Pippo Baudo a Blogo: “Il silenzio della Rai non lo capisco. Proposte da altre reti, ma ho rifiutato” (VIDEO)
“Conti deve rifare Sanremo, non può farne a meno. È un momento positivo per lui, col vento in poppa, ne approfitti e lo faccia. Senza troppe preoccupazioni”
Nelle scorse ore Blogo ha fatto visita agli studi romani (Dear, in via Ettore Romagnoli) di Si Può fare, lo show di Carlo Conti al via lunedì sera su Raiuno (ma il kick-off, registrato giovedì pomeriggio, andrà in onda stasera, alle 20.35 al posto di Affari tuoi). È stata l’occasione per chiedere a Pippo Baudo – in giuria insieme ad Amanda Lear e a Jury Chechi – che fine abbiano fatto gli annunci del direttore di rete Giancarlo Leone risalenti a un anno fa in merito a nuovi progetti di Raiuno per lo storico conduttore siciliano.
È passato un anno… e non è successo niente. Sono il primo ad esserne meravigliato. Voi di TvBlog che mi citate e recensite spesso sapete qual è il mio interno travaglio: non riesco a capire questo silenzio, questa assenza… le dichiarazioni dell’anno scorso non hanno avuto alcun seguito.
Baudo si è detto amareggiato, ma con dignità ha assicurato di voler andare avanti senza nessun rimpianto:
Mi amareggia, ma lo tengo per me. E lo supero. Ho fatto tutto nella vita, non è che io debba fare delle cose ancora. Soltanto mi ritengo ancora valido e non riesco a capire perché si è deciso in questo senso. Non capisco la mancanza di attenzione del prossimo, ma non me ne dolgo più di tanto, anche se ci rimango male.
Impossibile non interpellare il Pippo nazionale sul Festival di Sanremo che “diventa ogni anno sempre più difficile“. Carlo Conti deve cedere alla tentazione del bis all’Ariston?
Non può farne a meno perché è nella logica delle cose. E poi nel suo io gli piace farlo. Questo è un momento positivo per lui, col vento in poppa, ne approfitti e lo faccia. Senza troppo preoccuparsi.
Prendendo spunto dal ritorno in tv del Maurizio Costanzo Show su Rete4 abbiamo chiesto a Baudo se abbia pensato di lasciare la Rai che sembra non volergli più affidare un programma tutto suo:
Ci ho pensato, qualche proposta mi è arrivata, ma poi al momento di chiudere ho rifiutato. Perché io sono un inguaribile personaggio legato alla vita della Rai. A suo tempo andai a Berlusconi, dopo sei mesi dovetti pagare una salatissima penale per andare via; ci rimisi un palazzo all’Aventino. Pagai in maniera sonante la mia impossibilità di adattarmi ad un ambiente nuovo. La Rai non è più quella di una volta, ma rimane la Rai; è la mia cuccia. Sono nato con la Rai e morirò – anche senza Rai – senza altre avventure televisive su altre reti.
In apertura di post potete gustarvi la video intervista integrale.