo noi, mica nasce con la presunzione che sia perfetto? Siccome vivrà dei contenuti dei territori, sarà perfetto forse tra tre mesi, quella sarà la prima puntata utile. Tv2000 è davvero un cantiere perché la capacità di innovazione dipende dalla volontà di attivare e svegliare i territori. Credo che la televisione di qualità si fondi sul riuscire a raccontare la realtà in maniera chiara, parlando, un linguaggio visibile, concreto e non concettuale.
In passato, ti sei occupato di inchieste toccando temi molto forti. E’ possibile riproporre la stessa formula in una tv cattolica?
Non faccio Le Iene dal 2007, nel frattempo ho fatto molte altre cose. Il linguaggio dei miei pezzi è notevolmente cambiato. Detto questo, quello che Le Iene fanno bene, meglio di chiunque altro, è quello di spiegare tutto bene ad un vasto pubblico giovane. Se riuscissi a fare altrettanto sarei molto contento.
Riuscirà Ruffini a convincerti a spostarti davanti alle telecamere?
Puo’ sembrare incredibile ma a me non piace condurre. Ho sempre cercato di evitare questa dimensione. Non so se ci riuscirà, spero di no! (ride, ndb)