The Muppets, critiche dai genitori americani: troppo “adulto” per essere visto dalle famiglie (ma il produttore esecutivo rassicura tutti)
L’associazione One Million Moms contesta The Muppets, la serie tv della Abc, perchè sarebbe troppo adulta nel linguaggio e non adatta ad un pubblico familiare. Ma quest’estate il produttore esecutivo Bob Kushell aveva rassicurato che lo show non sarebbe stato troppo eccessivo
Possono i Muppets diventare oggetto di polemica da parte di genitori preoccupati per cosa potrebbero fare i famosi pupazzi in tv? Evidentemente sì, a giudicare dalla petizione lanciata dall’associazione americana One Million Moms contro The Muppets, serie tv della Abc, che ha debuttato la notte scorsa.
In particolare, i componenti dell’associazione lamentano il fatto che i pupazzi protagonisti di Sesame Street e creati nel 1955 da Jim Henson non si rivolgano più ad un pubblico familiare, ma ad un pubblico esclusivamente adulto. Il tutto, senza neanche aver visto un episodio della serie tv.
La petizione infatti prende spunto dalla massiccia campagna promozionale di quest’estate, in cui i Muppets si sono ritrovati a pubblicizzare lo show in diversi modi: la rana Kermit, ad esempio, ha promesso che il telefilm sarà “adulto” ed in un poster pubblicitario la rana compare senza pantaloni, scherzando sul fatto che in prima serata sarà l’unica serie tv che mostrerà un nudo integrale. Inoltre, in un’intervista ad Msnbc, Miss Piggy si è dichiarata favorevole all’aborto. Non solo: in un promo dello show (che vedete in alto), compare Nathan Fillion che esce trafelato dalla roulotte proprio di Miss Piggy, lasciando intendere di aver passato momenti di “passione” con lei.
“1MM sospetta che ci saranno un sacco di mamme e papà scioccati quando scopriranno che i Muppets non sono più quelli degli anni Settanta”, si legge nella petizione. “Il nuovo show della Abc, in onda il martedì alle 20:00, non è ciò che Jim Henson aveva immaginato e creato. Il nuovo show punta ad un pubblico maturo e moderno e tratta tematiche che non sono adatte alle famiglie”.
Da qui, la richiesta di partecipare alla petizione e di non seguire lo show. Già quest’estate, però, al Television Critics Association press tour il produttore esecutivo della serie tv Bob Kushell aveva cercato di rassicurare che lo show sarebbe potuto essere seguito sia da un pubblico composto da bambini che dagli adulti, riferendosi in particolare ad una battuta che, nel corso degli episodi, Kermit fa a proposito della droga:
“Le battute possono funzionare su due livelli. C’è una battuta che permetterà agli adulti di fare due più due, mentre i bambini non avranno idea di cosa stia parlando Kermit”.
Il produttore ha ammesso che alcune battute potrebbero sembrare audaci, ma gli autori stanno lavorando affinchè queste possano essere sentite da un pubblico familiare:
“Sì, ci sono delle battute che abbiamo scritto che sono un po’ rischiose, ed allora dobbiamo trovare un modo per renderle più sottili, per così dire, in modo che funzionino su due livelli. Questa è una sfida divertente. Gli autori stanno lavorando ad un modo per non far sentire subito una battuta razzista, ma per far sentire il mondo in cui questa battuta viene fatta”.
The Muppets, quindi, oserà, ma non sarà mai volgare:
“Parte dell’entusiasmo in questo show è composto dal fatto di poter superare un certo limite ma mai al punto in cui gli adulti si sentiranno in imbarazzo nel vederlo con i bambini. Sappiamo che ci saranno famiglie che seguiranno lo show, ma non sceglieremo storie che saranno come quelle di Norman Lear (autore di sit-com come Arcibaldo, I Jefferson e Sanford and Son, ndr) degli anni Settanta. Non faremo storie come quelle”.
Con buona pace dei genitori che, forse, più che scandalizzati saranno divertiti all’idea di poter seguire, ancora una volta, i Muppets.