Fabrizio Frizzi a Tv Talk risponde a Blogo: “Non smanio per Sanremo e I Soliti Ignoti può avere ancora successo”
Ospite di Tv Talk di sabato 17 gennaio 2015, Frizzi risponde agli analisti di Rai 3 e alla community di Blogo.
Fabrizio Frizzi ha partecipato, sabato 17 gennaio 2015, alla consueta puntata di Tv Talk, il programma di Rai Cultura in onda ogni sabato alle 14.55 su Rai 3 con Massimo Bernardini, e ha risposto a una delle domande suggerite dalla community di Blogo.
La scelta è caduta su quella di Savas, che ha tutta l’aria di un suggerimento per uno spin-off de I Soliti Ignoti, programma che ha riportato Frizzi agli onori di Rai 1 dopo qualche anno di pausa.
“I Soliti Ignoti in prime time con più concorrenti-investigatori per puntata e una formula meno prevedibile nella scelta progressiva degli indiziati. 4-6 serate tra primavera ed estate. Si può fare?”
chiede Savas a un Frizzi che non chiude le porte a un ritorno del programma.
“Beh. il programma non è proprio ‘mio’ e non posso cambiarne la formula. Magari questa potrebbe essere un’idea per realizzare un altro format, da sviluppare sulle radici de I Soliti Ignoti. Io penso però che il programma dovrebbe solo tornare alla formula del 2010, perché poi l’anno dopo dovemmo restringere il programma per dare la linea a Radio Londra, con Giuliano Ferrara. Il programma ne fu un po’ strangolato. Se potesse tornare nella formula del 2010, magari con qualche aggiustamento, penso potrebbe avere ancora successo”.
Ma se si parla di Frizzi, il pensiero corre velocemente anche a Conti: tra i due ormai vige su Rai 1 una specie di staffetta, concretizzatasi quest’anno col passaggio di testimone alla conduzione de L’Eredità per permettere a Conti di preparare il suo primo Sanremo. Che l’anno prossimo tocchi proprio a lui in virtù di questa sorta di ‘proprietà transitiva’ che li vede ormai ‘gemelli’ di Rai 1?
“Io a Sanremo 2016? Beh, mi auguro per Conti che non sia così. Gli auguro che questo Sanremo vada così bene, ma facciamo gli scongiuri, che possa farlo anche l’anno prossimo. Qualche giornale dice che smanierei per il Festival. Assolutamente no. Certo è che se me lo proporranno sarò felice e mi metterò a disposizione del ‘mister’, come si dice in questi casi”.
Insomma, questo di Frizzi a Sanremo è l’ennesimo tormentone della tv italiana: ora che Conti è sistemato, tutti si aspettano un suo approdo all’Ariston. Lui sembra attendere pazientemente il proprio turno.
Intanto con Conti e Insinna sembra ormai formare una sorta di ‘indissolubile’ trio alla guida di Rai 1, chiamato a sostituire il celeberrimo quartetto di ‘colonnelli’ della Rai monopolista che annoverava Corrado, Mike Bongiorno, Enzo Tortora e Pippo Baudo. Il paragone, lo so, è impegnativo. Cosa ruberebbe ai suoi colleghi, chiede un analista?
“A Carlo potrei rubare il ritmo: ha una capacità di dare un ritmo che non ho e che forse non ricerco neppure. A Flavio invece la capacità di sottolineare i momenti con le sue citazioni, colti o anche popolari, che fanno venir fuori la sua matrice di attore”
dice Frizzi, che però far capire di non aver bisogno di rubare nulla a nessuno. E gli do ragione. La sua forza è proprio l’improvvisazione e la capacità di andare ‘a braccio’, restando nella griglia del programma senza però far sentire tutto il peso della gabbia. Sarà anche per questo che la ‘sua’ Eredità continua a crescere.
In fondo Frizzi sembra aver trovato una sua dimensione nei quiz ‘off’ prime time.
“Le fasce in cui mi trovo meglio sono quelle del preserale, che avevo già frequentato con Luna Park, e l’access prime time, che ho conosciuto con I Soliti Ignoti: sono quelle fasce in cui si può giocare con le famiglie italiane e con le quali si creare un clima di complicità e di familiarità con il pubblico”.
Eredi? Difficile individuarne, ma Frizzi spezza una lancia a favore di Francesco Sole:
“Io ho visto qualcosa di Francesco Sole, al quale ho mandato la mia solidarietà perché ho visto su Facebook che ha avuto qualche disavventura. Vedo ragazzi che si formano su Youtube, ma che riescono anche a comunicare fuori dal web…”
dice Frizzi. Ma poi tenere lo schermo e condurre un programma è un’altra cosa. E lui lo sa bene. Ad maiora, Fabrizio.