Chasing Life, su Premium Stories la malattia si affronta con il dramedy
Su Premium Stories di Mediaset Premium Chasing Life, serie tv in cui la protagonista è una giornalista che scopre di avere il cancro e che decide di curarsi continuando però a lavorare, con l’appoggio della sua famiglia e dei suoi amici
Il nuovo canale Premium Stories di Mediaset Premium, attivo in realtà già da giugno, inizia a mandare in onda serie tv al loro debutto in Italia. La prima di queste è Chasing Life, curiosa dramedy che racconta la malattia senza vittimismi e non facendone l’unico tema raccontato.
Lo show è l’adattamento della serie messicana Terminales, ed ha al centro April Carver (Italia Ricci), 24enne ai primi passi nel mondo del giornalismo. Sveglia, furba e decisa a fare carriera, April deve però affrontare la gavetta nel The Boston Post, giornale per cui lavora a fianco del collega Danny Gupta (Abhi Sinha) e sotto la guida del severo direttore Lawrence (Vondie Curtis-Hall).
Quando deve cercare di intervistare un noto giocatore di football ad un evento legato alla donazione del sangue, la ragazza chiede aiuto allo zio George (Steven Weber), che non sente da tempo e che non è in buoni rapporti con la sua famiglia. Un piccolo incidente spinge George a fare degli esami su April, scoprendo così che la protagonista ha il cancro.
La notizia, ovviamente, scuote April, che però inizialmente prende troppo alla leggera la diagnosi: non si presenta all’appuntamento con George per effettuare altri esami e parlare di cosa fare, e soprattutto decide di non dire nulla nè all’amica Beth (Aisha Dee) nè alla sua famiglia, composta dalla madre terapeuta Sara (Mary Page Keller), che decide di iniziare a frequentare altri uomini dopo la scomparsa del padre di April, dalla sorella Brenna (Haley Ramm), le cui scelte la portano spesso a finire nei guai e dalla nonna Emma (Rebecca Schull).
April, inoltre, non vuole rinunciare al lavoro, soprattutto dopo che il suo capo le ha affidato l’incarico di scrivere un pezzo sul candidato Governatore Bruce Hendrie (Todd Waring), il cui figlio, Leo (Scott Michael Foster), legherà con la protagonista. Infine, April ha da poco iniziato a frequentare il collega Dominic (Richard Brancatisano).
La scoperta della malattia e la paura di dirlo alle persone a lei più care porta April a dover dire numerose bugie, sia per proteggerli ma anche per non voler rendersi conto di ciò che le sta accadendo. Dopo un momento di confusione, però, April alza la testa e decide di combattere contro il male, senza però rinunciare al suo lavoro.
Laddove una serie che tratta una tematica praticamente identica come Braccialetti Rossi si indirizza soprattutto ad un pubblico pre-adolescente, Chasing Life si rivolge invece proprio ai teenager, ma anche alle famiglie. Il racconto cerca di svicolare dai corridoi dell’ospedale per non dare allo show un’aria eccessivamente drammatica, ma più che per motivi narrativi sembra che gli autori vogliano lanciare un messaggio a coloro che stanno affrontando una situazione simile, sia direttamente che indirettamente.
Chasing Life è, infatti, la storia di una ragazza che non si arrenda di fronte ad una diagnosi che le fa paura, e che non vuole ridursi ad essere compatita da chi le circonda. La forza di April va ben oltre la necessità di suscitare commozione tra il pubblico: la forza della ragazza diventa così un punto di riferimento per i giovani, che trovano un modello positivo senza eccessivo buonismo. April, infatti, resta prima di tutto una giornalista, capace di tutto pur di portar a casa uno scoop. La malattia, quindi, diventa per lei un’“aggiunta” ai suoi numerosi incarichi.
Un telefilm che fa parte di quella serialità che vuole passare attraverso un racconto realistico messaggi dal forte impatto a livello sociale, ma che per questo non si riduce ad un drama strappalacrime a tutti i costi. Questa serie tv contiene elementi di soap e di comedy che alleggeriscono la tensione e che ricordano a tutti che la malattia, per quanto faccia paura, va affrontata con la stessa forza con cui si affrontano tutti gli altri problemi. Se poi, nel racconto, ci scappa qualche momento drammatico, ben venga: il pubblico non potrà non tifare per April e la sua voglia di vivere ogni giorno.