Home L'Isola dei Famosi Nicola Savino a Tv Talk risponde a TvBlog: “L’Isola dei Famosi via dalla Rai? Giusto così…”

Nicola Savino a Tv Talk risponde a TvBlog: “L’Isola dei Famosi via dalla Rai? Giusto così…”

L’Isola dei Famosi sbarca su Canale 5: nessuno scippo alla Rai, ma una scelta editoriale in tempi di crisi.

pubblicato 13 Dicembre 2014 aggiornato 2 Settembre 2020 20:53

Nicola Savino ospite di Tv Talk di sabato 13 dicembre 2014 parla di Quelli che il Calcio ma anche de L’Isola dei Famosi che a gennaio debutta su Canale 5 con la conduzione di Alessia Marcuzzi. Ed è proprio sull’adventure reality che Savino ha condotto nella sua ultima edizione Rai che si incentra la domanda della community di Blogo scelta da Cinzia Bancone.

Si punta su Dragone: “Lei che è stato l’ultimo conduttore dell’Isola dei Famosi su Rai 2 non pensa che aver lasciato il reality oggi in mano a Mediaset sia stato un autogol per la Rai?

“No, non penso sia un autogol. Mi dispiace, lo guarderò con attenzione perché è uno dei programmi più divertenti da fare e da guardare. Penso, però, che dato il periodo delicatissimo non sia questo il momento per mandare in onda questo tipo di programma”.

Per essere ancora più chiaro, esplicita il concetto:

“Per me il passaggio non fa una piega. Ma lo capite che uno, magari in cassa integrazione, disoccupato, in difficoltà, non può pagare il canone e vedere uno che sta con le ciapett’ nell’acqua. Lo so che ora gli autori e la produzione del programma mi odia, ma lo penso”.

Savino è onesto. E ripiega sul dialettismo “per non dire palle nell’acqua” scherza poi con Bernardini.

L’occasione è gradita anche per commentare l’edizione in corso di Quelli che il Calcio: si parte dallo sketch di Veronika invischiata nelle intercettazioni di ‘Mafia Capitale’, che devo dire era piaciuta anche a me.

“Sono molto orgoglioso di quello sketch perché l’idea mi è venuta venerdì”

dice Savino che si schermisce subito, consapevole che il lavoro di scrittura è un lavoro di squadra e che si è trattato di una briciola nel grande lavoro di scrittura che fanno gli altri autori, ma ne va davvero fiero della gag con Lucia Ocone. Il gioco era anche nel riprendere codici e linguaggi delle intercettazioni tv, dal logo delle forze dell’ordine (ripreso nel caso da quello di un comune riveduto e corretto) aii sottotitoli. Ed è proprio il gioco su codici una delle armi delle ‘creazioni’ di Quelli che.

Respinge l’idea che il calcio sia ormai solo marginale nel programma:

“Il calcio scandisce parecchio la puntata: se c’è una partita importante mi piace raccontarla, approfondire e ha la precedenza su tutto. Il calcio interrompe sempre, anche un intervento comico scritto e pensato da tempo. Ha sempre e ancora la precedenza su tutto”.

Il genere resta quello del varietà:

“Di fatto è la domenica alternativa, l’unico programma dichiaratamente di varietà. Siamo comunque contemporanei e cerchiamo di ridere sull’attualità,. Sui fatti di cronaca nera è ovviamente difficile, ma sui casi di malaffare perché non farlo?”.

Il racconto del calcio in tv, peraltro, ha trovato un altro protagonista, ovvero Tiki Taka con Pierluigi Pardo. Savino non nasconde l’ammirazione per Pardo, che imita e che definisce “la rincarnazione di Galeazzi, ma del Galeazzi anni ’80”, in pratica un Galeazzi 2.0. Ma c’è una cosa che ruberebbe a Tiki Taka, subito:

“La possibilità di essere un programma di una testata giornalistica. Noi non lo siamo e questo non ci permette di mandare le immagini dei gol….”

dice Savino riuscendo a chiudere il pensiero nonostante analisti e conduttori gli si sovrappongano. Una ‘mancanza’ precisa, che potrebbe suonare anche come un appello. Mamma Rai, hai sentito?

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