Home Notizie Il ritorno di Ulisse, Alessio Boni: “Gli autori si sono presi delle piccole licenze. Il finale è un azzardo”

Il ritorno di Ulisse, Alessio Boni: “Gli autori si sono presi delle piccole licenze. Il finale è un azzardo”

Alessio Boni, protagonista de Il ritorno di Ulisse, parla del suo personaggio e di come la fiction sia fedele all’opera omerica ma con qualche libertà, mentre il finale sarà a sorpresa

pubblicato 29 Novembre 2014 aggiornato 2 Settembre 2020 21:26

Non sarà l’Ulisse che abbiamo studiato a scuola, ma un guerriero in cerca di sè stesso, aggressivo e che non si fida di nessuno: Alessio Boni, interprete del protagonista ne Il ritorno di Ulisse, la fiction in quattro puntate in onda da domani alle 21:30 su Raiuno, promette una versione inedita del celebre poema omerico (di cui fu realizzata una versione per la tv nel 1968, con la regia di Franco Rossi e Mario Bava), che avrà numerose licenze poetiche e che, per questo, potrebbe essere apprezzato soprattutto da un pubblico giovane.

La fiction, una co-produzione tra Italia, Germania, Francia e Portogallo, creata da Frédéric Azémar ed ideata da Jean Pierre Guerin e Matthieu Viala, per la regia di Stéphane Giusti, racconta gli ultimi dodici libri dell’opera, composta da ventiquattro capitoli. Non ci sarà Ulisse in viaggio per tornare ad Itaca, ma il protagonistà sarà già a casa dove, però, dovrà combattere contro i pretendenti di sua moglie Penelope (Caterina Murino) e cercare di riallacciare i rapporti con il figlio Telemaco (Niels Schneider).

L’attore, intervistato da “Il Messaggero”, rivela che il protagonista sarà molto diverso da come lo conosciamo, tormentato e diffidente:

“Il ritorno del Re si rivelerà molto difficile per sua moglie e suo figlio che dovranno confrontarsi con un uomo violento e sospetto a cui le ferite della guerra e del viaggio hanno segnato l’anima rendendolo prigioniero nei ricordi del suo doloroso passato.”

La fiction seguirà così il tentativo del protagonista di allontanare coloro che vogliono spodestarlo, ma attraverso una chiave più psicologica e con più azione:

“Uccide i Proci e tenta di riappropriarsi della vita che aveva lasciato venti anni prima, ma non si riconosce e non riconosce Itaca, inizia ad avvitarsi su sè stesso, cade in profonda crisi psicologica, è diffidente, è come un reduce dal Vietnam. Avrebbe dovuto andare in analisi, ma all’epoca non c’erano ancora gli psicologi. Però è comunque un eroe che nel momento decisivo saprà combattere con coraggio per salvare il suo regno”.

Numerose le licenze poetiche che gli autori si sono presi: ad esempio, sarà introdotto un personaggio nuovo, la schiava Clea (Karina Testa), e ci saranno molte scene d’azione, che hanno richiesto un lavoro extra agli attori, compreso Boni, che si è dovuto allenare molto, dice alla “Gazzetta dello Sport”:

“L’uccisione del Proci sarà cruenta, come il duello con Menelao. Ma abbiamo sempre mitizzato Ulisse ed invece, in questo caso, lo rendiamo più terreno e reale: se pensiamo alle sue gesta, ha sempre trucidato ed ammazzato senza pietà. Per questo la reputo anche una fiction ‘fisica’, non a caso mi sono allentato due ore al giorno in palestra, durante i sei mesi di riprese in Portogallo. Oltre ad imparare il francese (la fiction è stata girata in francese, ndr), dovevo anche saper maneggiare agevolemente il gladio e lo scudo.”

Boni, ad “Il Mattino”, assicura che il protagonista sarà ben diverso da come lo abbiamo studiato a scuola:

“[Sarà] un Odisseo fedele all’originale, ma non a quello che abbiamo conosciuto sui banchi di scuola: è vendicativo, quando torna ad Itaca è assetato di sangue, è piuttosto spiazzante e farà forse discutere i puristi più accaniti, perchè gli sceneggiatori si sono presi delle piccole licenze, ma si rivela adatto al pubblico televisivo, sopratuttto a quello più giovane”.

D’altra parte, secondo l’attore sono numerosi i casi in cui gli autori hanno cambiato le trame di opere famose o hanno aggiunto eventi mai accaduti nella realtà:

“La storia del cinema è ricca di contaminazioni fatte da grandi registi soprattutto all’estero, basti pensare a ‘Bastardi senza gloria’ in cui Quentin Tarantino ha raccontato un attentato ad Hitler mai avvenuto”.

Stando a questa logica, anche il finale sarà decisamente diverso dall’opera da cui è tratta la fiction: comparirà Omero e ci saranno molti colpi di scena, tant’è che Boni sa che susciterà le critiche:

“E’ a sorpresa, è un azzardo, lo ammetto, mi sono detto forse è troppo, ma mi è piaciuto molto, anche se non posso rivelarlo”.

Insomma, chi si aspetta un Ulisse vecchio stampo, resterà deluso. Gli altri, potranno scoprire come gli autori hanno pensato a questo personaggio in chiave moderna.