Home Domenica In Paola Perego a Blogo: “La nuova Domenica in sarà famigliare, diversa rispetto allo scorso anno”

Paola Perego a Blogo: “La nuova Domenica in sarà famigliare, diversa rispetto allo scorso anno”

Paola Perego parla della nuova edizione di Domenica In (e di se stessa). Intervista di Blogo.

pubblicato 26 Settembre 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 10:20

Guardando Paola Perego, martedì scorso, a Stasera tutto è possibile ho scoperto un mondo – o, meglio, un personaggio – che non mi aspettavo. Così, ho deciso di volerlo esplorare attraverso una lunga chiacchierata con la prossima conduttrice di Domenica in ed Il Dono. Mi sono imbattuto in una donna simpatica, alla mano, divertente e consapevole. Diversa, probabilmente, dal “personaggio Perego” che vediamo in onda e che spesso abbiamo criticato su queste pagine. “Ma io sono così”, spiega lei.

Domenica 27 settembre torna alla guida di Domenica In (dalle 16.45). Lo farà con un co-conduttore diverso rispetto alla passata stagione (arriva Salvo Sottile), una squadra di autori nuova (capitanata da Maurizio Costanzo) ed un contenitore “completamente diverso”. E noi la seguiremo con una percezione diversa. Perché – parafrasando una canzone di Sabrina Salerno e Jo Squillo – oltre alla “Perego” c’è di più… c’è Paola.

Paola, lo spot di Domenica in – in onda in questi giorni – recita: “Comodi, veniamo noi”. Sarà un programma famigliare?

“Lo spot è popolare perché il nostro obiettivo è fare una Domenica in per il pubblico, lo vogliamo coinvolgere”.

Come?

“La nostra linea, quest’anno, sarà quella del ‘veniamo noi a casa vostra’. Porteremo temi popolari, cercheremo di rispondere – e far rispondere – a domande e considerazioni che si pongono i nostri telespettatori, seduti sul divano a guardarci. E’ importante esaudire la loro curiosità e pensare al pubblico a cui ti rivolgi. Quindi ci sarà molto amarcord, daremo molto spazio alle teche Rai. La nostra azienda vanta un archivio che fa invidia, abbiamo immagini straordinarie ed inedite”.

Ci saranno rubriche o personaggi fissi?

“Rafffaelle Morelli fa parte del cast fisso: potrà intervenire e fare considerazioni durante la puntata. Ci sarà, poi, un piccolo spazio con Giampiero Galeazzi. Non sarà dedicato all’attualità calcistica ma, grazie alla sua carriera e alla sua memoria, si occuperà di aneddoti o eventi storici legati al mondo dello sport. E ci sarà anche l’orchestra diretta dal maestro Sabiu con la vocalist Deborah Johnson. Oltre a loro, non ci saranno altri spazi fissi: a noi piace l’idea di creare un’alternanza di persone che vanno e che vengono. Un po’ come succede la domenica pomeriggio a casa di tutti noi”.

A proposito di famiglia: hai detto che hai “adottato” Salvo Sottile e ormai “vive a casa mia”. Confermi?

“Era a cena a casa mia anche ieri sera. Ormai fa parte della famiglia. E, soprattutto, i miei figli parlano più con lui che con me. Gli raccontano i propri fatti, lo vedono più giovane, capisci? (ride, ndr)”.

I vostri spazi saranno separati?

“Noi cercheremo di fare il più possibile cose insieme. Ma solo per il piacere di farle perché ci divertiamo a stare insieme. Ci sarà uno spazio dedicato alla cronaca e all’attualità: quello, chiaramente, sarà di Salvo perché lui è il numero su quel fronte. Ma non è esclusa l’interazione, anche lui potrà intervenire durante i miei spazi”.

[quote layout=”big”]”Maurizio Costanzo è un pezzo della storia della televisione italiana.”[/quote]

Quest’anno Domenica In ha ingaggiato un pezzo da novanta: Maurizio Costanzo. Che contributo darà?

“Costanzo è un pezzo della storia della televisione italiana. Averlo come capo-progetto è un onore oltre ad essere un vero piacere. Perché con una persona come lui hai sempre da imparare qualcosa, non c’è niente da fare. Nella squadra di autori ritrovo Gianfranco Scancarello con cui ho lavorato durante la mia Buona domenica: lui si occuperà dell’attualità. Luca Zanforlin si occuperà della parte più giovane della trasmissione”.

Costanzo ha detto che sarà un “programma per anziani”. Sarà quello il target?

“Quando si inizia un programma bisogna avere chiaro qual è il pubblico di riferimento. Da analisi marketing abbiamo captato la media di età delle persone che la domenica pomeriggio stanno davanti a Rai 1 e quindi cercheremo di fare cose che siano di loro gradimento. Questo non significa che sarà un ‘programma per anziani’ ma sarà un programma adatto ad un pubblico più maturo”.

Sarà una domenica diversa rispetto a quella di Barbara d’Urso?

“Sarà comunque intrattenimento. L’intrattenimento è fatto di attualità, personaggi, interviste, cronaca. Gli ingredienti saranno quelli, forse cambierà la modalità di approccio”.

Si è sempre parlato, forse fin troppo, di una rivalità fra voi. Esiste davvero?

“Non c’è nessuna rivalità da parte mia. Non sono amica di Barbara d’Urso, non ho nessun tipo di problema con lei. Non la vivo questa rivalità. E, soprattutto, io cerco di fare i programmi per il pubblico. Non ho mai fatto programmi contro qualcuno, non mi interessa. Anche perché ci rivolgiamo ad un pubblico diverso e la linea editoriale di Rai 1 – che condivido – ci impone di fare un programma di livello, di informazione ed elegante. Noi cercheremo di fare un programma che spero piaccia al pubblico. Dopodiché, se noi faremo un punto in meno di share e loro un punto in più, non sarà un grande problema. Fa la differenza la qualità del programma, la linea editoriale ed il gradimento da parte della gente”.

Quali saranno gli ospiti? Immagino che Costanzo abbia qualche asso nella manica…

“Ci saranno, fra gli altri, Marco Bocci, Claudia Gerini e Veronica Pivetti”.

[quote layout=”big”]”Sarà un altro programma rispetto allo scorso anno.”[/quote]

C’è un personaggio che sogni di intervistare?

“Io sogno di intervistare Angelina Jolie. Non perché è bella o perché è la moglie di Brad Pitt. Ma perché ho la sensazione che sia una donna molto forte e che non abbia paura a prendere decisioni autonome. Mi piacerebbe scoprire qualcosa in più di lei”.

Il budget ve lo permetterebbe? Come siete messi?

“Siamo messi malissimo (scherza, ndr). La Rai è un’azienda di Stato e rispecchia quello che sta accadendo in questo momento in Italia. Sai, io penso che sia giusto sognare. A scendere siamo sempre in tempo…”.

Rispetto allo scorso anno cosa cambierà? Lo scorso anno il programma non ha brillato…

“Abbiamo uno studio nuovo a Cinecittà, molto più grande e più bello. E più adatto al contenitore di punta del pomeriggio di Rai 1: Domenica in è un marchio importante, non dimentichiamoci che quest’anno festeggiamo i 40 anni del programma. Oltre allo studio, avremo una regia nuova, un co-conduttore nuovo, autori diversi. Insomma, sarà proprio un altro programma”.

[quote layout=”big”]”Il Dono è un percorso di vita.”[/quote]

Oltre a Domenica In sarai impegnata in prima serata con Il Dono assieme a Marco Liorni. C’è grande attesa, viene descritto come un bel programma. 

Il Dono non è un programma ma un percorso di vita. Ho avuto la possibilità di conoscere persone straordinarie. Si rivolgono a noi persone che devono chiedere scusa a persone lontane oppure devono ringraziare qualcuno che ha fatto qualcosa di importante per loro. Al centro di tutto ci sarà un oggetto simbolico che consegneremo alla persona distante. Sarà un programma on the road, senza studio. E’ una novità perché su Rai 1 non ce ne sono molti”.

Ci saranno similitudini con Così lontani Così vicini?

“L’unica similitudine è l’aspetto itinerante. Ma, ormai, all’estero funziona così”.

Sono già state registrate tre puntate con Albano. Poi continuerai tu o – come si dice – arriverà Romina Power?

“Non ne ho idea. Ho letto sui blog che arriverà Romina, ma non ne ho idea sul serio”.

Ogni intervista a Paola Perego contiene una domanda su Lucio Presta. Insomma, sei la moglie del manager più importante d’Italia e la gente mormora. Ti sei stancata di certe accuse?

“Ormai non mi toccano più. Ma devo confessarti che all’inizio mi dava fastidio. Io sono 34 anni che faccio questo lavoro: Lucio Presta non era Lucio Presta ed io neppure lo conoscevo. La cosa che mi dà fastidio, e che ripeto sempre, è che sono stata poco furba a farmi raccomandare. Lui si è occupato di cinque edizioni di Sanremo ma non ne ho presentata neppure una. Lui ha fatto programmi importantissimi ma io non ci sono mai stata. C’è qualcosa che non torna…”.

Hai il 20% dell’Arcobaleno Tre. Mi sono sempre chiesto: sei anche manager di te stessa?

“No, non mi occupo di niente. Quella è solo una roba famigliare, non c’entra con il mio lavoro. Io faccio solo l’artista, come tutti gli altri membri dell’agenzia, ma forse trattata un po’ peggio (ride, ndr)”.

Martedì ti abbiamo vista a Stasera tutto è possibile: ho notato una Perego diversa rispetto al solito. Più divertente, sciolta, simpatica…

“Io sono quella. Io sono cazzara da morire”.

Però il pubblico ha una percezione diversa di te…

“Non c’è mai stata l’occasione di mettermi ‘in gioco’. Sai, quando conduci Domenica in, devi essere autorevole. Non amo i protagonismi, preferisco ‘sparire’: meno parlo io, più parla l’ospite e più l’intervista è riuscita. L’intervistato dev’essere al centro del mondo, non io”.

Paola ha voglia di far conoscere di più quella parte più – chiamiamola così – “caciara”?

“Assolutamente. Quando mi hanno chiamata per Stasera tutto è possibile sono impazzita, non vedevo l’ora di andarci. Perché io nella vita sono così, a me diverte fare quelle cose. O mi fanno fare Zelig o certe cose le posso fare solo facendo l’ospite”.

E Zelig lo faresti?

“Di corsa. Mi divertirebbe da morire”.

La Talpa, invece, la faresti? O, oggi, hai intrapreso una strada diversa e per un pubblico diverso che non lasceresti più?

“Io ho fatto tutto in televisione, mi sono occupata di qualsiasi genere: la musica, lo sport, i motori, sono stata la prima a fare infotainment in Italia con Verissimo, mi sono occupata di tutte le fasce orarie. La Talpa rimane, ad oggi, l’unico reality-game fatto in Italia. Pensa che io non sapevo chi fosse la talpa, giocavo insieme ai concorrenti e al pubblico”.

E, invece, c’è qualcosa che ti sei pentita di fare? Magari qualcosa del passato lontano…

“Non mi sono mai pentita di qualcosa. Perché anche le scelte più difficili magari appartengono ad un momento storico particolare e mi sono servite come esperienza o bagaglio. Il bello di questo mestiere è che non finisci mai di imparare”.

Domenica InPaola Perego