Home Fabio Fazio Viva il 25 Aprile!: una messa laica in onore della libertà (con Mattarella in piazza)

Viva il 25 Aprile!: una messa laica in onore della libertà (con Mattarella in piazza)

Una serata speciale con Fabio Fazio in diretta dalla Piazza del Quirinale per il 70° anniversario della Liberazione.

pubblicato 25 Aprile 2015 aggiornato 9 Novembre 2020 16:47

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Una serata elegante per festeggiare la Liberazione. Evitata la retorica di maniera, si è puntato sulle parole e sul racconto, sulle emozioni e sulle voci di chi c’era o di chi ha raccontato gli orrori della guerra mondiale, del nazi-fascimo, della guerra civile. Si è puntato sulle parole e sulle voci di chi il mestiere di narratore lo sa fare. E penso subito a Marco Paolini, che ha regalato un momento a Sant’Anna di Stazzema intenso e concentrato, riuscito a inserirsi in una cornice che ha dato a tutti gli ospiti modo di esibirsi senza stonare. Un vero puzzle di racconti e ospiti, riuscito, in cui Fazio è andato per pura sottrazione.

Due ore filate di racconto, senza break pubblicitari. Quasi una messa laica, fatta di letture e di testimonianze, di parabole e di canti, ben officiata da Fazio. Nessun eccesso da festa di Piazza, nessuna ‘cagnara’ da live tv ‘auto-celebrativo’, nessun eccesso, ma rispetto per questa Liberazione, calpestata e diventata occasione di divisione politica per le nostre ‘forze’ parlamentari.

Un’impresa non facile, ma riuscita: a Margherita Buy il compito non facile di far entrare il pubblico nel clima aprendo la serata. Seguono il racconto calibrato di Christian De Sica, l’excursus polacco (con retrogusto migrante) di Roberto Saviano, la lettura, impeccabile, di Toni Servillo che ‘diventa’ Pino Robusti leggendone l’ultima lettera alla fidanzata dalla Risiera di San Sabba, Beppe Fiorello che racconta il Bartali staffetta partigiana, Fossati che racconta Genova occupata, PIF che vola a Gela per raccontare lo sbarco degli Alleati in perfetto stile ‘Testimone’, il già citato Paolini nel dramma di Stazzema, Antonio Albanese che legge Fenoglio ad Alba, la partigiana Teresa Vergalli che ricorda i suoi due anni da giovane staffetta. A puntellare la serata i Negramaro con Cercando te, Carmen Consoli in Rosamunda, Luciano Ligabue che canta per la prima volta in tv I campi in aprile, e poi in duetto con De Gregori Viva l’Italia. Ma è la piazza che intona Bella Ciao per aiutare la partigiana che non ricorda bene le parole a dare la misura della partecipazione della Piazza del Quirinale, ordinata e suggestiva, fatta di pubblico attento e non del solito ‘assembramento’ da programma tv.

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Direi che la serata è stata un gran bell’esempio di narrazione civica, capace di coinvolgere con il continuo ricorso a collegamenti che hanno idealmente unificato il Paese, portando il pubblico nel cuore dell’Italia antifascista, che ha voluto e vissuto la Liberazione, che ha sofferto l’occupazione Nazifascista e combattuto per la libertà. Il tutto senza neanche un qualsivoglia piccolo ‘inceppo’ da diretta. Tutto un orologio. Chapeau.

A me è piaciuta. Una serata, lo ribadisco, elegante ed educata. Fatta di parole e di voci, fatta da chi di parole e di voce se ne intende (anche se mi riferisco più alle parti recitate, non tanto quelle cantate). E la serata scivola. Non tutto è stato perfetto: quando si cerca di costruire storie volendo annodare troppi eventi, troppi popoli, troppe epoche si rischia, ad esempio, di scivolare nell’approssimazione storica. Ma questo non ha molto a che fare con il programma televisivo in sé, che ho trovato, invece, un tentativo di aprire orecchie e cuori a pagine della nostra storia sempre più spesso misconosciute.

E ho come l’impressione che la vera battaglia di Liberazione per la nostra epoca sia quella dall’ignoranza. Ma questa è un’altra storia.

Buon 25 aprile, a tutti. Senza distinzioni.

Viva il 25 Aprile!, le foto della serata

Viva il 25 Aprile!, Speciale #Liberazione70 in Diretta

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23.20 Scorrono gli highlights della serata. Devo dire una serata piacevole, di piccole emozioni e di grandi racconti. E anche Fazio ne approfitta sul finale per stringere mani.

Viva il 25 Aprile!, Diretta: Sergio Mattarella in piazza

23.18 Troppo perfetto l’arrivo del Presidente per non essere concordato, anche se Fazio all’inizio ha ‘invitato’ il Presidente in maniera quasi estemporanea. Mattarella preferisce stringere qualche mano, mentre Fazio riprende per un attimo il microfono per salutare il pubblico di rai 1 e augurare all’Italia ancora una volta un buon 25 aprile.

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23.17 In effetti Mattarella non è proprio un logorroico, ma pensavo che almeno un saluto prima di chiudere la serata ci potesse essere. Un augurio all’Italia in diretta tv.

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23.15 E arriva Mattarella! Fazio è emozionato. Lo ringrazia ma non gli fa dire neanche una parola? Scende per sentire l’inno suonato dalla Banda dei Carabinieri.

Viva il 25 Aprile!, Diretta: Teresa Vergalli, partigiana

23.11 “Combattevo una guerra contro una guerra, combattevo contro quel credere, obbedire, combattere. Non volevo più ‘credere’, volevo sapere. E non volevo che più nessuno mi dicesse ‘Taci tu, che sei una donna. Le donne erano meno di niente'”. Bello questo racconto.

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23.00 La signora è Teresa Vergalli, una delle ‘ultime’ partigiane. 87 anni, di Bibbiano, provincia di Reggio Emilia. Aveva 16 anni e mezzo quando ha deciso di diventare partigiana. E racconta la sua storia da staffetta.

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23.05 Una signora sul palco intona Bella Ciao, ma non ricorda perfettamente le parole. La piazza interviene immediatamente. Momento spontaneo e sincero, prima che il palco si riempia di ‘voci’.

Viva il 25 Aprile!, SDiretta: Antonio Albanese ad Alba

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23.01 I ventitré giorni della città di Alba, diventati un libro di Fenoglio. E a casa di Fenoglio c’è Antonio Albanese che legge l’inizio del suo romanzo.

Alba la presero in duemila il 10 ottobre e la persero in duecento il 2 novembre dell’anno 1944.
Ai primi d’ottobre, il presidio repubblicano, sentendosi mancare il fiato per la stretta che gli davano i partigiani dalle colline (non dormivano da settimane, tutte le notti quelli scendevano a far bordello con le armi, erano esauriti gli stessi borghesi che pure non lasciavano più il letto), il presidio fece dire dai preti ai partigiani che sgomberava, solo che i partigiani gli garantissero l’incolumità dell’esodo. I partigiani garantirono e la mattina del 10 ottobre il presidio sgomberò.

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22.57 Ligabue e De Gregori insieme per cantare Viva l’Italia.

Viva il 25 Aprile!, Diretta: Castellitto legge Calamandrei

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22.57 Eccolo il testo di Calamandrei:

Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.

Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.

Ma soltanto col silenzio del torturati
più duro d’ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.

Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA

22.54 Si parla di Kesselring, processato dagli Alleati e condannato a morte, ma poi condannato all’ergastolo fino ad essere rilasciato nel 1952: disse che l’Italia avrebbe dovuto erigergli un monumento. Gli rispose Pietro Calamadrei, letto ora da Sergio Castellitto.

Viva il 25 Aprile!, Diretta: Marco Paolini a Sant’Anna di Stazzema

22.52 Paolini parla anche dell”armadio della vergogna’, in cui furono rinchiusi molti fascicoli sulle stragi nazifasciste in Italia. Un armadio girato con le ante verso il muro trovato per caso nel 1994 in uno scantinato. “Allora ci siamo indignati, ma poi ci è passata. Si cambia canale” dice Paolini. Quanto ha ragione.

22.49 A Sant’Anna ci sono dei testimoni e dei sopravvissuti di quell’eccidio. Penso che sia il segmento migliore della serata.

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22.44 Racconto a due voci (con lui Elisabetta Salvatori) per una strage dichiarata reato contro l’umanità, consumato ai danni di anziani, donne e bambini. La vittima più piccola aveva appena 20 giorni.

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22.36 Fazio ci invita ad ascoltare l’indicibile, nel luogo in cui l’indicibile è avvenuto. E si va a Sant’Anna di Stazzema, teatro di un massacro nazista avvenuto il 12 agosto 1944. A descrivere il ‘come’ di quell’eccidio di 560 persone di cui 130 bambini ci pensa Marco Paolini. E qui si rifermano gli orologi.

Viva il 25 Aprile!, diretta: Carmen Consoli, Rosamunda

22.34 Stasera si porta il miagolìo.

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22.32 Fazio riprende la linea con Se questo è un uomo, di Primo Levi. “Una fanfara comincia a suonare accanto alla porta del campo. Suona Rosamunda…”. E Rosamunda la canta Carmen Consoli.

Viva il 25 Aprile!, Speciale #Liberazione70 in Diretta: PIF a Gela

22.27 PIF realizza uno dei suoi canonici reportage: e si mette sulle tracce dei ‘Testimoni’ dello sbarco degli americani.

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22.22 PIF è a Gela, lì dove sono sbarcati gli alleati.

Viva il 25 Aprile!, Diretta: Beppe Fiorello racconta Bartali

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22.19 Un’ora senza break. Beppe Fiorello racconta la storia del Bartali ‘partigiano’. Trasportava documenti falsi per salvare gli ebrei di Firenze.

Viva il 25 Aprile!, Diretta: Ivano Fossati

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22.15 A raccontare l’occupazione a Genova nientepopodimeno che Ivano Fossati.

Viva il 25 Aprile!, Diretta: Ligabue, I campi in Aprile

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22.07 Luciano Ligabue è a Roma a raccontare di Luciano Tondelli, di Correggio, cui ha dedicato I Campi in Aprile. E’ morto il 15 aprile del 1945 a 19 anni a pochi giorni dalla Libertà.

Viva il 25 Aprile!, Diretta: Toni Servillo legge la lettera di Pino Robusti

22.06 Pino venne fucilato il 7 aprile 1945 e bruciato nei forni della Risiera. Ecco, di Toni Servillo non ce n’è mai abbastanza.

22.04 Con Servillo si fermano gli orologi. Ed eccola la lettera di Pino Robusti.

Laura mia,

mi decido di scrivere queste pagine in previsione di un epilogo fatale e impreveduto. Da due giorni partono a decine uomini e donne per ignota destinazione. Può anche essere la mia ora. In tale eventualità io trovo il dovere di lasciarti come mio unico ricordo queste righe.

Tu sai, Laura mia, se mi è stato doloroso il distaccarmi, sia pure forzatamente da te, tu mi conosci e mi puoi con i miei genitori, voi soli, giustamente giudicare. Se quanto temo dovrà accadere sarò una delle centinaia di migliaia di vittime che con sommaria giustizia in un campo e nell’altro sono state mietute.

Per voi sarà cosa tremenda, per la massa sarà il nulla, un’unità in più in una cifra seguita da molti zeri. Ormai l’umanità si è abituata a vivere nel sangue. Io credo che tutto ciò che tra noi v’è stato, non sia altro che normale e conseguente alla nostra età, e son certo che con me non avrai imparato nulla che possa nuocerti né dal lato morale, né dal lato fisico. Ti raccomando perciò, come mio ultimo desiderio, che tu non voglia o per debolezza o per dolore sbandarti e uscire da quella via che con tanto amore, cura e passione ti ho modestamente insegnato.

Mi pare strano, mentre ti scrivo, che tra poche ore una scarica potrebbe stendermi per sempre, mi sento calmo, direi quasi sereno, solo l’animo mi duole di non aver potuto cogliere degnamente, come avrei voluto, il fiore della tua giovinezza, l’unico e più ambito premio di questa mia esistenza.

Credimi, Laura mia, anche se io non dovessi esserci più, ti seguirò sempre e quando andrai a trovare i tuoi genitori, io sarò là, presso la loro tomba ad aiutarti e consigliarti.

L’esperienza che sto provando, credimi, è terribile. Sapere che da un’ora all’altra tutto può finire, essere salvo e vedermi purtroppo avvinghiato senza scampo dall’immane polipo che cala nel baratro.

E’ come divenir ciechi poco per volta. Ora, con te sono stato in dovere di mandarti un ultimo saluto, ma con i miei me ne manca l’animo, quello che dovrei dire a loro è troppo atroce perchè io possa avere la forza di dar loro un dolore di tale misura. Comprenderanno, è l’unica cosa che spero. Comprenderanno.

Addio, Laura adorata, io vado verso l’ignoto, la gloria o l’oblio, sii forte, onesta, generosa, inflessibile, Laura santa. Il mio ultimo bacio a te che comprende tutti gli affetti miei, la famiglia, la casa, la patria, i figli.

Addio

Pino

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22.01 Fazio dice grazie a Pino, ovvero Giuseppe Robusti, che aveva 22 anni e studiava Architettura a Trieste. Arrestato dalle SS e rinchiuso nella Risiera di San Sabba nel 1944, qui fu ucciso. Viene letta una sua lettera alla fidanzata: ci pensa Toni Servillo, da Varsavia.

21.58 Fazio invita Mattarella a raggiungerlo, praticamente. Almeno se lo augura, prima della fine della serata. Quindi clip sul 25 aprile del Presidente.

Viva il 25 Aprile!, Speciale #Liberazione70 in Diretta: Negramaro, Cercando te

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21.58 Bella la scelta di scenografia, sul terrazzino di una casa ‘di ringhiera’ a Milano.

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21.55 Ed è proprio “Cercando te” che canta Giuliano Sangiorgi. Non ho capito perché la stia miagolando.

21.53 Fazio riprende la linea per raccontare la storia di Bonfantini che occupa la stazione Eiar di Milano per annunciare la rivolta. Si dice che volendo mettere poi un disco trovò solo “Cercando te”.

Viva il 25 Aprile!, Speciale #Liberazione70 in Diretta: Roberto Saviano a Montecassino

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21.51 “Qui termina l’incredibile storia di questa armata che ha liberato l’Italia e ha permesso agli alleati di liberare Roma. Hanno lottato contro i totalitarismi, convinti che la loro libertà fosse la libertà degli italiani. La nostra è una libertà multiculturali, di indiani, maori… una libertà ottenuta grazie a tanti di loro”. Libertà e immigrazione, insomma, per Saviano da Montecassino.

21.49 Insomma, la storia (misconosciuta, dice Saviano) dell’occupazione della Polonia e della lotta, anche extraterritoriale, dei polacchi contro l’oppressione. Polacchi scomodi per tutti, dice Saviano, ricordati solo a partire dal 1989.

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21.48 E scatta la video-testimonianza di uno dei giovani militari polacchi mandati a Montecassino.

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21.44 Ripercorre la storia delle milizie polacche, arruolate dagli Alleati per la campagna d’Italia. E a Montecassino si ritrovarono soldati di mezzo mondo. Centinaia di morti, con gli alleati incapaci di ‘rompere’ la Linea Gustav.

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21.36 Ma tocca a Roberto Saviano in collegamento con il cimitero polacco dell’Abbazia di Montecassino. La prende da lontano per raccontare l’impegno dei polacchi sul fronte italiano, dall’accordo Molotov-Ribbentrop e dall’occupazione nazista e poi la violenza comunista sul territorio polacco.

Viva il 25 Aprile!, Speciale #Liberazione70 in Diretta: Christian De Sica

21.34 Tutti fanno finta di fare qualcosa, anche di girare, visto che la pellicola era finita. Ma il 5 giugno arriva e con loro gli americani. Il miracolo si compì, grazie ad atei e credenti. Davvero una bella storia.

21.32 Quel film diventa l’occasione per salvare degli ebrei, messi nella lista di lavorazione del film. Trecento persone, che lavorano e vivono a San Paolo fuori le Mura, territorio vaticano. Con la benedizione di Montini, prima che diventasse Papa.

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21.30 E’ una serata di storie. E Christian De Sica racconta di quando la madre, Maria Mercader, doveva girare un film, La Porta del Cielo, per il Vaticano, e il padre Vittorio si ritrovò convocato da Goebbels per ricostruire la cinematografia a Venezia. E così s’inventò di dover lavorare per quel film, La Porta del Cielo: la nascita di un film, con Zavattini, in una Roma occupata e rastrellata sotto i loro occhi.

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21.28 E Massimo Ghini accarezza la lapide della casa natìa di Sandro Pertini.

21.24 E’ toccato a lei rompere il ghiaccio. E ci si sposta a dire ‘grazie’ a chi ha reso possibile la libertà. In una clip Alessandro Gassman, Ambra Angiolini, Claudio Bisio, la Crescentini, Silvio Orlando, Jasmine Trinca girano per le nostre città a riscoprire le targhe e le lapidi che ricordano il sacrificio di chi ha lottato contro il nazifascismo. E la colonna sonora è La Storia siamo Noi.

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21.20 Sul palco Margherita Buy, che racconta la mattina dopo di 70 anni fa, quando è iniziata una vita nuova. Di piccole cose, di grandi conquiste.

21.19 E dopo le immagini di repertorio della Liberazione, Fazio prende la linea per augurare Buon Compleanno alla Libertà, “Anche quella di non festeggiare”, dice. E parte il racconto di quella sera del 25 aprile di 70 anni fa, in cui l’Italia fa i conti con la fine della guerra, di una doppia difficile guerra.

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21.16 Titoli di testa: una camera attraversa Roma e inquadra il portone da cui corse Teresa di Roma città aperta.

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21.16 Fazio quasi bisbiglia emozionato prendendo la linea per iniziare la serata. Sembra non voler disturbare Mattarella facendo l’elenco degli ospiti.

21.12 Finisce ora Affari Tuoi: pubblicità e poi serata speciale.

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20.30 Collegamento con Piazza del Quirinale e con Fabio Fazio per un primo assaggio di serata. E vi ricordiamo anche l’hashtag lanciato dalla presidenza del Consiglio, #ilcoraggiodi.

Viva il 25 Aprile! | Speciale Liberazione | Anticipazioni

 

25 aprile 1945 – 25 aprile 2015: per i 70 anni della Liberazione dal nazifascismo, Rai 1 organizza una serata-evento in diretta da Piazza del Quirinale condotta da Fabio Fazio che per una sera lascia il suo studio milanese per raggiungere la Capitale e festeggiare col pubblico dell’Ammiraglia Rai. L’evento, organizzato in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, prova a ricostruire, televisivamente, quel giorno di 70 anni fa in cui i partigiani chiamarono alla rivolta tutti coloro che vivevano ancora sotto l’occupazione nazista per unirsi contro gli ‘invasori’ e liberare il Paese, già in parte liberato dalle Forze Alleate. Una serata di racconti e testimonianze, che cerca di ripercorrere la nostra Storia, per raccontare quelle ‘piccole’ di chi ha contribuito, con le proprie grandi gesta, alla liberazione dal giogo nazifascista.

Viva il 25 Aprile! | Ospiti

 

Palco già allestito nella piazza del Quirinale, a ‘coinvolgere’ idealmente nei festeggiamenti anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella, per un evento che sarà aperto da Margherita Buy, pronta a dar voce alla prime ore della ritrovata libertà. Con gli altri ospiti si punta a ricostruire le tappe della liberazione: interverranno Pif dalla Sicilia, Roberto Saviano da Montecassino, Marco Paolini ed Elisabetta Salvatori da Sant’Anna di Stazzema, Antonio Albanese da Alba, i Negramaro da Milano, Toni Servillo da Varsavia, Ivano Fossati da Genova, la staffetta partigiana Teresa Vergalli e tanti attori che omaggeranno alcune delle targhe, spesso trascurate, che commemorano i caduti della Resistenza. Tra loro Alessandro Gassmann, Pierfrancesco Favino, Silvio Orlando, Luca Argentero, Massimo Ghini, Jasmine Trinca, Carolina Crescentini, Ambra Angiolini, Filippo Timi, Claudio Bisio. Sul palco di Roma invece si alterneranno Christian de Sica, Beppe Fiorello, Sergio Castellitto, Carmen Consoli, la Banda dei Carabinieri, Francesco De Gregori con Luciano Ligabue. Un parterre davvero di tutto rispetto.

Viva il 25 Aprile! | Come seguirlo in diretta e in streaming

La serata evento condotta da Fabio Fazio sarà trasmessa in diretta su Rai 1 e Rai HD (DTT, 501) a partire dalle 21,15. Come ogni programma Rai, è in live streaming sul portale Rai.tv e sarà disponibile su Rai Replay per i prossimi 7 giorni.

Viva il 25 Aprile! | Second Screen

Per commentare la serata, che ovviamente potete seguire live su TvBlog dalle 21.20, l’hashtag è #Vivail25Aprile, anche se manca un account ufficiale della serata. Ce n’è invece uno ufficiale per i 70 anni della Liberazione, aperto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, @70esimo. Attivi per raccogliere commenti e testimonianze gli account di @RaiUno e @FabFazio. Come Hashtag della giornata #25Aprile e #Liberazione70.

Fabio Fazio