Braccialetti Rossi 2 aggira il rischio della ripetizione e cerca nuova sfide, per la gioia del pubblico giovane
Braccialetti Rossi 2 non cerca di ripetersi e racconta al pubblico una trama diversa rispetto a quella della prima stagione, nonostante qualche momento troppo sdolcinato che si sarebbe potuto evitare
Il rischio che Braccialetti Rossi 2 tornasse in onda aumentando il livello di pucciosità della prima stagione era alto. Invece, la prima puntata della seconda stagione della fiction rivelazione dello scorso anno, dopo una partenza che faceva immaginare una serie di luoghi comuni e frasi fatte a iosa, riesce a dimostrare la volontà di non volersi ripetere ma di raccontare il mondo dei giovani d’oggi senza retorica.
Il gruppo si è sfaldato, ma presto si riunirà: intanto, i cinque protagonisti sono ognuno alle prese con dei problemi. C’è chi non vede l’ora di uscire dall’ospedale, chi vuole tornarci, chi è alle prese con la vita di tutti i giorni, chi è arrabbiato con il mondo. Si capisce così il successo di una serie che punta tutto su una sceneggiatura che non fa le capriole nè cerca dialoghi particolarmente accattivanti, ma riesce con la propria semplicità ad attirare l’attenzione del pubblico più giovane.
I Braccialetti Rossi sono cresciuti, e devono scontrarsi con le difficoltà del diventare grandi: basta questa sfida a dare agli autori abbastanza spunti per raccontare un mondo che deve restare simile a quello che il pubblico ha visto nella prima stagione, cambiandolo però in quegli elementi che devono segnare una novità. Così, se da una parte l’ospedale è lo stesso, i protagonisti anche, così come alcuni momenti che servono ad allentare la tensione, altri sono diversi: sia i nuovi personaggi, che devono inevitabilmente essere conosciuti dal pubblico prima di diventare i loro nuovi beniamini, sia gli ostacoli raccontati nella puntata.
Fatta eccezione per qualche momento che punta a far tirare fuori i fazzoletti a tutti i costi (e che si sarebbe potuto risparmiare), Braccialetti Rossi 2 supera il limite del buonismo per andare là dove sa di poter trovare ancora il successo, ovvero i temi noti a tutti i giovani. Poco importa se si trovano in un ospedale o no, i giovani hanno tutti gli stessi problemi e le stesse paure: così, i protagonisti di Braccialetti Rossi diventano portavoce di un messaggio di speranza e tenacia che va oltre gli esami e le cartelle cliniche.
Certo, le scene al rallentatore e la colonna sonora a ripetizione rendono Braccialetti Rossi 2 una produzione che non ha intenzione di allontanarsi dai toni del fenomeno teen della prima stagione, ma l’effetto -grazie anche ad un cast adulto che non sfigura, prima tra tutti una brava Carlotta Natoli- non è quello di un’operazione commerciale e basta: il messaggio passa, ed il giovane pubblico di Raiuno per una volta resta davanti alla tv.