Home Giancarlo Magalli Mattarella Presidente, Magalli: “Gli auguro di resistere. Ma abbiamo vinto anche noi”

Mattarella Presidente, Magalli: “Gli auguro di resistere. Ma abbiamo vinto anche noi”

Terminata l’avventura ‘al Quirinale’, Giancarlo Magalli ringrazia i suoi sostenitori e fa gli auguri al Presidente eletto Sergio Mattarella.

pubblicato 31 Gennaio 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 19:10

Giancarlo Magalli non corona il sogno di diventare Presidente della Repubblica: pochi i goliardi che hanno scritto il suo nome sulla scheda per le Elezioni del Capo dello Stato (preferendogli Guccini o Lino Banfi) e ora, dunque, non resta che accettare la ‘sconfitta’ e riconoscere la vittoria del principale ‘competitor’, Sergio Mattarella. Per lui oltre i due terzi dell’assemblea dei Grandi Elettori e una proclamazione arrivata a ora di pranzo in questo sabato 31 gennaio, come da ‘previsione’ del premier Renzi.

Eletto il Presidente, dunque, ecco l’omaggio di Magalli, che ha vissuto l’ebrezza di essere tra i nomi più votati delle Quirinarie proposte da Il Fatto Quotidiano e di essere per qualche giorno “il volto del dissenso” dei giovani verso certa politica, come ebbe modo di dire lo stesso conduttore de I Fatti Vostri ad Agorà.

Ma adesso è il momento di fare gli auguri a Mattarella e di ringraziare i propri sostenitori.

“Nel momento in cui Sergio Mattarella ha conquistato il 505º voto è diventato il presidente di tutti gli Italiani, di quelli che lo hanno votato e di quelli che non lo hanno votato, così come di quelli a cui piace, di quelli a cui non piace e di quelli che, magari, col tempo se lo faranno piacere.
È un uomo serio, un uomo di giustizia, uno di quelli che non è facilissimo tirare per la giacchetta, ma ci proveranno, oh se ci proveranno!
Auguriamogli di resistere, sempre.”

Questo l’incipit del post che Magalli ha pubblicato sul suo profilo FB. Fatti i complimenti di rito, che approfondisce nel suo ultimo post da blogger de L’Espresso, torna però sulla sua ‘candidatura’ e sul valore della ‘campagna online’.

“Con questa elezione si conclude anche un momento molto divertente e di grande soddisfazione della mia vita: avere ricevuto mandato da più di 20.000 persone, in gran parte giovani, di rappresentare pubblicamente il loro malumore nei confronti della politica ed il loro dissenso nei confronti dei candidati ufficiali.
Posso dire che da questo punto di vista abbiamo ottenuto una bella vittoria. Si è parlato di questa sorridente ed educata protesta in tutti i giornali ed in tutti i telegiornali, oltre che nei principali talk show politici. Io ho vissuto giorni molto impegnativi e faticosi, ma sono contento della visibilità che le istanze di quei ragazzi hanno avuto”.

 

Non tutti si sono sintonizzati sulla sua/loro lunghezza d’onda:

“Certo, non tutti hanno capito, qualcuno ha ironizzato, io mi sono dovuto sentir dire che ero convinto di essere eletto (sarei da rinchiudere) e che mi paragonavo a Reagan (quando avevo semplicemente detto negli Stati Uniti l’elezione diretta del presidente aveva portato all’elezione di persone come Reagan, venute dallo spettacolo e dimostratesi ottimi uomini di Stato), ma pazienza…”.

Quindi siamo al bilancio finale e ai ringraziamenti:

“In sostanza sono stanco e felice, oltre ad essere raffreddato per l’acqua presa durante il flash mob (altro momento fantastico che nessuno dei nostri politici ha mai avuto la gioia di provare!)
Il fatto poi che non sia stato eletto nessuno dei candidati che temevamo di più, non ci fa certo credere che la politica ci abbia ascoltati, ma forse Dio sì.
Vi ringrazio ancora tutti (ma tanto continueremo a sentirci) e vi rimando con il link sottostante al mio ultimo post sul blog de L’Espresso, dedicato al nuovo presidente e soprattutto a voi”.

Ci riproveremo tra sette anni? Mai dire mai…

Giancarlo Magalli