Home House of Cards Netflix in Italia, Stuart Gurr a Blogo: “Non avremo Orange is The New Black ed House of Cards. Produzioni italiane? Se potranno essere distribuite all’estero”

Netflix in Italia, Stuart Gurr a Blogo: “Non avremo Orange is The New Black ed House of Cards. Produzioni italiane? Se potranno essere distribuite all’estero”

Blogo ha intervistato Stuart Gurr di Netflix, che ha spiegato come funziona il servizio di streaming on demand ed ha parlato dei contenuti

pubblicato 1 Luglio 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 13:12

Netflix non è ancora arrivato in Italia (il lancio è previsto ad ottobre), ma il servizio di streaming on demand vuole farsi conoscere al pubblico italiano in anticipo. Per capire meglio come funzionerà il servizio, Blogo ha intervistato Stuart Gurr, Publicity Contents Director, colui che si occupa dei contenuti originali di Netflix, serie tv, speciali e documentari che, soprattutto nel primo caso, sono diventati famosissimi.

Gurr ci ha voluto spiegare l’uso di Netflix fin dalle prime procedure per l’iscrizione: inserendo i propri dati, oltre a quelli bancari (il costo del servizio in Italia non è ancora stato comunicato), si è iscritti a Netflix, ed il primo mese è gratuito. Dopo trenta giorni, si può decidere se continuare a usufruire del servizio o no. Come già offrono gli altri due servizi di streaming on demand in Italia, Infinity e Sky Online, si può scegliere di pagare solo per alcuni mesi, preferendo saltarne altri. Il servizio sarà disponibile su tutti i dispositivi connessi ad internet (non sarà possibile quindi la funzione che permette di scaricare e vedere successivamente il prodotto, come “download&go” di Infinity), attraverso un’apposita app.

Inoltre, sarà possibile creare cinque diversi profili, attraverso cui ognuno potrà accedere ad un’offerta personalizzata. Proprio la personalizzazione dell’offerta che ognuno può vedere sulle celebri “righe” presenti sul sito è uno dei motivi che ha reso Netflix un servizio che segue le preferenze dell’utente senza che questo debba compilare questionari o fare ricerche, spiega Gurr:

“Bisogna sottolineare che Netflix è un servizio personalizzato, vuol dire che non è solo una libreria di contenuti, ma si ricorda le preferenze di quello che abbiamo guardato e ci dà dei suggerimenti dei contenuti sulla base di quello che abbiamo visto e ce lo mostra nelle ‘righe’ per cui Netflix è già famoso. Nelle righe più in alto troviamo i contenuti che piacciono maggiormente, che sono stati guardati con più frequenza, non si deve andare fino in fondo per trovare i contenuti preferiti. Se ad una persona piacciono i polizieschi, i drama ed i film tratti dai libri, saranno quelli che compariranno con più frequenza e li troverà nella parte più in alto. Andando in basso, si trovano i contenuti visti con meno frequenza, quindi qualcosa che si è visto ogni tanto, ma non con tanta frequenza. Queste sono le file per cui Netflix è conosciuto ed il modo attraverso cui viene mostrato il contenuto”.

Le righe permettono, quindi, di avere una homepage diversa a seconda di chi sta usando Netflix:

“Le file sono diverse da persona a persona. Anche io potrei avere una fila che ha un’altra persona, però i contenuti sarebbero diversi, perchè mi sono suggeriti sulla base di elementi molto specifici, cioè sulle mie preferenze di gusto”.

Questo è possibile grazie al sistema di “tag”, che etichetta tutti i contenuti di Netflix ed attraverso un algoritmo li propone a seconda di ciò che si è preferito in precedenza:

“I contenuti su Netflix hanno la caratteristica di essere taggati, ovvero abbiamo a disposizione uno staff di dipendenti che si occupano di taggare i contenuti. Li guardano, e poi aggiungono ad ogni contenuto anche un centinaio di tag proprio relativi a quel contenuto. Possono essere, ad esempio, una commedia, un dramma, un film horror… Andando più nel dettaglio, se è una commedia che fa ridere, una black comedy, oppure dei tag relativi agli attori, ai registi, se il film è stato girato in una stanza sola o in diversi Paesi, se ha una forte leadership femminile a livello di attori oppure no… E tutto questo viene inserito nel profilo di gusto che il sito usa per poter consigliare gli utenti. Le file possono avere nomi molto specifici, come ‘Film d’azione con un forte ruolo femminile’, ci sono stati degli articoli che hanno ironizzato sulla quantità di titoli che ci sono sul sito”.

I tag sono inseriti da dipendenti di Netflix, e gli utenti non possono inserire i tag:

“Non vogliamo che il focus dell’utente sia legato a questo, non vogliamo che l’utente senta la tecnologia, vogliamo che possa goderne ed essere aiutato”.

Gurr ci ha mostrato una pagina di una serie tv che un abbonato potrebbe voler vedere:

“Troviamo il numero di stagioni (per Bloodline leggiamo che c’è una stagione, per House of Cards 3) e vediamo che può essere visto in 4K, perchè alcune produzioni di Netflix possono essere viste in 4K, se si ha uno schermo adatto”.

Ovviamente, come gli altri servizi di streaming on demand, è possibile interrompere la visione e riprenderla in un secondo momento:

“Durante la visione di un episodio di una serie tv, se usciamo prima che finisca troviamo sulla pagina dello show una barra rossa che indica quanto abbiamo visto. Quando rivediamo l’episodio, non dobbiamo ricordarci dove eravamo, perchè se lo ricorda direttamente il sito”.

Le righe non sono modificabili dall’utente, l’unica che può essere cambiata è “My list”, che indica le produzioni che si vogliono seguire ma non subito:

“Se vediamo un titolo che ci interessa ma non possiamo guardarlo in quel momento, però non vogliamo dimenticarcene e vogliamo metterci una sorta di segnalibro, si può cliccare su ‘Add to my list’. La seconda riga che compare è ‘My list’, con il contenuto che avremmo voluto guardare. Non tutti usano questa caratteristica perchè, ad esempio, se si guarda una serie tv molto importante, si ricorda il nome dello show. A me piace guardare i documentari, ma spesso mi dimentico il nome di quelli che guardo, allora lo aggiungo alla lista”.

Netflix prevede anche una sezione dedicata ai bambini, con contenuti adatti fino ai dodici anni ed una visualizzazione simile a quella degli adulti:

“I contenuti per bambini sono disponibili anche per gli adulti, ma c’è una sezione apposita per loro. Il contenuto è adeguato ai bambini fino ai 12 anni, e si può far sì che il profilo sia settato in modo che entri direttamente nella sezione bambini. Funziona allo stesso modo: abbiamo le file, la personalizzazione. Ci sono delle piccole differenze, abbiamo lo sfondo blu ed il logo della sezione bambini. Una cosa che abbiamo aggiunto è la ruota dei personaggi, in alto, così i bambini che non sanno leggere riconoscono il cartone dal personaggio”.

Una volta spiegato come sarà Netflix, abbiamo chiesto a Gurr se c’è già una data di lancio per il servizio:

“No, sappiamo solo che sarà ottobre”.

L’offerta, invece, sarà diversa da Paese a Paese, a causa dei diritti che detiene Netflix su alcuni film. A Gurr abbiamo chiesto se un film di cui Netflix ha comprato i diritti in America si potrà vedere anche da noi o in un altro Paese:

“Non per forza. Riguarda la licenza dei diritti dei film, questo vuol dire che se si compra per territorio e non per forza per tutti i Paesi”.

A proposito di diritti, Netflix in Italia ha lo svantaggio di non avere le sue due serie di punta, ovvero Orange is The New Black ed il già citato House of Cards, i cui diritti sono stati acquistati rispettivamente da Mediaset e da Sky. Non solo il servizio non pubblicherà le nuove stagioni dei due show, ma non potrà offrire nel catalogo nessuna stagione:

“I diritti di Orange is The New Black ed House of Cards sono già stati acquistati da due televisioni italiane, e li terranno fin quando vorranno. Quindi Netflix non avrà gli episodi di queste due serie tv. Per quanto riguarda House of Cards, col senno di poi… Quando abbiamo firmato il contratto per lo show, cinque anni fa, era una sfida. Sapevamo che la storia era forte, ma non sapevamo se avrebbe avuto successo. Però Netflix ha tanti altri contenuti originali”.

Infine, abbiamo chiesto a Gurr se Netflix produrrà serie tv anche da noi: il colosso realizza alcuni show nei Paesi in cui si trova, come in Francia, dove produrrà Marseille:

“E’ vero, in alcuni Paesi stiamo realizzando delle serie tv, come in Sud America, con Club de Cuervos, storia di una famiglia a capo di una squadra di calcio, e Narcos, che racconterà le vicende di un cartello della droga, e tra i personaggi ha Pablo Escobar (ma non sarà la storia di Pablo Escobar), ed in Francia realizzeremo Marseille. Se troveremo in Italia una storia che possa essere distribuita in tutti i Paesi in cui si trova Netflix, potremmo farlo, ma non è il nostro obiettivo. Ora non abbiamo nulla da annunciare”.

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