IndigneRai: “Scenografi Rai costretti a riposo forzato, corsia preferenziale per esterni”
“Perché gli scenografi esterni Riccardo Bocchini, Marco Calzavara, Gaetano Castelli lavorano così tanto in Rai?”
Il movimento lavoratrici e lavoratori Rai IndigneRai e il gruppo scenografi Rai Cptv Roma con un comunicato stampa tornano a denunciare il fatto che nella tv pubblica ci sarebbe una corsia preferenziale per i collaboratori esterni a discapito delle risorse interne. Il titolo della nota è “Intrappolati dalla Rete”:
Non stiamo parlando di un nuovo film che mostra i pericoli del web ma ci riferiamo ai tanti professionisti RAI, (registi, scenografi, ecc) costretti a ruoli marginali, ridotti al riposo forzato o al piccolo impegno lavorativo a causa dei collaboratori esterni che ormai hanno una loro corsia preferenziale quando si tratta di realizzare grandi produzioni dove naturalmente circolano tanti soldi pubblici.
In questo caso IndigneRai mette sotto osservazione le scenografie degli show Rai, anche grazie alle segnalazioni del già menzionato gruppo scenografi Rai Cptv Roma:
Questa volta ci vogliamo soffermare sul glorioso reparto scenografia della RAI che tante scene ha prodotto per tante trasmissioni di successo. I colleghi RAI che si occupano della scenografia sono talmente tanto bravi che l’azienda per premiarli ha deciso di farli riposare un po’ affidando le scene della maggior parte delle trasmissioni in onda durante il prime time di RAI UNO ai costosissimi scenografi esterni. Il seguente schema riassuntivo di una stagione produttiva ce lo dimostra chiaramente:
Produzioni di prima serata e prime time di rai uno del 2014/15 per le quali è stato acceso un contratto artistico riferito a scenografia ,arredamento, grafica e assistenze.
Riccardo Bocchini
Tale e quale show st 5 C. Conti format
Sogno e son desto st 5 M. Ranieri
Il meglio d’Italia st 5 E. Brignano
Si può fare st 5 C. Conti 2014 format
Si puo fare st 5 C. Conti 2015 format
L’Eredità st 6 C. Conti format
L’Eredità st 6 C. Conti format
Affari tuoi T.D.V F. Insinna format
Sanremo 2015 Ariston C. Conti
Premio regia tv Ariston C. ContiMarco Calzavara
Notti sul ghiaccio st 2/st 5 M. Carlucci format
Senza parole Auditorium A. Clerici format
Una Notte x caruso
Padre PioTrixie Zitcowski
Sanremo 2014 Ariston F. Fazio
Premio regia tv Ariston F. FrizziGaetano Castelli
I dieci Comandamenti Cinecittà R. Benigni
Forte forte forte Voxon R. Carrà
La pista Voxon F. Insinna formatLuigi dell’Aglio
Sogno e son desto rimontaggio st 5 M Ranieri
Castrocaro Pupo
Ne segue un’analisi dei dati, con sottolineatura del fatto che spesso il coinvolgimento di un esterno arriva anche per format acquistati dall’estero e che quindi prevedono già in partenza un certo tipo di scenografia:
Ad analizzare questi dati si scopre che uno scenografo in particolare (Bocchini, Ndr), risulta essere ridotto allo schiavismo, tale la mole di lavoro affidatagli. Dal 2014 ai primi mesi del 2015 n°10 scene realizzate in un anno! Talmente “infungibile” da risultare indispensabile, al punto che suggeriamo ai vertici di assumerlo a tempo indeterminato, non si può lasciare al mercato una professionalità di tale spessore. Sempre dallo schema si nota che la maggior parte delle scenografie realizzate sono per format TV che, come è risaputo, sono dei pacchetti chiusi che le società di produzione vendono alla RAI, di fatto un grande libro di istruzioni dove tutto è scritto, persino il progetto della scena.
E’ da quando si è insediato Gubitosi che si parla di valorizzare e motivare le risorse interne, di risparmiare, laddove si può “internalizzare” il prodotto, ma certi vizi sono duri a morire.
Quello che dovrebbe risultare come un’eccezione in deroga all’ art. 12 del contratto collettivo di lavoro risulta invece essere la regola.
Un vero mondo di mezzo quello del rapporto tra la RETE e le Società di produzione, la procura l’ha ultimamente ribadito :” un sistema vischioso” viene definito il sistema televisivo. Alcune figure professionali sono decise in modo imperiale dalle società di produzione, conduttore e direzione di rete secondo una delibera figlia della vecchia, defunta e fallimentare DIREZIONE INTRATTENIMENTO voluta da Lorenza Lei.Come mai la Direzione Generale e il Direttore del Personale di concerto con la Direzione Risorse Televisive non fanno funzionare il Job Posting quando si tratta di selezionare scenografi? Nell’intranet RAI ci sono tanti bei curricula degli scenografi RAI con tanto di foto e lavori svolti (per altro non aggiornati), a chi servono? Qualcuno li ha mai consultati prima di affidare, per esempio, la scenografia di San Remo o una delle 21 produzioni di prima serata di RAI UNO elencate nella lista di cui sopra?
Perché sopratutto la “rete ammiraglia”, per tutte le produzioni in elenco, e molte altre degli anni precedenti (che sono un copia-incolla dell’anno in esame) ha sistematicamente fatto ricorso a lettere di infungibilità?
Quali costi hanno prodotto questi 22 contratti di scrittura con deroga di infungibilità?
Perché molto spesso i professionisti esterni sono stati visti circolare negli ambienti RAI fuori contratto? Chi incontrano? Con chi si mettono d’accordo ancor prima di vedere assegnati i lavori?A noi sembra l’italico complice “laissez faire”, in cui rapporti consolidati di amicizia e stima professionale (perché no?) traducono in norma quella che sembra più la gestione degli ospiti durante una cena tra amici che una trasparente gestione di un azienda di servizio pubblico pagata dai cittadini e che punta a vedere rinnovata la ormai sempre più remota CONCESSIONE DI SERVIZIO 2016.
In tutto questo vortice di potere ci consola sapere che la Direzione del Centro di produzione di Roma invece si prodiga ogni volta per proporre uno scenografo RAI, poi però la richiesta sbatte addosso qualche porta di Viale Mazzini finendo dentro il solito secchio della mondezza del solito dirigente burocrate delle carte a posto. A se quel secchio potesse parlare…
Siamo del resto anche consapevoli del fatto che il professionista esterno, in casi eccezionali, potrebbe essere una valore aggiunto, questo concetto però non deve mai tradursi come una costante umiliazione e una scarsa fiducia a prescindere circa la qualità del lavoro del dipendente RAI.
Quindi le richieste finali:
Per questo chiediamo una trasparente procedura di affidamento dei lavori equamente distribuita su tutte le reti televisive, chiediamo venga data possibilità di lavorare serenamente a tutti gli scenografi di primo livello RAI a parità di mezzi economici, di tempo e metodi organizzativi durante l’affidamento e svolgimento dei lavori. Affidamento che deve essere espletato nel pieno rispetto delle professionalità e della dignità delle persone coinvolte.
Chiediamo chiare e soddisfacenti risposte dall’azienda, non si può tollerare una tale differenza di trattamento! Ci sono in ballo soldi pubblici che non sono proprietà né del DIRETTORE DI RETE, né del DIRETTORE delle RISORSE TELEVISIVE, né del simpatico capostruttura di turno!Gli scenografi del CPTV di ROMA chiedono infine di ottenere un incontro con il DG Luigi Gubitosi e con i vertici aziendali di competenza per avere notizie sul loro futuro, sulle volontà di impiego che l’azienda ha nei loro confronti e che tipo di investimento professionale e strutturale si vuole attuare nei confronti dello storico reparto scenografia della RAI SERVIZIO PUBBLICO.
Abbiamo la certezza che quella degli scenografi non sia l’unica categoria di dipendenti a cui non è permesso svolgere compiutamente la propria professione. Pertanto invitiamo tutte le categorie che vivono professionalmente situazioni simili a segnalarcelo argomentando gli avvenimenti. INDIGNERAI, accogliendo l’invito fattoci direttamente dal Direttore generale di individuare gli sprechi, si farà portavoce delle vostre segnalazioni. Siamo certi che non potranno continuare a ignorare o tollerare questi comportamenti dannosi di molti dirigenti poiché ciò significherebbe rendersi corresponsabili dei danni cagionati all’azienda, inoltre, in virtù dell’approvazione da parte del CdA nella seduta del 29 gennaio 2015 del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione allerteremo tutte le autorità competenti al fine di fare chiarezza circa le assegnazioni dei lavori in appalto.