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Rosso di Sera, Parietti e Ferilli rispondono ad Aldo Grasso: “Per difendere gli operai dovremmo sposarne uno?”

Alba Parietti e Sabrina Ferilli rispondono ironicamente alle critiche di Aldo Grasso per Rosso di Sera.

di grazias
pubblicato 20 Giugno 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 13:33

Giovedì 18 giugno è andato in onda su La7 Rosso di Sera, grande evento in diretta da Firenze in cui era necessario partecipare portando qualcosa di rosso su espressa richiesta di Michele Santoro. E io infatti ho portato me, ha chiuso così il suo monologo Sabrina Ferilli. Monologo a cui ha fatto seguito quello di Alba Parietti che ha speso bellissime parole in ricordo di don Andrea Gallo. La partecipazione delle due pasionarie, però, non è stata apprezzata da Aldo Grasso che, nel suo articolo su Rosso di Sera, dedica loro la chiosa. In termini piuttosto sarcastici:

Sabrina Ferilli legge un testo contro i politici corrotti («Quando Michele mi ha chiesto di portare qualcosa di rosso, io ho portato me»), Alba Parietti parla del papà partigiano («Mi chiamo Alba perché Alba è stata la prima città liberata dal nazifascismo»). Oh, ma queste tricoteuse del rosso di sera, a parte qualche peccatuccio di gioventù, avessero mai sposato un contadino, un operaio, un cassintegrato!

E a questa domanda Ferilli e Parietti rispondono contemporaneamente, appellandosi al direttore del Corriere della Sera. Ma con molta, moltissima ironia…

Gentile Direttore del Corriere della sera,
leggendo il pezzo di oggi del vostro critico televisivo Aldo Grasso dedicato all’ultima puntata di Servizio Pubblico di Michele Santoro ci è sorto un dubbio enorme che Lei ci potrà sicuramente chiarire. Senza entrare nel merito del pezzo Aldo Grasso nel chiudere l’articolo scrive, riferendosi alla nostra partecipazione alla serata: “Oh, ma queste tricoteuses del rosso di sera avessero mai sposato un contadino, un operaio, un cassintegrato!”. Direttore ci aiuti! Aldo Grasso pensa veramente che per difendere qualsiasi diritto saremmo obbligate a sposare la persona alla quale questo diritto è stato violato? Per esempio: per difendere i diritti degli operai dovremmo sposare un operaio? Ok, va bene. Oppure: per difendere il diritto degli immigrati dovremmo sposarne uno? Va bene anche questo. Ancora: se difendiamo i diritti delle coppie gay dovremmo – e qui la faccenda si complica – sposare un gay? Ma, soprattutto, per difendere la libertà di critica cosa ci tocca fare? Sposare Aldo Grasso? Davanti a questo dubbio, ce lo consentirà, gettiamo la spugna!
Con il segno della nostra stima
Alba Parietti e Sabrina Ferilli

Alba Parietti