The Bastard Executioner, Kurt Sutter: “Non c’è niente di sbagliato in un po’ di vivace brutalità”
Al Television Critics Association press tour, Kurt Sutter spiega che la violenza nelle sue serie tv non è gratuita, ma serve al racconto che vuole proporre al pubblico
Kurt Sutter ci ha abituato ad uno della violenza in tv che non si facesse problemi delle censure, ottenendo il consenso della critica e del pubblico con Sons of Anarchy. Ora, con The Bastard Executioner, nuova serie tv in onda dal 15 settembre su Fx, l’autore non ha intenzione di rinunciare alla stessa dose di sangue che, però, spiega gli serve per raccontare la storia che vuole raccontare.
Al Television Critics Association press tour, l’autore ha detto che la violenza fa parte del suo racconto, ma anche che non vuole che sia al centro dello show:
“Non c’è nulla di sbagliato in un po’ di brutalità vivace. [Il presidente di Fx John Landgraf] non vuole uno show in cui ci sia una testa mozzata in un cesto ogni settimana, e sono d’accordo con lui. La mia missione, così come lo era con Sons of Anarchy, è che la violenza -per quanto assurda sia a volte in Sons of Anarchy- arriva sempre da una situazione specifica. Per ogni atto violento, ci sono delle ramificazioni. Qui c’è la mia stessa missione”.
The Bastard Executioner è ambientato nel quattordicesimo secolo in Scozia, durante il regno di Edoardo I. Il protagonista, Wilkin Brattle (Lee Jones), è un ex soldato che si ritrova a diventare l’esecutore del re, e quindi a svolgere il lavoro più sanguinolento del regno. “Sì, è un’ambientazione medievale, e le leggi in termini di punizioni erano brutali ed atroci”, ha aggiunto Sutter. “E’ la realtà di quel mondo. E ci sono dei modi per rappresentare quella violenza che non sono apertamente gratuiti. Tutto ciò che accade -sia una sequenza di battaglia, un’esecuzione, una tortura- arriva da una storia. Ed ha sempre delle ramificazioni”.
Le scene di violenza che si vedono nel pilot non sono molte, due battaglie ed un’esecuzione. “Quindi mi sembra che come le altre scene rappresentino un conflitto emozionale, rappresentino un conflitto morale, un conflitto spirituale”, ha detto l’autore.
Sutter ha anche rivelato che, quando lavora ad una serie, non si autocensura, ovvero non pensa a come realizzare una scena evitando di usare la violenza:
“Non posso lavorare a qualcosa con un’agenda esterna, nel senso di come posso fare questo, o questo, o questo. Mi sembra che quando racconto le storie, la mitologia del mondo, i personaggi, ciò che voglio comunicare, ciò che spero è di fornire un percorso a tutti questi elementi. Non posso pensare ‘Come non posso fare questa cosa?’. Quando lo fai, è come se mandassi a pxxxxxe quello che è importante, nel senso del racconto. Personalmente, non posso lavorare in quel modo”.
The Bastard Executioner farà molta attenzione ai dettagli (ad esempio, gli attori indossano protesi dentarie per far sembrare i loro denti più sporchi) ed inserirà la magia all’interno della stagione. Inoltre, affronterà il tema del paganesimo e del Cristianesimo in ascesa, in un periodo in cui gli inglesi stanno conquistando la Scozia.