Home Viaggio nell’Italia del Giro, Edoardo Camurri a Blogo: “Vogliamo riprendere la grande tradizione televisiva della Rai”

Viaggio nell’Italia del Giro, Edoardo Camurri a Blogo: “Vogliamo riprendere la grande tradizione televisiva della Rai”

L’intervista ad Edoardo Camurri.

pubblicato 7 Maggio 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 15:16

A partire da oggi, venerdì 7 maggio 2015, alle ore 19 su Rai Storia e in replica alle ore 23:30 (il programma andrà in onda anche su Rai Sport), Edoardo Camurri sarà al timone della seconda edizione di Viaggio nell’Italia del Giro, programma di Rai Cultura ideato dallo stesso Camurri che andrà in onda in concomitanza con la 98esima edizione del Giro d’Italia.

Viaggio nell’Italia del Giro sarà un programma che seguirà le tappe del Giro d’Italia, visitando molte delle località presenti sul tracciato e raccontando storie e curiosità riguardanti il nostro territorio. Il programma sarà composto da 21 puntate più 3 puntate speciali dedicate alla storia del Giro.

In occasione della conferenza stampa di presentazione del palinsesto Rai dedicato al Giro d’Italia, Blogo ha incontrato e intervistato Edoardo Camurri, l’ideatore e conduttore del programma.

Di seguito, troverete le dichiarazioni più importanti rilasciate dal giornalista, scrittore e conduttore torinese. Per tutte le altre dichiarazioni, c’è il video a disposizione:

Sulle 21 tappe del Giro d’Italia, noi costruiremo 21 documentari storico-culturali che racconteranno le terre che il Giro d’Italia attraverserà. L’idea è quella di appassionare più persone possibili e far sentire che le terre che il Giro attraverserà sono ricche e piene di storia. Viaggio nell’Italia del Giro nasce sul calco di Viaggio nell’Italia che cambia che a sua volta è il titolo di famosi e meravigliosi reportage di Ugo Zatterin. Il nostro modo di lavorare è quello di riprendere, omaggiando e imparando, la grande tradizione televisiva della Rai. E’ questa l’idea su cui lavoriamo. Lo sport è cultura, è racconto ed è cucitura. Non c’è differenza tra sport e cultura. La differenza è il tono e il punto di vista con cui guardiamo le cose.

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