Le Voci di Dentro: Rai 1, Servillo e Sorrentino onorano il teatro di Eduardo
In diretta dal Teatro San Ferdinando di Napoli non solo un evento tv, ma un pomeriggio di grande teatro offerto da Toni e Peppe Servillo e diretto per la tv da Paolo Sorrentino.
“Ma che parlamm’ ‘a ffa’… A che serven’ ‘e pparole”
Le Voci di Dentro è appena terminato: la diretta di Rai 1 è finita ed è calato il sipario su Toni e Peppe Servillo, e sulla preziosa compagnia Teatri Uniti, impegnati nella pomeridiana domenicale trasmessa in diretta tv dal San Ferdinando di Napoli, quel teatro nel cuore della città popolare che Eduardo ha voluto e difeso. La prima cosa che ho pensato è stata proprio la battuta di Alberto Saporito all’inizio del III Atto.
“E che parlamm’ ‘a ‘ffa’”
Già, perché la diretta offerta da Rai 1 in questa domenica pomeriggio 2 novembre 2014 ha regalato uno spettacolo teatrale di rara bellezza, non solo un omaggio all’opera di Eduardo De Filippo nel 30° anniversario della sua scomparsa.
Era questa la sorpresa annunciata qualche giorno fa via Twitter dal direttore di Rai 1, Giancarlo Leone, per ricordare Eduardo ed è stato un regalo decisamente gradito. Un scelta televisivamente coraggiosa, checché se ne pensi, visto che il teatro in diretta non si vedeva da qualche decennio, come ha sottolineato Hit in un suo articolo. E quella scritta “diretta” sotto il logo “Rai 1” è stata un’emozione. Sul fronte dell’Auditel poi si faranno altri conti, ma permettetemi qui di ignorarli.
Chi ha avuto il piacere di seguire Le Voci di Dentro in tv oggi ha assistito innanzitutto a un grande spettacolo teatrale e una splendida regia televisiva. Superlativo Toni Servillo, supportato e accompagnato dal fratello Peppe, eccezionale nel ruolo del fratello del protagonista, Carlo Saporito (che nella versione tv di Eduardo era interpretato da Luca De Filippo). Impeccabile l’intera compagnia dei Teatri Uniti, con un parterre di interpreti che fanno dimenticare la cornice teatrale e ti fanno immergere nell’intreccio di sospetti e marciume, di ipocrisie e fantasmi che Eduardo ha costruito.
Una sensazione amplificata dalla regia televisiva di Paolo Sorrentino, che oserei definire prossima alla perfezione. L’alternanza di profili iniziali nel monologo della cameriera Maria (Chiara Baffi) fa capire subito che qui si fa sul serio: non si riprende, si crea. I primi piani sui volti (perfetti) degli interpreti, le inquadrature che restituiscono in una frazione di secondo il senso del passaggio narrativo, la costruzione asciutta e profonda dell’immagine hanno tutta la preziosità della cura cinematografica, realizzata in diretta con i mezzi dell’Esterna Rai di Napoli. Ed è inutile, il brivido della diretta si avverte da casa: le leziosità delle versioni televisive qui non sono ammesse. Anzi, gli stessi interpreti riescono ad andare in sottrazione, senza far perdere l’effetto teatrale, sapendo di avere a che fare con le telecamere.
A rendere tutto ancor più affascinante le scene di Lino Fiorito, artista prima ancora che scenografo, da ‘sempre’ al fianco di Teatri Uniti e di Sorrentino. Fiorito realizza una scenografia contemporanea ed essenziale, non per questo ‘minimalista’, in cui i pochi elementi di scena e i protagonisti hanno modo di spiccare, regalando a ogni inquadratura la sensazione di essere in un quadro. La scelta scenografica delle sedie ‘sospese’ nella casa dei fratelli Saporito (in cui risuonano i mortaretti di zi’ Nicola) cita, attualizzandola, la messa in scena della versione tv dello stesso Eduardo. Una citazione e un richiamo diretto all’immaginario televisivo e teatrale legato all’opera e all’allestimento originale che ho trovato elegante e affettuosa, di impatto per chi conosce la ‘teatrografia’ di Eduardo.
Il tutto con la regia teatrale di Servillo, che oltre a regalare un Alberto Saporito ancor più appassionato e sconvolto di quello tràdito da Eduardo, oltre a rendere il rapporto col fratello ancora più carnale e per questo più ‘sanguinante’ per il tradimento, mette in scena un’opera senza nessun momento di pausa, in continuo movimento, anche nelle scene in cui non c’è null’altro di tre persone sedute. Sintomatica, a mio avviso, la presenza in scena per la prima parte del primo atto di sole due sedie in scena palleggiate da tre personaggi: un modo, apparentemente semplice, per creare un circuito tra le figure in scena e nello stesso tempo, a mio avviso, rispettoso delle scelte asciutte di scenografia e luce.
Insomma, avrete capito che sono entusiasta.
Entusiasta per una superlativa versione de Le Voci di Dentro (rispettosa e nello stesso tempo contemporanea, più ‘fresca’, più veloce, più ‘scorrevole’ di quella tràdita); entusiasta per un pomeriggio di grande teatro; entusiasta di una diretta tv filata liscia; entusiasta per una diretta teatrale che ha portato in tv lo stile del grande cinema.
Rai 1 ha vinto la scommessa. Mi sia concesso, però, che con un terno come De Filippo, Servillo e Sorrentino a Rai 1 piace vincere facile. In ogni caso oggi mi sa che hanno vinto tutti.
PS: Prima di lasciarvi al cast completo (tutti grandissimi interpreti) colgo l’occasione per ringraziare ufficialmente per la scelta di non sottotitolare o italianizzare (più di quanto lo stesso Eduardo non abbia fatto) il testo. Amen.
Se poi dovessero arrivare interrogazioni parlamentari sull’eccessiva meridionalizzazione della programmazione di Rai 1 avremo la conferma che Zi’ Nicola aveva ragione.
LE VOCI DI DENTRO
di Eduardo De Filippo
regia Toni Servillo
scene Lino Fiorito
costumi Ortensia De Francesco
luci Cesare Accetta
suono Daghi Rondanini
aiuto regia Costanza Boccardi
Personaggi e interpreti
Maria, cameriera Chiara Baffi
Rosa Cimmaruta Betti Pedrazzi
Michele, portiere Marcello Romolo
Carlo Saporito Peppe Servillo
Alberto Saporito Toni Servillo
Pasquale Cimmaruta Gigio Morra
Matilde Cimmaruta Lucia Mandarini
Luigi Cimmaruta Vincenzo Nemolato
Elvira Cimmaruta Marianna Robustelli
Un brigadiere Antonello Cossia
Zi’ Nicola Daghi Rondanini
Capa d’Angelo Rocco Giordano
Teresa Amitrano Maria Angela Robustelli
Aniello Amitrano Francesco Paglino
