Paolini (Mediaset): “I programmi top in primavera. Calo di ascolti? Su pubblico attivo stravinciamo”
Marco Paolini sulla Rai: “Grazie al canone, può permettersi di tutto e nessuno che dia degli indirizzi futuri su quale dev’essere la missione dell’azienda pubblica”. Commento polemico anche sull’altro grande competitor, Sky
Marco Paolini, responsabile generale palinsesto e distribuzione Mediaset, al quotidiano La Repubblica ha cercato di giustificare la crisi di ascolti di prime time delle reti generaliste del Biscione, con Canale 5 capace di vincere la prima serata soltanto il sabato grazie a Tu sì que vales. Il risultato così è che la crescita nelle 24 ore (grazie a Barbara d’Urso, Verissimo, Il Segreto e Uomini e donne, in pratica per Canale 5) equivale a un risicatissimo +0,1%. Ma Paolini non pare particolarmente preoccupato, anche perché, fa intendere, il meglio deve venire:
Il calo pubblicitario in autunno l’avevamo previsto eccome, quindi abbiamo fatto slittare in primavera il grosso della programmazione top.
Il riferimento pare essere a programmi come L’isola dei famosi (al debutto sul Biscione), C’è posta per te, Amici e compagnia bella. Intanto Paolini, che di fatto coordina i direttori di rete (ieri gli annunci ufficiali delle novità a Italia1 e Rete4) e risponde direttamente a Piersilvio Berlusconi, ha quindi fatto l’elenco degli avversari di Mediaset. C’è la Rai che, “grazie al canone, può permettersi di tutto e nessuno che dia degli indirizzi futuri su quale dev’essere la missione dell’azienda pubblica”. Ma anche “colossi come Murdoch o Discovery, più grandi di noi e quindi potenzialmente imbattibili se c’è da far guerra”. E “gruppi alla Bertelsmann” se “dovessero decidere di sbarcare sul nostro terreno”, senza dimenticare il nemico “Google sul discorso pubblicitario e sulle tasse non pagate in Italia”.
Quindi il riferimento esplicito (e piccato) su Sky:
Il loro vero colpo è stato quello di far pagare gli abbonati e di abituarli ad avere anche la pubblicità nei programmi. Colpo da mestri. E per loro, provvidenziale: se guardate i margini di guadagno della pay tv di Murdoch, sono equivalenti ai loro introiti pubblicitari.
Infine, tornando sugli ascolti del Biscione, Paolini ha rivendicato il successo delle reti sul pubblico attivo 15-64, che “per noi è vitale” e sul quale “stravinciamo”. Si tratta di quei telespettatori che piacciono tanto agli investitori pubblicitari perché “cambia il dentifricio o almeno vuole sapere se ce ne sono altri nuovi e come sono fatti”. E, secondo Paolini, è per questo motivo che Renzi frequenta con piacere i salotti popolari della tv commerciale di Berlusconi:
Vuole parlare a un pubblico disposto a cambiare idea e opinioni e a immaginarsi un futuro diverso.