Michele Riondino a Blogo: “Approfondiremo la dimensione intima del giovane Montalbano”
L’intervista di Blogo all’attore tarantino.
Michele Riondino sarà il protagonista della seconda stagione de Il giovane Montalbano, il prequel de Il commissario Montalbano con Luca Zingaretti, che andrà in onda in prima serata su Rai 1 a partire da lunedì 14 settembre 2015 con l’episodio dal titolo L’uomo che andava appresso ai funerali.
L’attore tarantino, che torna in tv dopo il successo della fiction dedicata a Pietro Mennea, ha rilasciato anche in quest’occasione un’intervista a noi di Blogo, dopo la conferenza stampa di presentazione della fiction, diretta da Gianluca Maria Tavarelli, che si è svolta questa mattina.
Con Riondino, abbiamo parlato dell’evoluzione del suo personaggio in questa stagione, delle caratteristiche in comune che sente di avere con il giovane Montalbano e anche di Andrea Camilleri e di Luca Zingaretti.
Queste sono le principali dichiarazioni che Michele Riondino ha rilasciato a Blogo:
Come giovane Montalbano, non possiamo permetterci svolte eccessive, sappiamo dove si deve andare a finire, lo sanno tutti. Nella prima stagione, abbiamo affrontato l’inserimento nel nuovo commissariato, nella seconda stagione, approfondiremo i rapporti umani. Approfondiremo i rapporti con Livia e con Mimì. Tutte storie che hanno a che fare con la dimensione intima di Montalbano. Io e Montalbano abbiamo in comune l’amore per il territorio, per il cibo e per il mare. La mia Taranto è come Vigata. Ma Vigata è l’Italia, è la rappresentazione teatrale e la riscrittura “camilleresca” dell’Italia. I timori della prima serie erano legati all’inevitabile confronto con Luca Zingaretti. Il nostro lavoro non è una gara. I numeri ci hanno dato ragione e ora sono più forte. Non temo di restare incastrato in questo personaggio.
Nel video a disposizione, troverete altre dichiarazioni dell’attore tarantino.