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Renzi al Tg3: “Non c’è alcun editto bulgaro, non faccio liste di proscrizioni”

Il Premier interviene a proposito delle parole del deputato Pd Anzaldi su Rai e Tg3

pubblicato 1 Ottobre 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 10:05

È dovuto intervenire Matteo Renzi in persona per smorzare le polemiche seguite alla clamorosa uscita del deputato Pd e membro della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi, che, per due giorni consecutivi, ha spiegato alla stampa:

A Rai3 e al Tg3 non si sono accorti che è stato eletto un nuovo segretario, Matteo Renzi, il quale poi è diventato anche premier. Niente, non se ne sono proprio accorti! E così il Pd viene regolarmente maltrattato e l’attività del governo criticata come nemmeno ai tempi di Berlusconi.

Il Presidente del Consiglio, intervistato dal direttore del Tg3 Bianca Berlinguer, ha escluso interventi censori da parte del governo:

Non c’è nessuna volontà di mandare a casa nessuno da parte nostra (…) Non c’è alcun editto bulgaro. L’editto bulgaro l’ha fatto Berlusconi. Il mio lavoro è governare e non di fare liste di proscrizioni.

Ma allora il Premier richiamerà ufficialmente Anzaldi?

Io non richiamo nessuno. Finché la legge prevede che la commissione di Vigilanza abbia il ruolo che ha, è sacrosanto che i parlamentari della commissione esprimano le loro opinioni. Fare nomi e cognomi di persone da cacciare è un problema di chi fa nomi e cognomi, io so cosa fa il governo, che si occupa non di cacciare qualcuno dalla Rai ma di creare posti di lavoro per la gente.

Renzi ha concluso così:

Penso che la Rai e l’informazione debbano essere libere, indipendenti e debbano raggiungere risultati. Il primo è far sì che i nostri cittadini siano sempre più orgogliosi delle cose che vanno, critici sulle cose che non vanno.