Pardo: “Tiki Taka è ‘inutile’. Il trash non mi piace. E le esclusive di Sky e Mediaset…”
Pardo sgrida la tendenza allo strillo di Sky e Mediaset: “Se hai l’esclusiva devi mettere ‘esclusiva’, ma delle volte… Io voglio bene ai ragazzi di Sky, li stimo, però ‘Attenzione le immagini esclusive del pullman che arriva allo stadio’. La notizia sarebbe se non riuscisse ad arrivare!”
Abbiamo ascolto discreto, mi aspettavo onestamente di più. Forse siamo abituati troppo bene. Ma questi sono dettagli.
Pierluigi Pardo commenta così il dato non esaltante di ascolto (6,70%) dell’ultima puntata di Tiki Taka, andata in onda lunedì sera, di cui abbiamo scritto ieri per lo scontro tra Enrico Mentana e Giampiero Mughini e per lo show di Massimo Ferrero (ma la media del programma, ha spiegato, è intorno all’8%).
Nel corso della puntata di ‘TeleFatti – La tv in radio’, programma condotto da Giulio Pasqui e Simona Sassetti, in onda alle ore 20 su Antenna Radio Esse, il giornalista di Sport Mediaset ha rivendicato il successo del programma:
È un luogo dove ognuno è se stesso, ma gioca a fare Tiki Taka.
Pardo ha ringraziato chi ha paragonato la sua trasmissione al Maurizio Costanzo show (il nostro Lord Lucas) ed ha ammesso che di quel talk in Tiki Taka in effetti c’è “la capacità di riportare piani diversi e persone diverse in uno stesso tipo di clima”.
Dopo aver sorvolato sulle perplessità manifestate da Paola Ferrari su Tiki Taka (“L’altro giorno l’ho incontrata in aereo mi ha riempito di complimenti. Sta perdendo la forza? Non direi né per quanto riguarda i numeri, né per l’innovazione), Pardo ha definito in maniera particolarmente originale il suo figlioccio televisivo:
Non siamo un programma di diritti; arriviamo il lunedì sera, non facciamo vedere le partite. Noi siamo completamenti inutili, se mi passi questa provocazione (ride, Ndr): uno ha già visto tre giorni di calcio, Tiki Taka non è un programma informativo, lo guardi se ti diverte, se ti piace il mood.
Quindi sul diverbio Mentana-Mughini e il rischio di dare vita a siparietti trash:
Aldo Biscardi è stato un grande innovatore. Il Processo è stato un grande talk, ma delle volte mi è venuto in mente che ci fosse il ‘tu dici questo e tu dici il contrario’. Poi magari non era così. Ma da noi questa roba non c’è mai. Noi siamo minimal. Mughini e Mentana hanno discusso di una cosa, la pensavano in modi diversi. Non mi è sembrato un momento trash. A me non piace il trash, mi piace l’alt-basso, la cultura pop, gli intellettuali che non se la tirano. Poi il pericolo del trash nella televisione italiana è presente e bisogna vigilare.
Dopo aver smentito la sua partecipazione all’Isola dei famosi in veste di inviato (dovrebbe esserci Brumotti di Striscia la notizia), Pardo è tornato sulla sua battaglia contro la dittatura dell’esclusivo, come già aveva fatto in diretta sbertucciando Gabriele Parpiglia perché “esclusivo sulle immagini della Mosetti faceva abbastanza ridere”, tirando in ballo stavolta anche la concorrente Sky:
Ci sono alcune tecniche della televisione commerciale, non parlo solo di Mediaset, ma anche di Sky, che vanno in una direzione molto pop: lo strillo, l’urlo, il sottopancia, l’esclusivo, ‘tra poco succede questo’. Non è elegantissimo, ma ho imparato che un po’ serve. Se hai l’esclusiva devi mettere ‘esclusiva’, ma delle volte… insomma. È una tendenza alla vendita. Io voglio bene ai ragazzi di Sky, li stimo, però certe volte… ‘Attenzione le immagini esclusive del pullman che arriva allo stadio’. Il pullman arriva allo stadio? La notizia sarebbe se non riuscisse ad arrivare! Ma è un meccanismo normale. Anche noi telecronisti Mediaset e Sky… diciamo ‘eccezionale’ per giocate normali. Palo incredibile? Succede che uno possa prendere il palo.