Home Glee Glee, il finale si rivolge ai “loser” delle prime stagioni (e cerca di recuperare rispetto al resto della stagione)

Glee, il finale si rivolge ai “loser” delle prime stagioni (e cerca di recuperare rispetto al resto della stagione)

L’ultima puntata di Glee ricorda i protagonisti storici dello show, compreso Cory Monteith, scomparso nel 2013, cercando di riportare i toni della prima stagione della serie tv

pubblicato 25 Marzo 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 16:57

Non poteva non concludersi con gli storici protagonisti Glee, la serie tv della Fox che la scorsa settimana si è chiusa con l’ultimo episodio, dal titolo “Dreams Come True”. L’episodio, preceduto da una puntata flashback che ha portato i protagonisti ai primi giorni del Glee Club, non si sofferma tanto sugli ingressi più recenti quanto, com’è giusto che sia, su coloro che hanno reso lo show un fenomeno pop.

-Attenzione: spoiler sul series finale di Glee-
Dopo aver mostrato velocemente la vittoria alle Nazionali delle New Directions, Will (Matthew Morrison) scopre che il liceo McKinley diventerà una scuola d’arte, e lui sarà il Preside. I Glee Club nella scuola saranno più di uno, ma le New Directions saranno il gruppo di punta, guidato dal nuovo maestro Sam (Chord Overstreet). Quindi, l’episodio racconta cosa succederà ai protagonisti nel futuro: Mercedes (Amber Riley) è diventata una cantante famosa, Artie (Kevin McHale) è diventato un regista e sta con Tina (Jenna Ushkowitz); Kurt (Chris Colfer) e Blaine (Darren Criss) aspettano un figlio grazie a Rachel (Lea Michele), ora sposata con Jesse (Jonathan Groff). La ragazza, ricevendo il Tony Award, ringrazia i suoi amici e Will per aver sempre creduto in lei. Sue (Jane Lynch), invece, continua ad essere determinata, al punto da diventare Vicepresidente degli Stati Uniti.

Un finale (in cui è comparso anche Andrew Rannells nei panni di sè stesso) che si ricorda dei protagonisti storici della serie, ma che ne esclude alcuni: poco spazio, infatti, è stato assegnato nell’ultimo episodio a Puck (Mark Salling), Quinn (Dianna Agron), Santana (Naya Rivera) e Brittany (Heather Morris), nonostante nelle scene finali si vedano anche i componenti delle passate stagioni del cast. Ovviamente, è stato ricordato anche Cory Monteith, scomparso nel 2013, ed il suo personaggio, Finn, a cui è stato intitolato l’auditorium in cui si esibiscono i protagonisti.

Non si può parlare di finale frettoloso, ma nemmeno di un ultimo episodio soddisfacente: la sesta stagione di Glee aveva iniziato a chiudere le fila del discorso solo verso gli ultimi episodi, affidando ad una parte eccessivamente comedy e poco incline al tono delle passate stagioni il resto dell’ultima stagione. Ryan Murphy, che ha scritto l’ultimo episodio con gli altri due creatori della serie, Brad Falchuk ed Ian Brennan, ha voluto così risalire alle origini dello show, a sostegno sempre di quei loser a cui il pubblico si affezionò. I protagonisti hanno cantato “Don’t stop believing” nel penultimo episodio, mentre la Michele si è esibita in “This Time”, inedito scritto da Criss: si è cercato così di accontentare i telespettatori che volevano un ritorno al passato ma anche quelli che speravano in una conclusione che non diventasse troppo semplice.

Ad ogni modo, Glee resta una delle serie tv meglio capaci di aver portato la musica in televisione, ma anche messaggi di forte impatto rivolti ad un pubblico giovane, come il bullismo e l’omosessualità, sfruttando personaggi la cui determinazione non li ha allontanati dalle loro radici. L’ultima stagione ha lasciato queste intenzioni, buttandosi eccessivamente nell’assurdo ed in storyline che potevano essere ridimensionate: solo gli ultimi episodi ridanno a Glee quel senso di forza di volontà che ha voluto indirizzare ai giovani telespettatori, a cui ora non resta che ricordarsi delle lezioni del Signor Schuester e dei suoi studenti.

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