Inizia proprio con la seconda rete, la sua carriera in Rai. Angelo Teodoli, arriva a Rai2 nel 1983 dove lavora con i direttori Pio De Berti Gambini (quello che qualcuno definiva il direttore con più cognomi che telespettatori), poi con Luigi Locatelli (quello che riportò Baudo in Rai dopo la fuga a Mediaset), fino al “regno” di Giampaolo Sodano (ora ottimo produttore di olio). Arriva poi a Rai1 nel 1996 da capostruttura, fino a diventare il braccio destro di Fabrizio Del Noce, diventandone il vice. Nel 2009 lascia l’ammiraglia per la direzione palinsesti, che lascerà per diventare il capo di Rai2, nel novembre 2012. Insomma, come abbiamo visto, un ritorno a “casa”, nella rete che lo ha ospitato al suo ingresso nella televisione pubblica. Oggi Blogo lo ospita per parlare della sua rete: dai numeri, ai programmi, presenti e futuri in una chiacchierata a “tutto tondo”.
Partiamo dai numeri, come sono attualmente quelli di Rai2 ?
I numeri sono buoni. Rai è cresciuta di 2 punti in quest’autunno e circa mezzo punto è anche merito di Rai2. Parlando poi dell’intera stagione, siamo sotto dello 0,13% di share, che in un epoca di grande espansione delle reti digitali è risultato di non poco conto. La nostra rete sta andando meglio sia in day time, che in prima serata e anche la seconda va bene. Poi abbiamo buone notizie anche sul fronte dei target.
Come sono i target di Rai 2?
I programmi di prima serata, che sono sostanzialmente Pechino Express e Made in Sud hanno un’età media di 45,8 anni, che è una cosa clamorosa per una rete generalista Rai, rispetto ad un 50,5 dello scorso anno ed un 51,1 di 2 anni fa. C’è stato quindi un abbattimento di quasi 5 anni d’età media in due anni. Questa è una delle mie più grandi soddisfazioni.
Quindi possiamo dire che Rai2 sta lavorando più che sui valori assoluti sui target ?
Assolutamente si, anche perchè è quello che ci chiedono per differenziarci dal pubblico delle altre reti Rai.
Si sta per chiudere Pechino Express 3, soddisfatto? Ci sarà una quarta edizione ? Costantino confermato ?
Credo che ci sarà una quarta edizione di Pechino Express. Evidentemente dovremo aspettare l’approvazione del Consiglio di amministrazione, ma l’intenzione di Rai2 è certamente di rifarlo. Lo rifaremo sempre con questa squadra, che ci ha dato molte soddisfazioni. Costantino è riuscito a dargli un taglio molto più ironico, rispetto alla prima edizione e a far scattare un meccanismo ulteriore rispetto al format del programma.
Costantino sembra essere ormai un volto di Rai2. Dopo Pechino condurrà ancora Boss in incognito, lo ha scelto come front man della rete ormai? Ha in mente di “utilizzarlo” per altre produzioni?
E’ un personaggio molto interessante. Se ci saranno dei programmi adatti a lui, anche per averlo come ospite, lo chiameremo. Sicuramente è un personaggio che ha trovato un affermazione nazionale con Rai2, con programmi importanti in prima serata. Penso inoltre che ormai ci sia un affetto da parte sua per la nostra rete.
Pechino, Made in Sud, Voice, tutti prodotti che nascono con Rai intrattenimento, vuole dire per caso grazie pubblicamente a Giancarlo Leone ?
Sono un dirigente di quest’azienda, ho preso e lascerò anche io delle cose in corso d’opera. The Voice è stato scelto a suo tempo ed in quel periodo anche io ho dato il mio contributo essendo in quel momento al coordinamento palinsesti. Poi i prodotti oltre a farli, bisogna anche farli affermare. Pechino è nato, ma con Costantino è poi cresciuto. Made in Sud era un esperimento di seconda serata, poi con cura ed attenzione è diventato un programma di prima serata.
Qual è il segreto di Made in Sud ?
Made in Sud è un prodotto vitalissimo. Il meccanismo con cui si fa comicità in questo programma, è continuo, senza interruzioni. Esce dal classico meccanismo di presentazione-esibizione-presentazione. E’ tutto molto legato. E’ tutto un intreccio ed una volta che entri in quel meccanismo, difficilmente ne esci.
Dicono che lei sarà il prossimo direttore dell’ammiraglia Rai, che ha già per altro frequentato come vice direttore. Posto che chi entra Papa al conclave, poi ne esce Cardinale, ma se gliela offrono davvero, che fa accetta ?
Non mi pare ci sia questa ipotesi in circolazione, sono solo chiacchiere da corridoio. Anzi mi pare che Giacomelli (Sottosegretario alle telecomunicazioni,ndr), ha detto in una intervista che al momento non ci sono nomine in circolazione e sopratutto che bisognerà ripensare completamente l’assetto editoriale dell’azienda. Non so davvero che cosa succederà in futuro, al momento però queste voci sono solo chiacchiere e basta.
Parliamo ora di Voice, non ci saranno più Noemi e la Carrà, chi ci sarà al loro posto ?
The Voice partirà a fine febbraio e ci stiamo lavorando proprio in questi giorni. I nomi usciranno fra due o tre settimane ed al momento non ci sono ancora contratti firmati. Pensiamo comunque a rinforzare la squadra della trasmissione.
Ci può tracciare l’identikit dei candidati ?
Diciamo che saranno personaggi “importanti”.
Sono in arrivo i “Pasticcieri” della Balivo e “la Papera” di Max Giusti. Ci presenta questi due nuovi varietà e cosa si aspetta in termini di ascolto ?
Mi sto divertendo molto a fare il direttore di Rai2, perchè la nostra è una rete che deve sperimentare anche delle cose, che poco o per niente sono state fatte sulle reti Rai. Prodotti cioè che hanno un linguaggio più giovane e moderno rispetto al passato. Sia la “Papera” che il “Pasticciere”, sono dei prodotti che vanno in questa direzione. Il “Pasticciere” per esempio, rappresenta il consolidamento in prime time di un linguaggio “factual”, che è quello che abbiamo iniziato a fare con “Detto fatto” nel pomeriggio. Speriamo che vada bene, ci sono dei programmi simili che stanno avendo un buon successo nelle reti concorrenti (Bake off Italia su Real Time, ndr). La “Papera” calca invece un filone che è quello della divulgazione fatta con l’intrattenimento. Attraverso il gioco verranno raccontate delle cose scientifiche, in un racconto leggero e divertente per tutta la famiglia.
Sempre parlando di Max Giusti, che ne pensa dell’appuntamento delle cinque del pomeriggio con Super Max, proseguirà, s’interromperà ?
Il programma proseguirà almeno fino a dicembre, poi faremo delle valutazioni, insieme alla radio e decideremo se continuare. Questo non è un programma che nasce per stare su Rai2 a quell’ora, è un programma che nasce in radio. La cosa interessante è che pur non facendo degli ascolti eclatanti, abbiamo voluto proporre qualcosa che avesse un contenuto diverso rispetto a ciò che va in onda a quell’ora sulle altre reti. Ha un tono molto allegro, ci sono ospiti interessanti. Questo è un prodotto che non costa nulla, è praticamente gratis e ha contenuti molto intriganti, quindi io lo difendo.
Parliamo ora di Virus, soddisfatto della resa del programma e che mi dice degli ascolti ?
E’ un programma in cui crediamo molto. Evidentemente in questo periodo c’è una crisi di questo tipi di prodotti, anche per la sovrabbondanza dei talk show in televisione. Virus non è stato fortunato perchè è partito proprio nel momento in cui è iniziata la crisi dei talk, quindi è stato un momento piuttosto difficile per inziare con una nuova scommessa di questo tipo. Adesso sta al 4,7% di share di media, che è un po’ quello che fanno tutti i talk in questo periodo, escluso Santoro e Ballarò. Abbiamo cercato quest’anno di dargli un taglio diverso. Si presenta visivamente meglio, meno “acido” rispetto alla prima edizione. Ha una sua struttura che si sta pian piano consolidando: con Sgarbi che parla di opere d’arte, con le interviste a personaggi importanti della nostra società, ma forse non particolarmente conosciuti dal grande pubblico. Questo è esattamente quello che volevamo fare, ora si tratta di riuscire a miglioralo. E’ un prodotto che ha un anno di vita ed avrà modo di andare avanti e migliorarsi, ne sono certo. Sono soddisfatto di Virus.
Nicola Porro lo proverà in altre fasce orarie in futuro ?
Al momento non ci sono molti soldi in circolazione. Sicuramente se ci saranno delle occasioni con alcuni speciali lo utilizzeremo. E’ uno dei nostri uomini dell’informazione.
Passiamo al day time. Fatti vostri e Mezzogiorno in famiglia due capisaldi della rete. Non ci rinuncerà mai?
Se uno cerca delle coerenze astrali, probabilmente, può dire che non sono dei programmi adatti a restare su Rai2. In realtà Fatti vostri, è un prodotto che sta bene su Rai2 e fa anche degli ascolti molto alti. L’altro giorno ha fatto l’11,5% di share, che per la seconda rete è un ascolto top. Evidentemente il programma ci sta e ha ancora qualcosa da dire. Poi sai che c’è, si fatica a far capire che i programmi “storici”, che vanno in onda cioè da molti anni, sembra che avendo sempre lo stesso titolo, in qualche modo, siano sempre uguali, ma in realtà non è così. Se guardi I fatti vostri di alcuni anni fa e quello di oggi, noterai molte differenze. Hanno cioè una struttura di base molto forte, ma che anno dopo anno si è adattata ai cambiamenti della società. Guardì è un maestro in questo
Ha chiesto a Guardì qualche altro progetto ?
Qualche scambio di idee ce l’abbiamo avuto, occorre però che siano le condizioni economiche per farle le cose.
Seconda stagione di Detto fatto, soddisfatto di questi primi due mesi di trasmissione?
Caterina è stata protagonista della nascita di un nuovo prodotto in Rai, che è appunto Detto fatto. C’è stato un cambio di linguaggio notevole. Siamo cioè riusciti in una impresa che molte persone ritenevano impossibile. Portare cioè il linguaggio del “Factual”, che ha grande riscontro sulle reti specializzate, su di una rete generalista Rai. Crediamo di essere riusciti ad inserire questo tipo di televisione su di una rete generalista, senza tradire nessuna delle due cose.
Soddisfatto degli ascolti del programma ?
Si. Siamo attorno al 7%, con target incredibili rispetto al passato. Abbiamo conquistato con Detto fatto i target di Canale5 e non più di Rai1, come avveniva con i talk che ospitava Rai2 in passato a quell’ora. Quindi missione compiuta.
Parliamo un po’ della seconda serata, soddisfatto di “Quanto manca” ?
E’ un programma tutto Rai, cioè non è un format. Abbiamo preso un gruppo di autori e li abbiamo messi a lavorarci sopra. La prima puntata è stata un po’ scombinata, la seconda è andata meglio, ma ancora non è perfetta. La comicità è sempre difficile da fare. Ci stiamo lavorando e ci stiamo puntando molto. Certamente una cosa che nasce da zero, deve trovare la sua dimensione con il tempo e con le prove. Vedrai che ci saranno dei cambiamenti in corso d’opera.
Tipo ?
Ci sarà una presenza più forte di Katia Follesa. Ci sarà un arricchimento della parte comica. Stiamo mettendo a punto tutti quanti gli “indicatori” del programma .
Rimanendo sempre in seconda serata, come va 2Next ?
Guarda, quel programma è per me motivo di grande soddisfazione. Sono importanti i programmi, ma è importante anche il modo in cui vengono utilizzati ed in questo caso mi riferisco alla collocazione della trasmissione. Mi spiego meglio. Questa trasmissione va in onda attorno alla mezzanotte, dopo Made in Sud. Il telespettatore di 2Next aveva un età media di 53 anni l’anno scorso, quando andava in onda dopo i telefilm di prima serata. Quest’anno l’abbiamo scientemente posizionato dopo Made in Sud. Dai 53 anni di età media, è passato a 47 anni. Questo significa che abbiamo abbassato di 6 anni l’età media di chi guarda un programma di economia. Riuscire a portare dei giovani ad interessarsi di economia, questo per me è servizio pubblico.
Perchè ha tolto i cartoni animati dalla sua rete ?
Perchè la concorrenza dei canali specializzati è fortissima. La televisione generalista, un prodotto cosi “segmentante” non ha più la possibilità di mandarlo in onda. E’ diventato un prodotto di nicchia, quindi non adatto alla televisione generalista.
Ha anche ridimensionato la presenza dei telefilm, non crede in questo tipo di prodotto ?
Certo che ci credo, ma in passato non era una scelta quella di mandare tanti telefilm, ma quasi un obbligo, una necessità che si era presentata. E’ chiaro però che il profilo di una rete lo costruisci sui prodotti che fai. Io il target di NCIS non potrò mai spostarlo e continueremo quindi a trasmettere dei telefilm di qualità, in prima visione e questo rimane un “plus” di Rai2.
Ci sono novità in arrivo sul fronte dei telefilm nelle prossime settimane?
Si. Uscirà a metà novembre, precisamente il 23 la domenica dopo NCIS, un nuovo telefilm dal titolo “Blacklist”. Si tratta di un prodotto spettacolare, molto bello e che proporremo in prima visione Tv. Arriverà poi a febbraio una nuova serie dal titolo “NCIS New Orleans”. Serie questa che sta andando in onda in questo periodo in America con ottimi risultati di ascolto, tanto che hanno aumentato i pezzi a 22 episodi. Un altro nuovo titolo che trasmetteremo e che sta andando in onda adesso sulla CBS è “Scorpion” e che dovrebbe andare in onda la prossima estate, ma sulle collocazioni precise nel palinsesto ci dovremo aggiornare.
Le piacerebbe avere qualche fiction ?
Si mi piacerebbe, ma mi sembra che al momento non ci siano denari per investire in fiction su Rai2. Avremo però una nuova serie di Rex realizzata dai Manetti Bros con Francesco Arca.
Magari una nuova serie di Coliandro ?
In effetti ci stiamo lavorando, molto probabilmente ci sarà, però ci vuole ancora un po’ di tempo.
Per l’intrattenimento del 2015 cosa bolle in pentola ?
Ci sarà la seconda serie di Boss in incognito a gennaio e tornerà The Voice, come abbiamo detto prima. Tornerà ancora Made in Sud con una nuova serie e forse faremo un altra sperimentazione, se l’economia ce lo consentirà.
Qualche dettaglio ?
Sarà certamente una cosa che ricalcherà la nostra linea di un tipo di televisione “esterna”, alla “Pechino Express” per intenderci.
Un sogno-desiderio del direttore di Rai2 per il prossimo futuro della sua rete
Mi piacerebbe sviluppare questa due linee che sono vincenti ed originali, quella cioè della comicità e dei reality tipo Pechino Express. Ci sono molti prodotti che possono entrare in questa linea, anche con delle cose originali su cui stiamo lavorando e che potremmo sviluppare anche internamente. Vorrei investire sull’intrattenimento, su questo tipo di intrattenimento e sul prime time, che secondo me è la cosa più importante in questo momento.
Ci dobbiamo quindi aspettare per il prossimo anno, oltre a Pechino Express anche qualche prodotto su quella linea, nuovo ?
Speriamo. Le idee ci sono e le cose da fare sono state anche identificate. Si tratta ora di capire se ci saranno le condizioni per poterle fare.