Rai, nomine vicedirettori RaiSport: fuori Gentili, Fioravanti e Losa, dentro Civoli e Franzelli
I consiglieri Antonio Verro e Guglielmo Rositani hanno votato contro le nomine, Rodolfo De Laurentiis si è astenuto
Carlo Paris, direttore di RaiSport (ha sostituito, dopo le note polemiche, Mauro Mazza), ha compiuto le prime scelte, nominando 5 vicedirettori. In realtà si tratta di tre conferme, ossia Jacopo Volpi, Ivana Vaccari e Raimondo Maurizi, e di due novità, cioè Marco Civoli (al il posto di Maurizio Losa, responsabile della Domenica sportiva e della Formula 1) e Marco Franzelli (al posto di Sandro Fioravanti). Rimane fuori Bruno Gentili, ex radiocronista e voce Rai della Nazionale italiana.
Il Cda ha dato l’ok anche alla nomina di Giancarlo Giojelli, ex vice direttore di Rai International in attesa di essere ricollocato, a vicedirettore di Rainews, al posto di Franzelli. In questo modo la testata All News resta con 6 vicedirettori.
Semaforo verde anche per Gianfranco Cariola come responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza.
In realtà il sì del Cda non è stato unanime, in quanto il consigliere Gherardo Colombo è uscito dalla riunione, Antonio Verro e Guglielmo Rositani hanno votato contro e Rodolfo De Laurentiis si è astenuto.
Verro ha spiegato il perché del suo voto:
Ho votato contro il pacchetto di nomine dei vicedirettori di Rai Sport perché non ho condiviso la sostituzione di Mauro Mazza alla direzione di Rai Sport e trovo che la squadra proposta da Carlo Paris indebolisca professionalità riconosciute da tutti in questi anni, soprattutto sul versante della Formula 1. Ritengo poi che la composizione di questa squadra tolga forza alla redazione sportiva di Milano e al centro di produzione di Milano. Cosa che, anche alla luce dell’Expo, trovo profondamente sbagliata.
Da segnalare che è stato approvato dai consiglieri, con l’astensione di Marco Pinto, anche il budget previsionale 2015; il 10 dicembre scorso il cda Rai aveva preso atto dei risultati dei primi nove mesi dell’anno che si sono chiusi con una perdita pari a 137,3 milioni di euro dovuta ai tagli decisi dal governo.