Questioni di Famiglia, Alessandro Sampaoli a Blogo: “Il mio sarà un racconto emotivo”
L’attore milanese intervistato da Blogo.
La sua immagine è inevitabilmente legata a quella di Silvano Rogi, il contabile imbranato vessato da tutti i colleghi d’azienda, storico personaggio della sit-com Camera Cafè, in onda su Italia 1 dal 2003 al 2012.
Dopo quest’esperienza che gli ha regalato la popolarità, l’attore milanese Alessandro Sampaoli ha recitato in altre fiction con I Cesaroni, All Stars, Fratelli Benvenuti e La Squadra e ha lavorato al cinema per registi come Pupi Avati, Carlo Mazzacurati, Luca Lucini e Massimo Martelli.
L’attore 37enne, però, non disprezza anche esperienze lavorative di altro genere: nel 2012, ha partecipato all’adventure-game Pechino Express, vincendo la prima edizione insieme a Debora Villa, e a partire da venerdì 21 novembre, in prima serata su Rai 3, sarà uno degli inviati-narratori (insieme a Ilaria Cucchi, Amir Issaa e Angela Rafanelli) di Questioni di famiglia, il nuovo programma condotto da Marida Lombardo Pijola.
Blogo ha intervistato Alessandro Sampaoli per scoprire i motivi per i quali ha deciso di prendere parte a questo progetto.
Cosa ti ha spinto ad accettare quest’esperienza, tu che sei un attore?
La risposta sia la curiosità perché io sono curioso dalla nascita, proprio per contratto. Mi sembrava che questa fosse l’opportunità proprio per sviluppare questa mia curiosità essendo questo programma un modo per raccontare, per andare a scoprire tutte le situazioni famigliari italiane. Quindi, è un bel modo per ascoltare delle storie, per approfondirle in prima persona e, appunto, per raccontarle con un modo da narratore senza giudici e senza particolari prese di posizione ma molto leggero. Io non sono un giornalista, non ho una formazione da giornalista, sono un attore, quindi porto il mio aspetto emotivo. Il mio sarà un racconto emotivo basato sulla mia percezione di quello che mi raccontano le famiglie.
Ti sei rispecchiato nelle storie che hai raccontato?
Sicuramente in ognuna delle storie che ho ascoltato finora, poi ce ne saranno molte altre che ancora dobbiamo affrontare, c’è sempre stato qualcosa che mi ha riportato alla mia situazione. La famiglia è quella da cui non si può prescindere, arriviamo tutti da lì. In qualche modo, certe dinamiche ci toccano, ci riconosciamo in queste e ci appartengono.
Per quanto riguarda il futuro, continuerai a fare solo l’attore o non disdegnerai anche altre esperienze di questo tipo?
Non disdegnerò anche altre esperienze di questo tipo! Scelgo la seconda.