Sky, riassetto in Europa. Zappia: “Italia può diventare Hollywood europea”
L’a.d. di Sky Italia ha parlato anche del competitor Mediaset e della tv in chiaro
“Il gruppo Sky agirà da acceleratore per l’innovazione e la produzione di contenuti. L’Italia può diventare la Hollywood europea grazie al capitale creativo e artistico del paese e noi vogliamo avere un ruolo fondamentale”. A dichiararlo, con una certa enfasi, è Andrea Zappia, a.d. di Sky Italia, che fa riferimento al nuovo assetto della pay tv, dopo l’acquisizione da parte di BSkyB del 90% di Sky Deutschland e del 100% di Sky Italia.
Al quotidiano La Repubblica, Zappia ha spiegato:
Unire le tre Sky significa creare una media company leader in Europa con 20 milioni di clienti, 14 miliardi di ricavi, 31.000 dipendenti e 5,7 miliardi di investimenti in programmazione. Per noi è un’operazione naturale, condividiamo già il marchio, il business model, i contenuti e la cultura e ora possiamo marciare uniti per rendere sempre migliore e più ricca l’esperienza dei clienti.
Per la cronaca il gruppo (che si chiamerà semplicemente Sky e non più BSkyB) si rivolgerà a cinque Paesi, l’Italia, la Germania, l’Austria, il Regno Unito e l’Irlanda, con l’amministratore delegato Jeremy Darroch supervisore e Andrea Griffith chief financial officer.
Zappia quindi ha notato che “soprattutto in Italia c’è una forte presenza della tv ‘free to air’, molto più alta che in altri paesi europei. L’elevato numero di canali gratuiti frena non solo il progresso della pay tv, ma anche lo sviluppo di piattaforme alternative legate alla banda larga”. Nonostante tutto ciò comunque l’a.d. ha escluso che ci sarà un cambio di strategia puntando tutto sul free, come peraltro si era vociferato recentemente:
Siamo una media company con la stragrande maggioranza di ricavi che arriva dalla PayTv, quindi non avrebbe senso traslocare sul “free”. Siamo già entrati nel business della Tv gratuita con Cielo, il canale è più che cresciuto nel 2014, e potremmo aumentare la nostra presenza, ma senza mettere in dubbio il cuore del nostro business.
Quindi la stoccata all’operatore competitor:
Abbiamo un concorrente forte e capace; ci aspettiamo però che Mediaset continui ad aumentare i prezzi a causa dei maggiori costi per i contenuti. Noi possiamo permetterci di non farlo, i nostri listini sono fermi da più di due anni e l’offerta si è allargata.
Infine sulla possibilità di trattare proprio con Mediaset per spartirsi i diritti tv della Champions League 2015-2016:
Non credo che Mediaset voglia farlo. Detto questo, nonostante sia una grande property, non si può avere sempre tutto e noi complessivamente avremo tanto.