Domenica In aiuta Marco Baldini. Paola Perego: “Abbiamo il brutto vizio di intervistare i diretti interessati”
Il conduttore radiofonico intervistato a Domenica In.
L’esordio di Paola Perego è stato inutilmente autoreferenziale quanto inopportunatamente deontologico:
Abbiamo questo brutto vizio di intervistare i diretti interessati di fronte ad una polemica…
A dire il vero, sulla triste vicenda di Marco Baldini, che Domenica In ha nobilmente scelto di aiutare dandogli un posto da giudice nel talent show Ancora Volare (che tra cantanti, artisti emergenti e giudici, è ormai diventato una specie di Trenta Ore per la Vita), non c’è stato un atteggiamento da censurare da parte della stampa.
C’è stato l’annuncio di Baldini riguardo l’addio a Fiorello, le comprensibili e le legittime congetture, le numerose dichiarazioni rilasciate dal diretto interessato.
Infatti, nonostante Paola Perego abbia voluto ergersi a paladina dell’informazione corretta, Marco Baldini, oggi ospite nella puntata odierna di Domenica In, ha semplicemente ripetuto quanto già detto in questi ultimi giorni:
Fino al 2009, il gioco d’azzardo è stata una costante. Qualcuno mi ha accusato di piangermi addosso e cercare visibilità. Lavoro da 30 anni, non mi piango addosso, ho solo voluto chiarire la situazione. Ho rifiutato una cosa molto bella dei miei fans: una fondazione per darmi una mano. Ho spiegato che non ho bisogno di queste cose, le fondazioni servono per le persone che i problemi non se li sono cercati come gli esodati, gli anziani che prendono gli scarti dei fruttivendoli o chi non riesce ad arrivare a fine mese. Ho letto che sono ricaduto nel gioco. Non è vero. Tutto ciò è frutto di una crisi che non è mai stata sanata. Nel 2011, ho perso il lavoro, ero ancora fragile, non ero più capace di far fronte a queste persone che, a loro volta con la crisi, sono andate in disgrazia e reclamano i loro soldi. Non mi piace essere additato come vittima. Non sono una vittima, le vittime sono coloro ai quali spettano i soldi da me. Non sono banditi, sono amici. Non sono persone da demonizzare, c’è chi non riesce a pagare il mutuo, chi deve curare un familiare… Il carnefice sarei io.
Marco Baldini ha ripetuto anche le motivazioni dell’addio a Fiorello:
Conosco Fiorello dal 1990. Abbiamo legato subito. Ho lasciato perché non riuscivo più a far bene il mio lavoro. Se tu dai l’idea di non saper più lavorare bene, è meglio fare una pausa per non prendere in giro gli ascoltatori e per non rubare soldi. L’atmosfera era calda, qualcuno poteva venire lì e farmi una piazzata e reclamare i propri soldi. Non volevo coinvolgere altre persone nei miei problemi. Ho fatto uno stop. Ci ho perso soldi ma era giusto così. Fiorello mi ha consigliato di restare al mio posto. Capisco la sua ottica ma chi non vive la mia vita, non riesce a capire. Lavoro in una radio a Roma che, al contrario di Radio Rai, è un bunker con telecamere. Io non rischio la vita ma anche solo una persona che viene lì ad esigere i soldi ti rovina. Qualcuno non capisce e potrebbe lasciarti per strada. Una persona che mi dà lavoro, lo fa perché sono Marco Baldini. La gente non vuole i guai.
Paola Perego e Marco Baldini hanno anche ricordato l’esperienza a La Fattoria, reality show di Canale 5 dal quale il conduttore radiofonico uscì vincitore. Baldini, però, ebbe la sventurata idea di regalare tutti i soldi che gli spettavano ai terremotati, dimenticandosi che, forse, le persone si aiutano solo se si è in grado di farlo.
L’intervista è terminata con un appello di Baldini:
Io voglio solo lavoro, solo un’opportunità. So fare un milione di mestieri. Se qualcuno pensa che io possa essere utile alla sua attività, io sono disponibile. Se riuscirò a risolvere i miei problemi, mi metterò al servizio delle altre persone. Mi piacerebbe andare in Africa ad aiutare persone con problemi più grandi dei miei.
C’è, però, un particolare positivo: se quest’intervista fosse stata realizzata a Domenica Live, si sarebbe raggiunto lo zenit del pietismo.
Meglio così, quindi.