L’Aria Che Tira, lite Mussolini-Meli
“Adesso voglio cominciare a menare. Non te preoccupa’ che io no schiaffone lo butto, che ogni tanto fa bene!”, ha detto l’onorevole Alessandra Mussolini a Maria Teresa Meli nel corso di un’accesa discussione su La7.
Scontro diretto e paroloni nella puntata del 10 Dicembre 2014 de L’Aria Che Tira, su La7: nella mattinata di mercoledì, Myrta Merlino si è trovata a dover gestire un’infuocatissima Alessandra Mussolini lanciata a bomba contro la giornalista del Corriere della Sera Maria Teresa Meli, colpevole a suo dire di generalizzare troppo nell’analisi della corruzione all’interno del corpo di Polizia emersa durante le inchieste di Mafia Capitale.
Il battibecco tra le due si è subito trasformato in una lite intensa, fatti di colpi bassi personali e del teatro ormai noto di Alessandra Mussolini. Il botta e risposta è partito subito con una battuta all’indirizzo della giornalista, tacciata di essere “comunista”.
Mussolini: Che c’ha, la Meli è troppo (gesto del pugno chiuso) Sembra che stamo a parlà con un centro sociale.. I poliziotti sono quelli che gli vengono spaccate… senti, i poliziotti…
Meli: Onorevole Mussolini, è come se io le dessi della fascista, io non faccio la spiritosa sul suo cognome, eviti di fare la spiritosa su di me..
Mussolini: Ce mancherebbe altro, t’ariva ’n cartone! I poliziotti sono quelli che si fanno spaccare la testa per 1100 euro al mese durante le manifestazioni vostre! (gesto del pugno chiuso) Hai capito bene Meli?
Meli: Ma vostre di chi?
Mussolini: vostre, della sinistra, dei compagni, dei centri sociali, degli incappucciati…
La conduttrice Myrta Merlino è intervenuta sorridendo e ricordando che Maria Teresa Meli “non è iscritta alla FIOM né al PD”, ma Alessandra Mussolini a questo punto è già carica con la sua invettiva nei confronti della giornalista del Corriere della Sera:
Mussolini: Mo’, so tutti poliziotti, tutti i poliziotti corrotti!
Meli: Lei non dica stupidaggini…
Mussolini Ma non le dire te, Meli!
Maria Teresa Meli, piccata, riporta l’onorevole all’uso del “lei” ma la Mussolini, nonostante la correzione, continua:
Io non le dico, lei le dice pubblicamente… mo’ i poliziotti, so’ corrotti i poliziotti, poveracci? MA vada a parlare con le famiglie dei poliziotti che non je la fanno più.. Andasse Marino, sto barbuto che me sembra San Francesco D’assisi, a parlare coi poliziotti…
Maria Teresa Meli, scocciata dice “lei non dica stupidaggini su di me e chiudiamola qua” e pronuncia qualcosa di intellegibile sulla Mussolini, che parte a raffica:
Che c’entra la mia vita privata? Cosa c’entra? No, lo voglio sapere! Mo’ lo voglio sapere davanti a tutti!
Meli: Queste scene da vaiassa con me non le faccia! È come se le dicessi “eh, lei è fascista”
Mussolini: Col mio cognome? Io sono onorata! Meli, attaccate. Ja. No, voglio sapere cosa succede, io non posso mai parlare perché io quando parlo, non sapendo che pure sono giornalisti e dovrebbero avere la parola pronta, lei la mette col cognome!”
La conduttrice le fa notare che l’onorevole la sta buttando sul personale, e che comunque Maria Teresa Meli non è mai andata alle manifestazioni con il pugno alzato come sostiene la Mussolini. Il dibattito, riporta la conduttrice, era sulle mele marce all’interno del Corpo di Polizia, e la Mussolini ne approfitta:
Mussolini: Non può attaccare tutti i poliziotti, non li può attaccare! Riconduciamolo non alle questioni personali ma a quello che si dice!
Di fronte all’ospite Fabio Tonacci che riconosceva le capacità giornalistiche di Maria Teresa Meli, Alessandra Mussolini ha cominciato a sbuffare sostenendo che non fosse vero.
Mah, io non credo… Che m’ha detto, vaiassa? Ma scusate, io sarò pure vaiassa ma meno pure, eh. Io meno eh! Adesso voglio cominciare a menare. Non te preoccupa’ che io no schiaffone lo butto, che ogni tanto fa bene!
Sull’orlo della degenerazione definitiva, Alessandra Mussolini si alza e chiede di cambiare di posto con l’altro ospite Tonacci pur di non stare seduta accanto a Maria Teresa Meli. Assisa sulla nuova poltrona, l’onorevole viene ripresa mentre si lascia sfuggire un poco signorile “vaffanc*lo” tutto labiale all’indirizzo della giornalista del Corriere della Sera.