Home Miss Italia 2015 e la gaffe sulla Guerra: campagna social di National Geographic

Miss Italia 2015 e la gaffe sulla Guerra: campagna social di National Geographic

Il canale Discovery ‘cavalca’ l’onda dello ‘sdegno’ social per la gaffe di Miss Italia e la trasforma in ‘testimonial’ del nuovo ciclo di appuntamenti sulla Seconda Guerra Mondiale.

pubblicato 23 Settembre 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 10:27

“Mi sarebbe piaciuto vivere nel ’42 per vedere la Seconda Guerra Mondiale, tanto sono donna e non avrei fatto il militare”

Così Alice Sabatini, prima ancora di essere eletta Miss Italia 2015, è entrata nel gotha dei social italiani scatenando l’ira funesta dei più e l’ironia (talvolta geniale) di chi ha saputo trasformarla nell’eroina di meme e clip (magistrale quello dei The JackaL). La sua improvvida (e discutibile) dichiarazione ha scatenato fiumi di inchiostro sulla stampa mainstream e oceani di status sui social network, sempre alla ricerca di storie inutili da cliccare.

Lei ha provato a difendersi (riuscendo persino a fare peggio quando è stata intervistata da Striscia la Notizia), ma l’onda di sdegno che ha mosso Facebook e Twitter non poteva certo non essere ‘capitalizzata’ in qualche modo.

Ci ha pensato National Geographic con un ‘instant promo’ social che ha fatto di Miss Italia la ‘testimonial’ perfetta di un nuovo ciclo di appuntamenti dedicati alla storia, La Verità sulla Seconda Guerra Mondiale, in onda da giovedì 8 ottobre alle 20.55.

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Dall'8 ottobre esaudiremo i desideri di #MissItalia.

Posted by National Geographic Channel on Martedì 22 settembre 2015

Adottando una strategia promozionale finora vista per lo più con Barilla in occasione dei grandi eventi sportivi azzurri e di Ceres, che coglie sempre l’occasione di un ‘commento’ personale ai fatti più eclatanti dell’agenda nazionale e internazionale (vedasi ‘l’omaggio’ allo scandalo Volkswagen), NatGeo ha quindi fatto del ‘caso social della settimana’ il traino per il proprio programma.

Inutile dire che ne consigliamo la visione a Miss Italia e quanti credono che la guerra sia un ‘affare da maschi’ e non una tragedia umana.