Iacopino (Odg): “Dopo d’Urso, anche Cucchi giornalista abusiva? Ci stiamo ragionando”
Iacopino annuncia nuove iniziative per tutelare “il diritto di rispetto per le persone”
Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine dei giornalisti, appare più determinato che mai. Dopo la denuncia presentata nei confronti di Barbara d’Urso per esercizio abusivo della professione che tanto fa discutere in queste ore, potrebbero arrivare a breve nuove iniziative. Iacopino, intervistato da Giulio Pasqui e Simona Sassetti a ‘TeleFatti – La tv in radio’ (la puntata andrà in onda alle ore 20 su Antenna Radio Esse) ha annunciato:
Abbiamo messo sull’avviso tutti i direttori di rete e delle testate perché possono essere chiamati a rispondere a titolo di omesso controllo per porcherie che vengono mandate in onda.
A proposito del caso d’Urso è tornato a chiedere:
Se la 14enne figlia di Elena Ceste fosse stata figlia di qualcuno di noi avremmo permesso e consentito che la madre venisse descritta come viene stabilmente fatto in tante trasmissioni, non solo della d’Urso?
A Iacopino è stato chiesto se anche un’altra non giornalista Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, potrebbe subire lo stesso trattamento della conduttrice di Pomeriggio Cinque e Domenica Live (del suo caso se ne parlerà oggi in Commissione di Vigilanza Rai). Ecco la sua risposta:
Stiamo per assumere delle iniziative, d’intesa con gli avvocati perché vogliamo fare una valutazione serena, non vogliamo ragionare per mucchi. Stiamo ragionando anche su questo. Senza preclusioni. L’obiettivo è uno: tutelare i diritte della persona. Si possono dare informazioni, senza essere reticenti e senza maramaldeggiare.
Nel corso dell’intervista Iacopino, che ha tenuto a precisare che da parte dell’Ordine dei giornalisti non c’è voglia di censura, per quella di tutelare “un dovere di rispetto per le persone”, ha commentato un articolo pubblico da Il Giornale nel quale viene ricordato che in passato l’odg denunciò per abuso della professione anche il direttore della tv antimafia Telejato, Pino Maniaci:
Pino Maniaci è stato assolto grazie alla mia testimonianza. Ragionare così per accreditare la voglia di ghigliottina e censura è piuttosto sgradevole. Ma io passo sopra questa caduta di stile.