Hair, la vincitrice Consuelo a Blogo: “Voglio dare gioia alle donne. Costantino mi ha fatto sbocciare”
Consuelo Stoto, vincitrice della prima edizione di Hair, si racconta a Blogo all’indomani della vittoria, tra sogni, progetti e qualche ‘furtiva lacrima’…
Hair – Sfida all’ultimo taglio si è concluso domenica sera, 3 maggio, con la sesta e ultima puntata di questa prima edizione, portata al successo (diciamocelo) da Costantino della Gherardesca. A portare a casa la vittoria, e annesso contratto con la Toni&Guy, Consuelo Stoto 29 anni, dalla Calabria (via Aosta) con furore. Fatti fuori i nove rivali tra impalcature più o meno improbabili, racconti di vita e un (bel) po’ di lacrime, che hanno dato tanta soddisfazione a Costantino, Consuelo ha conquistato il titolo di Migliore Parrucchiere Amatoriale d’Italia con determinazione e sensibilità. Un mix che non ha affascinato molto i compagni di avventura (cfr. i commenti a margine della finale espressi dagli ex concorrenti), ma che ha conquistato non solo il conduttore, che ha saputo volgere la sua predisposizione alla commozione in un punto di forza, giocandoci su – per il ‘cinico’ piacere del pubblico -, ma anche i giudici Adalberto Vanoni e Charity Cheah, che l’hanno preferita ad Agostino nella sfida finale. E potete rivivere la finalissima col nostro liveblogging.
In attesa di iniziare la sua nuova vita, Consuelo si gode la vittoria con un mesetto di ritardo, mesetto che ha vissuto organizzando il suo trasferimento da Roma a Milano. Ma dall’inizio di questa sua avventura a Hair non è cambiato il suo modo di vedere l’hair styling:
“La mia è una missione. Voglio portare gioia alle donne, voglio che vengano da me, chiaccherino ed escano felici”
conferma nella nostra intervista. Una passione per lo styling che diventa quasi una filosofia di vita: e per lei, buddhista, la ricerca dell’armonia e del contatto è quasi un imperativo morale. Noi abbiamo chiacchierato con lei e abbiamo una certezza: è proprio come l’abbiamo vista in tv.
Consuelo, non posso che partire congratulandomi con te per la vittoria:
Grazie! (E si sente sorridere, ndr), ancora non ci credo! Sono felicissima e mi fa strano anche dire che ho vinto perché nella mia vita non mi è mai successo niente di così bello. Questa esperienza, poi, è stata anche una crescita interiore per me. Un’emozione incredibile!.
Un’emozione che hai anche dovuto tenere per te, no?
Eh sì, la finale l’abbiam registrata un mesetto, un mesetto e mezzo fa e non ho potuto dire nulla a nessuno. L’ho detto solo al mio compagno, Andrea, e alla mia mamma. Al papà no, perché son certa se lo sarebbe fatto scappare per la gioia. Ho lasciato il lavoro dicendo che andavo a lavorare col mio compagno. Ora avranno capito perché mi sono licenziata.
Anche se è passato tempo, però, è come se tutto fosse successo domenica, con la messa in onda della finale…
Siii! Mamma mia, che emozione! Ieri tutti a piangere (e ride di gusto, ndr). Ho rivisto la finale ma anche tutte le puntate, scrupolosamente, perché volevo essere sicura della mia vittoria. Non sia mai cambiasse qualcosa….
Certo è che l’immagine di Consuelo venuta fuori dal programma è stata quella della concorrente dalla ‘lacrima facile’. ‘Merito’ anche di Costantino, che ha saputo giocare con questa tua propensione alla commozione, dissacrandola e ironizzando sui meccanismi del pianto da talent show. In fondo ha creato un po’ il tuo personaggio…
Guarda, dando un’occhiata ai commenti su Internet molti mi hanno dato della ‘piagnona’ e non tutti sono stati proprio carini. Ma purtroppo questo è il mio carattere, sono davvero ipersensibile. Io ho portato me stessa. Io sono così.
Ma ti ha dato fastidio che si insistesse su questo lato del tuo carattere?
No, no, fastidio no. Io Costantino non lo conoscevo proprio, gli altri invece sapevano chi fosse. L’ho conosciuto lì. Lì per lì mi dava così tanta sicurezza, si metteva nei miei panni… poi ho capito che un po’ ci giocava (e si sente sorridere, ndr)… veniva da me con quegli occhioni, quelle faccine tristi e pensavo ‘Adesso mi fa piangere! Lo so!’ (ride di gusto). Ma fastidio no, perché ho capito lo stile di Costantino. Certo, quando mi sono rivista ho pensato ‘Mado’, sempre a piangere sto! Che brutta figura….
Avete mai fatto qualche prova prima di registrare?
No, mai. Tutto quello che avete visto era quello che avveniva in studio. La prova veniva svelata in quel momento, le ore a disposizione erano effettivamente quelle dichiarate… magari prima e dopo le prove si aspettava tanto, soprattutto per il giudizio. Ma nulla è mai stato provato prima.
Beh, l’apertura della busta dorata, quella che conteneva il contratto per il vincitore, sì, però… Troppo lenta e controllata per essere ‘spontanea’.
Beh, quella sì. Ci hanno fatto fare una prova prima dicendoci esattamente come aprire la busta, con quale dito, cosa fare dopo. E anche se sapevamo che all’interno c’erano solo fogli bianchi, nella prova, eravamo comunque molto emozionati. E’ stato tremendo (ride). La tensione era alle stelle: siamo stati 20 minuti fermi davanti ai giudici prima di aprire quelle vere.
Il resto invece…
Il resto è stato tutto una sorpresa, anche ritrovarci Alessandro come nostro consulente nella prova tecnica. Noi l’avevamo sempre visto come acconciatore di Charity e alcuni magari lo hanno anche criticato dietro le quinte. E poi eccolo lì a farci da giudice. E ho pensato ‘Ben vi sta, che criticate sempre tutti (ride ancora di gusto).
A proposito di critiche, durante la finale sono ricomparsi gli ex concorrenti e non ti hanno risparmiato critiche e battute. Nessuno avrebbe voluto tu vincessi, solo Luca. Erano davvero tutti contro di te?
Beh, sì. Mi dispiace dirlo ma era proprio così. Ancora oggi è così. Ma mi dispiace un sacco per gli altri, perché io sono una persona alla quale piace condividere, mi piace il contatto con gli altri. Sono buddhista e per me la felicità altrui è importante. Mi sono domandata il perché di tanta cattiveria. Poi mi son detta ‘Siamo in gioco, giochiamo”. Mi son detta “Porto me stessa. Non mi coprirò davanti a niente. Chi verrà da me deve sapere come sono fatta. Se mi accettano bene, sennò pazienza”.
Ma è stato da subito così ‘netta’ la separazione dagli altri concorrenti?
Guarda, io ho vinto la prima puntata e da allora ci hanno messo una croce sopra con me (ride). La prima sera sono stata davvero sola a mangiare, tanto che nella seconda puntata l’ho detto anche. A quel punto per me è stato come una ‘ripicca’, una vendetta… “Ah, voi avete mangiato insieme, avete sparlato di me tutta la sera…”. Ma per me aveva comunque il sapore di uno scherzo. Ma devo dire che non mi sono abbattuta: per me è diventato un elemento di ulteriore forza.
Solo Luca era al tuo fianco, no? Va detto che anche di lui Costantino ha fatto un ‘personaggio’ col tormentone delle sue goccine…
Sì. Io Luca lo considero un creativo, un visionario, un folle, però è sempre stato coerente. Io glielo dicevo di diminuirle le goccine, gli ho consigliato di praticare (meditazione, ndr), di guardare al lato positivo della vita (sorride). Però posso dire una cosa a proposito dei ‘personaggi’?
Certo…
Rivedendo le puntata mi sono resa conto che anche dal montaggio siamo usciti davvero per quel che siamo e siamo stati lì. Eravamo davvero noi. Agostino, per dire, sorride proprio così, anche quando ti dice una cattiveria lo fa col sorriso. Anche Serena è così, tosta… L’avvocato, poi, ti dice le cose in faccia, come si è visto anche nel programma. Mi fa morire dalle risate.
Tu forse sei quella che si è raccontata di più: hai parlato della tua infanzia vissuta lontano dal papà, fuori per lavoro, del tuo trasferimento in Valle d’Aosta, dei tuoi sentimenti, più di tutti gli altri. Per la gioia di Costantino. Ma, scherzi a parte, sei quella che più di altri ha abbassato le proprie barriere…
Io mi sono raccontata perché penso che se ti apri alle altre persone loro imparano a conoscerti. E poi sono dell’idea che più condividi un sogno più questo si avvera…
Ah sì? Pensa che io ho sempre pensato il contrario, forse anche per scaramanzia…
E invece con me funziona. Più persone conoscono i tuoi sogni, più si realizzano. Vedi, io ho sempre voluto fare un talent, un reality, e alla fine ce l’ho fatta.
Davvero hai sempre sognato un talent?
Sììì. Io ho sempre pensato che avrei fatto un talent. Lo volevo davvero, con tutta me stessa. Andavo ogni giorno su Internet per vedere se c’era qualche casting e mi dicevo che prima o poi un talent per parrucchieri l’avrebbero fatto. E infatti. Alle mie clienti – perché ho lavorato in un salone sette mesi prima di entrare in Hair – ho sempre detto che avrei voluto fare un reality. ‘Io non vedo l’ora di fare un reality tipo MasterChef’ dicevo loro. Immagina quando poi ho detto loro che mi avrebbero visto in tv.
Però per chi si dichiara ipersensibile, affrontare un reality non è semplice.
Infatti non lo è stato. Ci sono stati momenti difficili e li avete visti tutti. Ma Costantino, ad esempio, mi è stato molto vicino, è riuscito a capirmi da subito e ha tirato fuori il meglio di me. Non posso che dirgli grazie.
E con i giudici come è andata?
Charity la considero una guida. Non so se questo si è visto in tv, ma per me è davvero una guida. Incarna quello che per me è ‘la donna’, per la sua eleganza, il savoir faire e la determinazione. Mi piacerebbe lavorare con lei e acquisire un po’ della sua eleganza.
Adalberto… se dovessi descriverlo in una parola, lui è pragmatico. Con la sua estrema professionalità è riuscito a farmi capire tantissime cose in pochissimo tempo.
Di momenti in cui hai detto ‘Ora esco’ ce ne sono stati diversi, praticamente a ogni prova… Scherzi a parte, il momento peggiore e quello in cui ti sei divertita di più.
La prova peggiore è stata quella delle Onde, penso alla terza puntata. Lì ero certa di uscire. E anche con l’acconciatura show con le Drag Queen: temevo di non aver colto i suggerimenti dei giudici e lo spirito del tema. Quella in cui mi sono divertita davvero è stata l’ultima prova. Ero convinta di andare a casa, ma volevo andarmene facendo quello che volevo fare, senza compromessi.
Spesso tra la Prova Tecnica e il Verdetto c’era di mezzo una notte: come superavi la tensione?
Beh, ripensavo alla giornata, studiavo gli appunti che prendevo dopo le registrazioni, ricordando tutti i consigli che i giudici mi avevano dato ma anche i commenti fatti agli altri. Mi ripetevo che la cosa importante era fare quel che mi ero ripromessa. La notte è sempre stata un momento di riflessione, di respiro, per sfruttare al meglio quanto imparato. La notte della finale, devo dire, non ho dormito molto. Pensavo ad Agostino e mi dicevo ‘Quello domani si sveglia e fa le sue trecce e mi fa a pezzi…”.
E invece alla fine hai vinto con un’acconciatura show che hai ribattezzato ‘L’Albero della Vita’. Beh, la puntata è andata in onda dopo l’inaugurazione di Expo 2015 e abbiamo pensato un po’ tutti che ti fossi ispirata al simbolo dell’Esposizione, anche con un po’ di furbizia…
E invece no. E’ stato davvero un caso. Io avevo pensato a questo albero come una dedica per tutte le famiglie, per il concetto stesso di famiglia… l’ho detto in puntata, ma non è stato montato. Era una dedica alle famiglie perché dobbiamo dire grazie alle nostre famiglie, sempre (e qui la voce inizia a incrinarsi). Penso soprattutto a quei ragazzi che disprezzano i propri genitori, ma dobbiamo accettarli per così come sono. Anche perché non sono eterni. Bisogna approfittare di ogni occasione per rendere loro grazie.
Beh, impegnativo come messaggio per un’acconciatura. Ma è anche vero che nel tuo video di presentazione hai definito il tuo lavoro come una missione.
Guarda, nel mio lavoro voglio portare gioia a chi viene a fare i capelli da me, perché penso che almeno una volta nella vita una donna ha pianto per un taglio di capelli…
… anche per un colore, aggiungerei io…
e quindi vorrei arrivare all’eccellenza per far sì che, chiacchierando, io riesca a capire esattamente quello che le donne vogliono, in modo da non farle uscire mai scontente. Vorrei che le donne, quando si sentono tristi, venissero da me a farsi i capelli e riconquistassero il sorriso. Certo, magari è un po’ controsenso per quelli che mi hanno visto sempre piangere, ma davvero il mio obiettivo è quello di rendere felici le persone!
Beh, se ci riuscissi saresti candidabile per la santità. Ma ti è mai capitata una cliente scontenta o che ti abbia trattato male?
Ma sai, posso dire di no. Non che abbia molta esperienza, visto che io ho lavorato in un salone quando avevo 15 anni, alla fine delle medie, per un anno e mezzo. Poi ho smesso perché mi sentivo stupida.
In che senso, scusa?
Non riuscivo ad esprimermi. Con le clienti riuscivo a parlare solo del tempo. Allora ho deciso di studiare per fare questo mestiere. Ero la più grande della classe, con tutte le difficoltà annesse. Ma alla fine mi sono diplomata e sono scesa a Roma. Qui ho provato a fare l’Università: solo a questo punto mi hanno diagnosticato la dislessia.
Nessuno se n’era mai accorto prima?
No. E questo spiega anche molte mie difficoltà. Ma nessuno se n’era accorto. Pensa che quando io andavo alle elementari, in Calabria, girava ancora la bacchetta per le mani. Quindi lascio l’università e per due anni ho fatto la maestra d’asilo, essendo abilitata. Ho aperto un tagesmutter, ma dopo nove mesi ho lasciato perdere. Il primo impiego l’ho trovato in un salone di periferia, ma non era il posto giusto per me. Quindi mi sono trasferita in negozio in centro. Tra le tante prove fatte ricordo le parole di una responsabile di un salone di lusso che mi disse che non era il lavoro per me, che non avevo passione. Ma io accetto le critiche, le trovo sempre costruttive. Meglio una critica piuttosto che un finto ‘brava’.
Eh, già, perché per te adesso inizia davvero una nuova vita. Il contratto con la Toni&Guy è già partito?
No, non ancora, ma penso che ormai non manchi molto. A fine maggio, credo… Ci siamo dovuti organizzare, perché da Roma ora mi trasferisco a Milano per questo contratto.
Sogni un salone tutto tuo?
Sì, l’obiettivo è quello di un salone. Ma più in là, eh. Il mio vero sogno è riuscire a esprimere me stessa in ciò che faccio. Solo con la coerenza si ottiene il successo. E vorrei dare agli altri sempre e solo felicità.
C’è qualcosa che vorresti dire a Costantino, una cosa che magari non gli hai mai detto?
Che per me è stato davvero una guida. Mi ha fatto sbocciare, magari anche usando dei ‘metodi duri’, come venire da me a ‘farmi piangere’. Ma è una persona verissima, come me. Mi trovo bene con lui perché è vero e quello che ci siamo detti in trasmissione era assolutamente vero: nessun copione, nessuna costruzione, nessun montaggio. E’ una persona che dà. Invece le certe persone pensano di dover ricevere, sempre. Io penso che siamo su questo pianeta per dare. E più dai, più ricevi.
E di impegno, dedizione, determinazione e passione Consuelo ce ne ha messe davvero tante per arrivare alla vittoria. Complimenti a lei e ad maiora. In attesa della seconda edizione di Hair.