Fear The Walking Dead, lo showrunner Dave Erickson: “E’ una serie sull’ansia. Gli zombie saranno diversi”
Lo showrunner di Fear The Walking Dead Dave Erickson ha spiegato di cosa parlerà la serie tv e di quanto saranno gli zombie
Prima della sesta stagione di The Walking Dead, la Amc manderà in onda la sua serie compagna, Fear The Walking Dead, ambientato poco dopo la diffusione del virus che trasforma gli umani in zombie. Sono pochi i dettagli sulla serie tv, ma lo showrunner Dave Erickson ha rivelato a TvLine qualche anticipazione su come sarà lo show.
Erickson ha spiegato in che momento sarà ambientato il telefilm, che sarà un prequel di The Walking Dead:
“Copriamo il periodo in cui Rick (Andrew Lincoln) è in coma, quindi vedremo ciò che lui non ha visto. E racconteremo la storia attraverso il filtro di una famiglia altamente disfunzionale. E’ una serie sullo squalo che non vedi. E’ sull’educazione dei nostri personaggi su ciò che sta accadendo e su come il mondo sta affrontando quello che accade alle persone”.
Il tono sarà molto diverso rispetto alla serie madre:
“E’ una serie sull’ansia e l’attesa. Non saremo, per mancanza di un termine migliore, tutti zombie. C’è un po’ più di lentezza verso la storia. Non andremo ad un punto in cui saremo in una piena apocalisse se non più avanti nello show. Robert Kirkman (creatore dei fumetti da cui è tratta lo show, ndr) vuole soffermarsi su come sia compiere un atto violento -soprattutto nel nostro mondo, perchè gli erranti sono più simili agli umani. E’ [emozionalmente] difficile ucciderli, anche quando ti danno la caccia… In termini di tensione emotiva, quando mettiamo uno dei nostri personaggi di fronte alla decisione di uccidere qualcuno, soffriranno”.
Anche i personaggi di questa serie, come quelli di The Walking Dead, non sanno da dove derivi l’epidemia, ma soprattutto non capiscono chi hanno di fronte:
“Stanno cercando di capire cosa potrebbe essere: è una persona o qualcos’altro? E’ malata mentalmente? E’ un virus? Stanno cercando di aggrapparsi a ciò verso cui si stanno confrontando. L’ultimo posto in cui questi personaggi vogliono andare è dove il pubblico li sta aspettando -dove queste persone non sono più vive. E ci dovranno pensare. Alla fine, capiranno ciò che Rick ha capito [nel pilot di The Walking Dead]: queste persone non sono più vive”.
Essendo degli zombie più “recenti”, cambierà rispetto alla serie madre il loro aspetto fisico:
“Quando Rick si sveglia dal coma, quattro o cinque settimane dopo, avete già a che fare con degli erranti che sono putrefatti e sembrano mostri. Un sacco del nostro lavoro consiste nel dare agli zombie un aspetto cadaverico. Non c’è sangue, stiamo giocando con alcuni effetti sugli occhi… Dal momento che non stiamo avendo lo stesso livello di putrefazione di The Walking Dead, credo che avranno una forza maggiore. Quindi alcune scene saranno più fisiche. Ma in quanto ad atteggiamento e movimento, quelle parti saranno uguali”.
Erickson ha poi aggiunto che neanche lo spin-off tratterà il tema di come il Governo ha affrontato l’epidemia:
“Una delle cose che apprezzo della serie originale, e che manterremo, è che vedremo la famiglia affrontare le conseguenze delle decisioni a livello di comando. Non racconteremo mai qualcosa dal punto di vista del Centro per il controllo e prevenzione delle malattie, o dal punto di vista della Fema. Non saremo mai World War Z“.
In molti si domandano se Fear The Walking Dead potrà avere un crossover con The Walking Dead. Secondo l’autore, le possibilità sono basse:
“Mai dire mai, ma non ci sono piani adesso. La geografia è un ostacolo, e francamente nel corso degli episodi diventerà un ostacolo ancora più grande”.
A proposito del titolo, che ha ottenuto numerose critiche, Erickson spiega che era il più adatto:
“Era importante mantenere degli elementi del titolo originale e quella connessione. Non volevamo The Walking Dead: Los Angeles. E’ solido ed onesto. Credo anche che Fear diventerà l’abbreviazione del titolo”.
Infine, l’autore spiega che la prima stagione, composta da sei episodi, racconterà una storia, ma porrà le basi per la seconda stagione, già ordinata dal network:
“E’ scritto come un film di sei ore e sentiamo che è ciò che abbiamo. Detto questo, stiamo lavorando ad una situazione di rottura emotiva per i nostri personaggi ed a delle situazioni che sicuramente stabiliranno i conflitti emozionali che vogliamo o curare o continuare ad infrangere nel corso della seconda stagione. Saremo pronti da un punto di vista emotivo per la seconda stagione, ma la prima avrà anche un finale soddisfacente”.
Di fronte a queste dichiarazioni, l’attesa per Fear The Walking Dead aumenta: se saprà riuscire ad essere diverso da The Walking Dead, lo show potrebbe avere un buon successo e riuscire ad incuriosire i fan della serie tv già in onda.