Home Domenica In L’Arena, Renzi ‘guida’ Giletti alla scoperta del Governo (e dribbla Saviano)

L’Arena, Renzi ‘guida’ Giletti alla scoperta del Governo (e dribbla Saviano)

Il Premier annuncia la fine della Salerno-Reggio Calabria, anticipa la soluzione per il rimborso delle pensioni e punzecchia docenti e genitori.

pubblicato 17 Maggio 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 14:52

Matteo Renzi torna ospite di Massimo Giletti a L’Arena e l’occasione è lieta per una serena chiacchierata sui principali temi politici che costituiscono l’agenda del Governo.

Giletti propone il tema, spaziando dai dati positivi del PIL alla sentenza ‘avversa’ della Corte Costituzionale che costringe il Governo a trovare una soluzione per i rimborsi alle pensioni, dalle proteste dei docenti per la Riforma (“In fondo lei ha dato a 100.000 persone più stabilità…” precisa Giletti) al Jobs Act, passando anche per le risoluzioni EU sull’immigrazione. Renzi risponde e amplia.

Ogni spunto offerto da Giletti, anche se suggerito con una formula retorica ‘simil-avversativa’ – ovvero con la messa in evidenza delle critiche avanzate da categorie e opposizioni -, diventa per il Premier un’ottima occasione per illustrare le misure già adottate dal Governo o in corso di discussione. Addirittura il Premier arriva ad anticipare il contenuto della proposta che verrà presentata domani in Consiglio dei Ministri in merito al rimborso delle pensioni per la mancata indicizzazione, dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale. Parla, infatti, dell’ipotesi di una nuova norma che permetta un rimborso di 500 euro corrisposto già il 1° agosto a 4 milioni di italiani. Non un ‘saldo’, ma un anticipo, che non riguarda però chi percepisce più di 3.000 euro.

Non è certo L’Arena, però, la sede per i dettagli e se ne ritornerà a parlare. Quel che Renzi ci tiene a sottolineare, però, è che non si tratta di una mossa elettorale:

“Nessuno può dire che lo faccio per le elezioni, perché i rimborsi arrivano dopo le Elezioni”.

Ma le Elezioni Regionali 2015 aleggiano sullo studio, insieme alle proteste da ‘par condicio’ sollevate da Brunetta ancor prima dell’intervista del Premier. Lo stesso Giletti si trova costretto a ‘intervenire’ dopo aver solleticato Renzi sulle sette Regioni al voto:

“Lei le vuole vincere tutte e sette? Però lei in questo caso parla come segretario del PD, quindi faccia veloce perché sul PD ho già esaurito..”

sottolinea Giletti al Premier che procede rapidamente nel voler dichiarare che, ovviamente, l’ambizione è di vincere ovunque.

A intervallare i temi, o a introdurli, anche alcune clip ‘suggerite’ da personaggi dello show-biz, solitamente ‘protagonisti’ del secondo segmento del programma: si va da Carlo Verdone, che in un’intervista a L’Arena sottolineò come “Renzi va dritto per la sua strada e secondo me fa bene“, o dalla Littizzetto  – che ironizzò a Che Tempo Che Fa sulla vita domestica di Matteo -, per arrivare a Morandi e alle sue dichiarazioni sui migranti, che tanto hanno agitato i social.

Tutto va bene per far scorrere la scaletta dei temi, che talvolta potrebbe dare al telespettatore l’impressione di trovarsi di fronte a un’interrogazione su tesine già studiate dal candidato. E come un qualsiasi studente dalla parlantina sciolta e consapevole delle proprie abilità, il Premier non manca di portare il discorso là dove vuole lui. Esemplare il momento in cui Giletti tenta di portare Renzi a rispondere a Saviano in merito alle accuse sulle liste di impresentabili in Campania e in Puglia. Qui il Premier sfodera tutta la sua abilità di smarcatore e dribbla, girando il tutto su un più ampio discorso sulla criminalità:

“Forse Roberto fa bene a dire che non parliamo abbastanza di criminalità. Io ogni mattina non mi preoccupo di Matteo Salvini, ma di Matteo Messina Denaro. Se non riusciamo a far ripartire il Mezzogiorno, e penso a Bagnoli, all’Ilva, non riusciamo a risolvere il problema…”

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Con uno studente così non è facile condurre l’interrogazione, si sa. Tanto più che lo studente in questione ama anche le dichiarazioni a effetto, utili per distogliere l’attenzione dei più, come la dichiarazione della fine dei lavori dell’ormai mitologica Salerno-Reggio Calabria.

“La Sa-Rc è costata all’Anas quanto alla Nasa mandare una sonda su Marte. Entro il 2015 i cantieri aperti saranno accelerati ed entro il 2016 la finiamo.”

Nodo al fazzoletto per Giletti, che si dice pronto alla verifica. Tra la correzione della norma sui Presidi Sceriffi (“Parliamone. […] Ma è finita la stagione del 6 politico”. […]), una stoccata a genitori troppo permissivi e docenti anti-Invalsi (“Chi boicotta il test non fa un buon esempio di educazione civica“), la rivendicazione dell’Autonomia scolastica, o il contratto a tutele crescenti, il Premier invita a essere contro di lui, ma non contro l’Italia,

Renzi conduce in porto un’intervista dai toni amichevoli, non particolarmente stucchevole, ma che inevitabilmente rischia di offrire qualche spunto a chi vuole individuare ‘sprazzi’ di ‘endorsement’ in quella cortesia che Giletti riserva ai suoi ospiti e che lo spinge a sottolineare come

“Si possono fare molte critiche, ma bisogna anche ricordare dove eravamo, sull’orlo di un baratro: Berlusconi diceva di no, ma i numeri erano quelli…”

o cogliere l’occasione dell’intervista per fare chiarezza su La Buona Scuola anche perché

“può piacere o non piacere, ma Renzi disse di voler ripartire dalla scuola: siccome qui ci ascoltano milioni di persone chiariamo alcuni punti…”.

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In chiusura un tocco calcistico, con lo juventino Giletti che sventola una maglia bianconera sotto il naso del viola Renzi, ancora scottato dall’eliminazione dall’Europa League. Per chi farà il tifo il Premier il prossimo 6 giugno, giorno della finale di Champions League con la Juve impegnata a Berlino contro il Barcellona?

“Sono molto contento per il calcio italiano: io ovviamente a Berlino mando il Ministro degli Esteri e il Ministro degli Interni che sono tutti e due juventini”

rivela il Premier. La UEFA se ne farà una ragione.

La ribalta della domenica pomeriggio non agita Renzi, ma inquieta, come visto, le opposizioni. Chissà se questa puntata de L’Arena diventerà oggetto di una interrogazione parlamentare: Brunetta lo ha già minacciato. Tanto più che l’intervista non sembra essergli piaciuta…

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