Si può fare, Amanda Lear: “Che fatica, non sono pagata bene. Mi hanno spinto a bastonare, poi…”
Amanda Lear dichiara al Tv Sorrisi e canzoni di aver offeso Catherine Spaak nella prima edizione di Si può fare. E minimizza gli show di Milly Carlucci: “Da noi i vip si mettono in pericolo”
Quello che ci piace di Amanda Lear è che è perennemente senza filtro, anche nelle interviste più istituzionali. Dopo averla amata come giudice dell’orrido Ciak si canta di Belen e Facchinetti, la musa di Dalì è tornata in grande spolvero nella giuria di Si può fare (qui la recensione della prima puntata).
La conduttrice, modella, cantante, attrice e pittrice ha commentato la sua esperienza sul Tv Sorrisi e canzoni, lanciando qualche frecciatina niente male:
“Faccio tutte le settimane avanti e indietro da Parigi e per me è faticoso, in più non è un lavoro pagato bene, però Carlo ci teneva tanto, me l’ha chiesto con affetto perché voleva un po’ di glamour e di ironia e allora eccomi qua”.
Sempre seguendo l’onda della sincerità, Amanda ammette di essere programmata per polemizzare, anche se…
“Nella scorsa edizione mi spingevano a bastonare un po’ i concorrenti per vivacizzare. Però qualcuno si è offeso come Catherine Spaak. In realtà è difficile prendere in giro questi vip che si fanno un gran daffare. In fondo è il loro mestiere e in pochi giorni devono imparare cose molto difficili.Io non lo farei mai, non ne sarei capace. Guardo Pamela Prati che a 56 anni si cimenta con il trapezio: la ammiro perché non si tira indietro”.
Nel difendere la mission di Si può fare, la Lear getta fango sugli altri vip show:
“I concorrenti di Si può fare a volte si mettono anche in pericolo. Non è mica come imparare a ballare o a pattinare sul ghiaccio o andare all’Isola dei famosi: qui si tratta di fare anche cose pericolose”.
Infine, un pensiero al suo collega di giuria che tanto la ama:
“Il pubblico italiano mi ha sempre seguito con amore, è fedele. Guardi le feste che fanno a Baudo, che lo vedono da cent’anni… Da un po’ mancavo e non volevo che le persone si chiedessero: ‘Ma che fine ha fatto? E’ in pensione?’. Mi accolgono sempre con calore. All’estero vai di moda in tv poi arriva una più giovane, ti sostituiscono e ti dimenticano”.
Però Si può fare resta una parentesi televisiva per la Lear:
“La tv mi ha un po’ stufato. E poi non vorrei esagerare, ho paura di stancare. E non voglio fare la fine di quelle signore truccate e ingioiellate che uccidono per un gettone di presenz. Ma che lavoro fanno? Opinionista è una parola che vi siete inventati in Italia: non è mica un mestiere…”.