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Talk show politici, la satira dov’è finita?

Nei talk show politici sembra esserci sempre meno spazio per gli autori satirici

pubblicato 26 Gennaio 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 19:21

UPDATE – Saverio Raimondo, tramite Twitter, precisa.

Riunione di redazione, fine agosto. Gli autori sono tutti d’accordo: prevediamo un blocco di satira per alleggerire il talk da trascinare almeno fino a mezzanotte. L’ideale sarebbe importare qualcuno dal web: costa poco e, teoricamente, garantisce viralità. E allora a Corrado Formigli viene in mente di coinvolgere Il Terzo Segreto di Satira. A Gianluigi Paragone Andrea Rivera, tanto abbiamo già Paolo Hendel e Saverio Raimondo. Giannini ha bisogno di sostituire Maurizio Crozza, e allora ecco l’idea di ruotare i comici in apertura di puntata.

Riunione di redazione, qualche settimana dopo. No, non funziona, meglio lasciar perdere. Facciamo che per far sorridere i pochi telespettatori puntiamo sui nostri politici.

Deve essere andata più o meno così nel dietro le quinte dei talk show politici italiani. Almeno a giudicare dalla moria di attori e comici che a inizio stagione presenziavano nei programmi di approfondimento politico e che oggi sono spariti.

A La Gabbia l’unico superstite è il veterano Paolo Hendel (che va in onda dopo la mezzanotte), mentre di Rivera e Raimondo si sono perse le tracce dall’inizio del 2015 (per la gioia del senatore Codazzo che li ha sostituiti). A Piazzapulita Il Terzo Segreto di Satira è durato poche settimane (tornerà?). Per non dire di Ballarò: dopo aver tentato con Benigni, Rossi e Montanini di contrapporsi alla copertina satirica di Maurizio Crozza, emigrato a DiMartedì, si è arreso clamorosamente cancellando quel segmento di trasmissione.

La satira in tv resiste da Santoro grazie alle vignette di Vauro, mentre ad Announo il contributo dei The Jackal è apparso sempre meno legato al programma, finendo per diventare un obbligo contrattuale da ottemperare (e da mandare in onda dopo la mezzanotte, in chiusura di trasmissione). E poi c’è Crozza, l’unica certezza in questo deprimente quadro.