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Servizio Pubblico, Sandro Ruotolo sotto scorta per la minaccia di morte del boss Zagaria

“‘O vogl’ squartat’ viv’” ,la minaccia del boss della camorra intercettata in carcere.

pubblicato 6 Maggio 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 15:19

Sandro Ruotolo da ieri è sotto scorta. La decisione è stata presa dal prefetto di Roma, Franco Gabrielli, in attesa della riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. È la conseguenza alla minaccia esplicita subita dal giornalista di Servizio Pubblico da parte di Michele Zagaria, il numero uno del clan dei Casalesi:

‘O vogl’ squartat’ viv’

ha detto Capastorta, come viene chiamato il padrino di San Cipriano d’Aversa.

Le parole del boss della camorra sono state intercettate nel carcere nel quale è attualmente detenuto.

La colpa di Ruotolo è di aver realizzato un reportage sulla Terra dei Fuochi per la trasmissione di Michele Santoro andato in onda su La7.

In particolare, Zagaria non ha gradito l’intervista fatta dallo storico collaboratore di Santoro a Carmine Schiavone, il pentito che negli anni ha svelato i segreti del clan dei Casalesi (morto a febbraio scorso).

Tantissime le dimostrazioni di solidarietà nei confronti del giornalista napoletano. Molti esponenti politici, ma anche colleghi. Su Twitter è stato lanciato l’hashtag #iostoconsandro, al quale ovviamente anche Blogo si unisce.

Su Facebook Ruotolo ha scritto un messaggio anche per assicurare che non si farà intimidire:

Vi ringrazio di cuore. Davvero. Sentire la solidarietà in momenti particolari fa solo bene. Lo sapete che da ieri sono sotto scorta solo perché ho fatto il mio dovere di giornalista. Raccontare la realtà. Con passione, umiltà e curiosità. Capita che non siate d’accordo con la mia interpretazione dei fatti ma sono certo che più punti di vista siano essenziali per la qualità della nostra democrazia. Ecco perché queste minacce riguardano anche voi, il vostro diritto di essere informati. State tranquilli che non mi faccio intimidire. Certo, non è piacevole sapere che il capo del clan dei casalesi, la camorra più vicina al modello mafioso siciliano, ti vuole squartare vivo. Ma io non posso cambiare perché solo così so fare il mio lavoro. So che non sono solo. Vorrei però che con me tanti altri giornalisti raccontino il paese reale. Ognuno con il suo punto di vista. Se si resta soli si è a rischio, se siamo in tanti a rischiare sono loro. La mafia è una montagna di merd*.

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Vi ringrazio di cuore. Davvero. Sentire la solidarietà in momenti particolari fa solo bene. Lo sapete che da ieri sono …

Posted by Sandro Ruotolo on Martedì 5 maggio 2015

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