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Per un Pugno di Libri, su RaiTre tornano Geppi Cucciari e Piero Dorfles

Nuova edizione di Per un Pugno di Libri di Raitre, condotto per il secondo anno consecutivo da Geppi Cucciari. Al suo fianco la colonna, Piero Dorfles.

pubblicato 7 Febbraio 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 18:53

Per un Pugno di Libri riparte su RaiTre oggi, sabato 7 febbraio, alle 18.05 e ritrova alla conduzione Geppi Cucciari, affiancata dall’immarcescibile prof. Piero Dorfles, indubbia colonna di un programma che ormai è alla 18esima (se non ho fatto male i conti) edizioni.

Al centro di tutto, come sempre libri e studenti: una gara a base di testi e citazioni, volumi e letture che fa bene al cuore e riconcilia col presente della scuola italiana, anche se la partecipazione a un programma tv di alcune ben preparate scolaresche non esaurisce certo il frastagliato universo della scuola pubblica italiana. Ma è pur sempre una boccata d’aria. E resta una fiammella accesa.

Con Geppi Cucciari e Piero Dorfles, in ogni puntata ci sarà Max Paiella, protagonista del gioco “Per chi suona la campanella”. Tutti a Napoli, dunque, visto che questa edizione si realizza nel Centro di Produzione Rai del capoluogo campano. Ed è un altro bel segnale. Programma che, lo ricordiamo, è in diretta ed è aperto alla partecipazione del pubblico a casa che può giocare con Geppi e conquistare premi in libri indovinando il nome dell’opera scelta da Dorfles sulla base degli indizi forniti dallo stesso professore.

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A inaugurare questa edizione 2015 ci sono delle rappresentative del Liceo Classico “Galileo Galilei” di Firenze e del Liceo Linguistico-Scientifico “Vincenzo Cuoco” di Napoli che si sfideranno su “Il postino di Neruda”, romanzo del cileno Antonio Skármeta portato sul grande schermo da Michael Radford e ultima opera di Massimo Troisi, che si spegnerà pochi giorni dopo la fine delle riprese.

Un omaggio indiretto a Napoli, dunque, attraverso il ricordo di uno dei suoi figli più amati, ma anche un’occasione di parlare di poesia attraverso il personaggio di Pablo Neruda e le metafore del postino.

Per un Pugno di Libri resta, dunque, un’occasione per guardare al mondo dei ragazzi nella sua prospettiva volendo più quotidiana, quella della scuola nella sua ‘normalità’, non alle ‘accademie televisive delle arti varie’. Una dimensione familiare che difficilmente riesce ad arrivare in tv se non mediante la retorica della ‘gioventù’, sia essa bruciata o digitale, distratta o mammona. Io, onestamente, penserei anche a qualche spin-off su primarie e medie. Anzi proporrei un bel ciclo da far vedere a Camere riunite in seduta plenaria per capire le eccellenze e le disgrazie della scuola in Italia (per l’università bastano certi concorrenti de L’Eredità…).

Ma torniamo a noi, giusto per ricordarvi oggi, sabato 7 febbraio, alle 18.05 su Rai 3 riparte per Un Pugno di Libri.
In bocca al lupo a tutti, conduttori, scolaresche e telespettatori.