Masterchef, Petrini contro Cracco e Bastianich: “In tv si trasformano per ‘sta maledetta audience”
Il patron dello Slow Food contro i due giudici del talent culinario di Sky.
Un programma di successo, almeno dal punto di vista dei risultati, incontra sempre anche tanti detrattori. E’ un po’ quanto sta succedendo ad un format diventato ormai uno dei programmi di punta di Sky, Masterchef.
Il talent culinario, che ha fatto della “cattiveria” dei tre giudici – Carlo Cracco, Joe Bastianich e Bruno Barbieri – il suo punto di forza oltre ai moltissimi spettatori incollati al giovedì sera si sta attirando anche tante critiche da parte degli addetti ai lavori. Sì, perché è proprio il mondo dei professionisti della cucina ad attaccare il programma.
Ad aprire le danze il Maestro di tutti gli chef (molti sono stati infatti suoi allievi) Gualtiero Marchesi che ha sentenziato: “Gli chef tv illudono“.
Oggi, però, un attacco ben più duro e diretto arriva da Carlin Petrini, patron di Slow Food che dal 31 gennaio vedremo su Rai2 nella prima puntata de “I signori del vino“, trasmissione a cura del direttore e del vicedirettore del Tg2 che parlerà della cultura e dell’offerta vinicola italiana incontrando dieci produttori italiani. Ogni appuntamento sarà chiuso dalle conclusioni di un opinion leader dell’informazione enogastronomica e nella prima puntata, dedicata al Piemonte, vedremo proprio Petrini.
Petrini, proprio in occasione della presentazione del nuovo programma all’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (CN) si è scagliato contro il cooking show targato Sky, ma soprattutto contro due dei suoi temutissimi giudici, Carlo Cracco e Joe Bastianich. Le dichiarazioni, riportate da Repubblica, sono decisamente in grado di far infuriare una polemica tra i fornelli televisivi:
L’uomo con la piccozza che coltiva i vigneti che si vede nella trasmissione di Rai Due dedicata al vino è meglio di Bastianich perché almeno lui non tratta male la gente. Conoscete la mia criticità verso Masterchef e simili. Sono giunto al 66esimo anno di vita e parlo da vecchio. All’inizio degli anni 90 ricordo un giovane, povero cuoco sfigato, che aveva una piccola trattoria qui vicino a Bra. Io andavo da lui e lo sostenevo. Si chiamava Carlo Cracco. Io parlo perché li conosco tutti. Io questi signori che lavorano a Masterchef li ho conosciuti, e parlo da vecchio: sono tutti brava gente, intelligente e di cuore, ma quando vanno in onda si trasformano per fare sta’ maledetta audience.
Ciò che Petrini (fondatore, peraltro, di una filosofia del cibo sano e pulito) contesta, in particolar modo, ai due chef è l’essere diventati ormai delle star televisive:
Umiltà è una parola importantissima. Qui facciamo il corso di vino e il corso di cucina. Gli allievi sanno appena arrivano che la parola magica è umiltà. Umiltà deriva da humus, terra. Colui che è vicino alla terra non può mai essere né presuntuoso né arrogante, e uno umile non fa cavolate, parlando di vino. Uno presuntuoso invece dice cose che non stanno né in cielo né in terra.
Ultimamente il mondo della cucina e della gastronomia sta rivelando, quindi, tutto il proprio potenziale di velleità polemiche. Forse perché sono proprio gli chef le nuove celebrità del tubo catodico. Voi che ne pensate?