Cda Rai, dossier di Gubitosi contro gli sprechi nelle news
L’informazione Rai costa all’anno 432 milioni di euro, con una serie di doppioni e sprechi: a denunciarli al Cda in un dossier il Presidente Gubitosi
Il Cda Rai ha definitivamente approvato il Piano Gubitosi per l’informazione. Al centro l’accorpamento di due newsroom delle testate giornalistiche: Tg1, Tg2 e Rai Parlamento da una parte, Tg3, Rainews24 (che mettono insieme 421 persone) e Tgr dall’altra, senza la prevalenza di nessuno dei marchi sull’altro. Il nuovo piano di ristrutturazione consentirà un risparmio di circa 70 milioni di euro l’anno, rafforzando interazioni e sinergie, mentre Rainews24 diventerà il luogo unico delle news sul web.
Al piano di ristrutturazione è stato allegato un dossier di Gubitosi – come ricostruito dal quotidiano Il Messaggero – che mostra nel dettaglio costi sostenuti da pacchetti e testate. il pacchetto informativo Rai completo ha un costo complessivo di 423 milioni di euro l’anno, tra impiegati, operai e giornalisti, di cui 60 milioni per esterni di produzione.
Pietra dello scandalo risulta un caso di cronaca a Napoli del settembre 2014 (già in tempi di spending review): per seguirlo sono state appaltate ben sei troupe esterne: Vita in diretta, Tg1, Tg2, Tg3, Tgr e RaiNews24, oltre che RadioRai con un inviato e un suo tecnico. Peccato che il centro Rai di Napoli possa contare su oltre 100 dipendenti, compresi operatori e giornalisti. Questo è un esempio lampante, secondo Gubitosi, di “duplicazione produttiva”. Ma nella storia della Rai è ancora fresco il ricordo dello spreco più grande: 60mila euro tirati fuori per finanziare la spedizione al G8 in Australia, al seguito di Renzi.
Per il resto, per una normale edizione del Tg1, la Tv di Stato mobilita 19 persone tra tecnici e giornalisti, mentre per coprire la fascia notturna dell’informazione dalle 23 alle 2 vengono impiegate 7 squadre complete. Rainews24 ha in organico 254 persone ma il sistema editoriale è dal gennaio scorso “inaffidabile”, secondo un focus presentato alla Vigilanza. Riuscirà la Rai a superare ritardi tecnologici, infrastrutture datate e sedi sovradimensionate?