La Carrà secondo Vesigna: “Penso che una star come lei dovrebbe essere capace di sparire in un pulviscolo magico”
Ecco cosa pensa della nuova regina del venerdì sera di Rai1 lo storico direttore di Tv Sorrisi e Canzoni.
Lui è lo storico direttore di Tv Sorrisi e Canzoni, quando la rivista specializzata di musica e televisione vendeva 3 milioni di copie: Gigi Vesigna ed il settimanale Oggi lo ha contattato per chiedergli di Raffaella Carrà. Già, il caschetto biondo che si prepara, da venerdì prossimo, a presidiare la prima serata di Rai1 del venerdì, dopo anni dall’ultima sua apparizione dalle frequenze del primo canale della televisione di Stato, con lo spettacolo di varietà Forte forte forte.
Vesigna dice di conoscere molto bene Raffaella:
“Praticamente è mia sorella”.
Spiegando il fatto che sia molto amata dagli italiani in questo modo:
“Perchè è una donna qualunque, però più bella”.
Entrando nella vita privata di Raffaella Carrà, Vesigna descrive il rapporto che ha avuto la bionda showgirl romagnola con gli uomini della sua vita Boncompagni e Japino, in questo modo :
“Diciamo che loro due, più che essere stati amanti o fidanzati, erano soci. Ancora oggi Carrà, Boncompagni e Japino abitano in appartamenti diversi, nello stesso condominio e pranzano insieme a casa di Raffaella. Sono soci d’affari in una società di cui, a occhio, direi che Raffaella detiene la maggioranza. Lei sposerebbe un socio? Lo sposerebbe uno come Boncompagni o Japino?”
Vesigna racconta poi un gustoso episodio relativo alla prima puntata di Pronto Raffaella, il mitico programma di Rai1, che inaugurò la televisione del mezzogiorno in Rai. Lì c’era l’altrettanto mitico gioco dei “fagioli”, per altro riportato recentemente in Tv da Antonella Clerici nella Prova del cuoco. Pronto Raffaella era il primo programma Rai che ospitava le telefonate in diretta del pubblico. Ecco il racconto di Vesigna:
“Arriva la prima telefonata, la Carrà alza la cornetta e dall’altra parte si sente: “Raffaella, vaffan…”. Fu una trovata di Boncompagni e Raffaella non fece una piega. Ci passò sopra come un panzer. Questo episodio ebbe i titolo di tutti i giornali. Non ho mai capito se lei fu complice di Boncompagni in questa cosa.”
Si parla poi della costosissima trasferta americana di Buonasera Raffaella (la versione da prima serata di Pronto Raffaella, nel frattempo passato alla Bonaccorti) che tante polemiche suscitò:
“Raffaella spendeva volentieri i soldi non suoi, voleva il meglio se pagavano gli altri. Con il suo denaro è sempre stata molto oculata”.
Vesigna dice poi la sua sulla polemica Cuccarini-Carrà e sul mancato arruolamento dell’ex conduttrice di Odiens in Forte forte forte:
“La polemica con la Cuccarini non mi è piaciuta. Raffaella non ha mai amato Lorella perchè era quella che l’avrebbe potuta sostituire. Averla in trasmissione sarebbe stato un bel colpo. E non mi sembra proprio che il livello della giuria sia siderale.”
Vesigna poi ha una idea ben precisa su quello che dovrebbe fare la Carrà in futuro:
“Io penso che una star come lei dovrebbe essere capace di sparire in un pulviscolo magico (molto carino il riferimento allo spot di lancio di Forte forte forte,ndr). Dovrebbe diventare invisibile come Mina. Tra lei e Mina ufficialmente non ci fu mai rivalità. Però quando fecero insieme Milleluci, io feci una copertina di Tv Sorrisi e Canzoni con loro due e metterle d’accordo fu una via crucis”.
Su quel servizio fotografico Vesigna rivela un gustoso retroscena :
“Raffaella soffriva il complesso dell’altezza e così per avvicinarsi a Mina mise degli zatteroni con una zeppa pazzesca. Mina, che non voleva dargliela vinta, si infilò delle scarpe altissime e si innescò una corsa al rialzo; in più il fotografo usò degli obbiettivi che allungavano. Alla fine le foto erano sproporzionate.
Alla fine su chi vinse il “duello” fra Mina e Raffaella Carrà, Vesigna non ha però dubbi:
“Vinse Raffaella. In termini di popolarità ebbe la meglio. E Mina era un osso duro e un talento cristallino”.
Su qual è il maggior talento di Raffaella Carrà, l’ex direttore di Sorrisi dice:
“La forza di volontà. Fatto 100 il suo successo, la caparbietà conta 95. Ha sempre avuto un solo obbiettivo: essere la prima fra nessuno. Per questo in questa nuova trasmissione avrà difficoltà a scoprire una nuova showgirl. Anche oggi non ama le rivali.”
Sul fatto che la Carrà sia diventata nel tempo una icona gay Vesigna la pensa così:
“Credo lo sia diventata più per i suoi costumi di scena. Ho saputo che alcuni poi, finiti gli spettacoli, li regalava ai gay che lavoravano con lei, contribuendo ad incrementare la sua popolarità.”
Vesigna poi racconta, in qualità di testimone oculare, l’incontro di Raffaella Carrà con Silvio Berlusconi, allora gran capo di Fininvest:
“Silvio sfoderava tutte le sue qualità di seduttore, Raffaella non rimase insensibile, ma Boncompagni, che era presente e che non vedeva di buon occhio Berlusconi, faceva il guastatore e cercava di far deragliare ogni discorso”
Gigi Vesigna dixit. Amen.