Home Tale e quale show Savino Zaba a Blogo: “Tale e quale show? Grande vetrina, dopo due anni di ‘attese'”

Savino Zaba a Blogo: “Tale e quale show? Grande vetrina, dopo due anni di ‘attese'”

“Dopo Storie vere e il Concerto di Natale mi aspettavo qualcosa di più. Tante promesse non mantenute. Perché sono sparito dalla tv? Chiedetelo alla Rai!”

pubblicato 10 Agosto 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 12:03

La cosa di cui sono fiero è che in questi anni non mi sono lanciato nelle apparizioni televisive tout court. Non sono interessato a fare l’opinionista. Vado in tv per parlare del mio spettacolo teatrale. Sono orgoglioso di essermi defilato dalla televisione che preferisco di meno. Nei salottini mi si è visto poco.

Savino Zaba racconta a Blogo la sua comprensibile amarezza per i due anni trascorsi lontano dalla televisione. Conduttore radiofonico (“Battiti è una delle mie creazioni di cui vado più fiero. Sono stato il primo conduttore e tra gli ideatori. Quando sono andato via io, per passare a Rds, nel 2000, sono stato sostituito da Walter Nudo“), esperto di musica, cantante, intrattenitore, il 44enne pugliese dopo Unomattina Storie Vere (Raiuno, con Georgia Luzi) e il Concerto di Natale 2013 (Raidue, con Caterina Balivo) e dopo essere stato in pole per la conduzione di The Voice (dalla seconda edizione), tornerà sul piccolo schermo a settembre prossimo in veste di concorrente di Tale e quale show. Nel frattempo su Radiodue fa coppia con Massimo Bagnato a A qualcuno piace cult e gira l’Italia con lo spettacolo teatrale Canto anche se sono stonato.

In quegli anni mi avevano disegnato come una possibile nuova promessa della televisione. Carlo Conti, su un giornale specializzato in televisione, a mia insaputa mi indicò come suo possibile erede. Io Conti non lo conoscevo, chiamai l’ufficio stampa Rai per farmi dare il suo numero e ringraziarlo. Lui mi rispose subito: “Ho detto quel che penso”.

Dopo il Concerto di Natale 2013 sei sparito dalla tv. Cosa è successo?

Bisogna chiederlo alla Rai. Io sono sempre stato a disposizione. Probabilmente non ero nelle mire di qualche direttore. Per fortuna mi sono dedicato al teatro-canzone, ho impiegato più di un anno per mettere su lo spettacolo Canto anche se sono stonato. E alla radio, naturalmente. Ma non ti nascondo che dopo Storie vere e il Concerto di Natale mi aspettavo qualcosa di più. In realtà io avevo ampiamente espresso il desiderio di misurarmi in territori più miei, cioè quelli dell’intrattenimento, invece che dell’approfondimento giornalistico, sebbene io sia eternamente grato a Storie vere.

Non a caso si parlò di te come di possibile conduttore di The Voice, dopo la prima edizione.

Sì, ero in ballo seriamente. Avevo anche sentito il direttore di Raidue. Oltre a me c’erano altri nomi e alla fine si è deciso per Federico Russo. Che sta facendo un buon lavoro ed è molto bravo.

Hai avanzato proposte tue in questi mesi?

In questo momento è sul tavolo una proposta, al vaglio ormai da diverse settimane. Un programma da prima o seconda serata. Un varietà di intrattenimento. Se la Rai deciderà di puntare su qualche giovane – tra virgolette, perché faccio radio da 28 anni e ho 44 anni -, di dare visibilità ad altri, io ci sono. Oltre a propormi, propongo. Il mio rammarico è che in questi anni non sono stato sempre a guardare aspettando che qualcosa succedesse, nonostante le promesse fatte e mai mantenute.

Promesse non mantenute?

Il dente avvelenato con qualcuno ce l’ho. Tante promesse e poi non si è concretizzato nulla. C’erano tante aspettative su di me. Un pizzico di delusione c’è. Ma non voglio passare per il rosicone, perché non lo sono.

È comprensibile lo stato d’animo di chi all’improvviso si ritrova senza un programma tv…

Non solo. Storie Vere il primo anno alle 10 faceva il 21.50% come media. Quando scendevamo sotto il 20% ci disperavamo. Il secondo anno, in un altro orario e con la cronaca nera – che né io né Georgia volevamo fare -, abbiamo sofferto di più. E dopo mille incontri e mille promesse non è successo niente. Ma io per fortuna ho mille risorse e mi sono buttato a capofitto nella scrittura di Canto anche se sono stonato, mi sono inventato un programma nuovo in radio. Non mi abbatto facilmente. Non mi fermo mai.

Domanda secca: ci furono problemi con Caterina Balivo al Concerto di Natale?

No, ci fu un chiarimento iniziale sulla conduzione.

Nel senso che inizialmente qualcuno aveva diffuso la voce secondo cui sarebbe stata soltanto lei la conduttrice?

No, dal primo momento si sapeva che l’avremmo condotto insieme. In che misura e in che quantità ci fu bisogno di un piccolo chiarimento iniziale. Poi, subito dopo la prima riunione, tutto filò liscio.

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Sarai tra i concorrenti di Tale e quale show, come Blogo ha scritto in anteprima?

Mi piacerebbe tanto, ci sono trattative in corso. Sarebbe una bellissima vetrina. Sarebbe anche un modo per far conoscere un aspetto nuovo e diverso per chi non è mai venuto a vedermi a teatro. Per fare conoscere l’aspetto divertente e goliardico che Storie vere non faceva venir fuori. Anche se ricordo che nella settimana del Festival di Sanremo cantavo tutti i giorni un brano storico. Provai a osare: un conduttore che nella mattina di Raiuno si mette a cantare. Forse mi hanno fatto pagare proprio questo (ride, Ndr).

Big della tv, come Frizzi e Amadeus, grazie a Tale e quale sono riusciti a rientrare in Rai dalla porta principale. È per questo che la fila ai provini del programma di Conti è così lunga?

È una vetrina importantissima, è la prima serata più vista in assoluto. Io il provino l’ho preparato nei dettagli, tutti i giorni per due mesi. So che quest’anno hanno scelto in una rosa infinita di nomi. Sì, molti vogliono farlo. Bisogna giocarsela bene.

Le imitazioni sono una novità per te?

Sarebbero una novità, per alcuni. Per chi mi segue in radio, un po’ meno.

A proposito di radio, dieci anni di Ottovolante su Radiodue, poi A qualcuno piace cult con Massimo Bagnato, che riprenderà a settembre.

Dopo dieci anni ci siamo resi conto che il programma doveva respirare un po’, come successo anche a Zelig. In A qualcuno piace cult ci divertiamo a parlare di ‘alta’ cultura in maniera ironica. Il programma sta riscuotendo ottimi consensi.

Hai una lunga carriera radiofonica alle spalle: Radionorba, RDS, Radio Capital, RTL 1025 e Rai Radio2…

Sì, e sono stato uno dei creatori di M2o…

Ecco. Il fatto che molti personaggi televisivi – cito Serena Dandini e Pif a mo’ di esempio – facciano radio la vivi come una fastidiosa invasione o come un contributo importante?

La radio non la possono fare tutti, la televisione sì. La radio ha un timing, ha delle caratteristiche precise. L’invasione dei televisivi in radio va bene, ma poi c’è una selezione naturale. Non tutti possono fare la radio, la radio è per pochi eletti.

Il tuo futuro è in Rai?

Mi sento fortemente legato alla Rai. Ci lavoro da 11 anni, dal 2004. Il tesserino Rai fa un certo effetto. Ma in questi anni ci sono stati contatti con altre reti.

Quali?

Reti concorrenti, ci sono stati incontri. Non Agon Channel.

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