Angelo Pintus su Sanremo 2015: “Ho sentito una luce che si spegneva. Il pezzo non era il massimo”
Il comico replica alle critiche ricevute per l’ospitata a Sanremo.
Le luci sul Festival di Sanremo 2015 si stanno spegnendo, ma i pochissimi spunti polemici offerti dalla kermesse “istituzionale” condotta da Carlo Conti sono ancora vivi.
Senza dubbio criticatissimi sono stati soprattutto gli ospiti comici: in primis Alessandro Siani contestato per una battuta di dubbio gusto ai danni di un bambino in sala (critiche anche dal Codacons che ha chiesto sanzioni) e costretto a giustificare il suo intervento.
Ma anche Angelo Pintus, ospite comico della seconda serata festivaliera, è stato molto criticato per il monologo che, francamente, di divertente aveva poco o nulla.
Oggi, ai microfoni de Lo Zoo di 105 condotto da Marco Mazzoli in onda su Radio 105, ha commentato la sua performance sul prestigioso palcoscenico facendo ammenda dei propri errori:
Partiamo dal fatto che non è che abbia fatto il pezzo della vita, bisogna ammetterlo. Sono arrivato lì, ho sentito una luce che si spegneva. Tu hai delle cose in mente e arrivi lì e cambia tutto e dici “O minchia!”. In un istante si è cancellato tutto quello che avevo, non riuscivo a leggere il gobbo e pensavo solo una cosa: “Sono nella merda!
La discussa prova di Siani del giorno prima pare abbia inciso sulla sua, almeno dal punto di vista emotivo:
No, avevo l’ansia del giorno prima di Siani e dicevo “Ti prego, non farmi fare battute sbagliate” “Fa’ che non ci siano bambini in prima fila”. Il pezzo non era il massimo, l’ho fatto anche male.
Ma il suo non è un mea culpa totale e qualche sassolino dalla scarpa contro i detrattori il comico se lo leva:
Ho tentato anche una chiusa romantica, ma non ne ha parlato nessuno perché non gliene importa niente a nessuno della fratellanza in questo mondo. Comunque è sempre meglio fare qualcosa ed essere criticati che passare la vita a criticare chi lo fa. Ce l’ho pronta dalle superiori questa frase. Molti di quelli che criticano, poi vai a vedere nei loro profili di Facebook e hanno o un microfono in mano, o una chitarra, è tutta gente che non ce l’ha fatta.
Nemmeno il tempo di apprezzare il fatto che un comico, una volta tanto, abbia ammesso di aver toppato che subito ha aggiunto che molti dei critici sono quasi dei rosiconi, “gente che non ce l’ha fatta”. Mah.
Infine, a proposito dell’ardua impresa che figura tra i suoi prossimi impegni professionali, ossia riportare in Tv il Karaoke di Fiorello, afferma:
Tu pensa quando inizierò il Karaoke cosa diranno? Lo so, Fiorello è molto più bravo di me. Lo dico già. Volevo fare Sarabanda, ho detto: “Non potranno mai dire che sono meno bravo di Papi“.
Al di là di tutto, nemmeno quest’ultima battuta su Enrico Papi ha fatto ridere.