Announo, Giulia Innocenzi zittisce i ragazzi e distrugge il format

Announo non c’è più. Da due settimane a questa parte (e guarda caso gli ascolti sono risaliti, anche se a vincere il duello resta Virus di Nicola Porro su Raidue) Giulia Innocenzi ha distrutto il format del talk show ‘con e per i giovani’, mettendosi alla guida di un Servizio Pubblico persino meno innovativo di quello proposto da Santoro nella prima parte di stagione. Complice il tema caldissimo di Mafia Capitale, Announo ha smesso di occuparsi di argomenti larghi, ideali anche per un confronto generazionale, come accaduto nella prima stagione – dall’immigrazione alla droga – , e si è buttato sull’attualità.

Announo | Il format non c’è più

Il format di Announo prevedeva uno o al massimo due ospiti a puntata. Ieri sera, tanto per fare un esempio, gli ospiti in studio erano tre, più Lirio Abbate in collegamento.
Il talk tra i giovani è sparito. Intendiamoci: dal punto di vista dei contenuti ciò rappresenta una manna dal cielo, considerata la pochezza delle idee espresse dai ragazzi in studio (colpa del casting?). Sta di fatto che i ragazzi tra di loro non parlano più e il più delle volte si limitano a porre domande agli ospiti.

A prendere la parola ormai sono i soliti (dalla berlusconiana Silvia alla renziana Laura, passando per Mirko di Casapound e per Federica), con la restante parte del cast che continua a fare da tappezzeria (e intanto notiamo anche una certa insofferenza di taluni nei confronti della conduttrice, che dopo il disastro della discussione con il sindaco Marino sembra finalmente aver assunto un atteggiamento più autoritario).
I The Jackal non sono più integrati nella trasmissione; i loro video vengono trasmessi in chiusura di puntata (ieri oltre la mezzanotte), totalmente avulsi dalla diretta.
Il gioco #stocon risulta sempre più debole, non riuscendo neanche a promuovere un dibattito degno di attenzione su Twitter.

Announo non c’è più, è tornato, con anticipo, Servizio Pubblico.